Quanto è scomodo credere alla verità: ce lo racconta Cassandra

In scena al Teatro Biondo di Palermo il Monologo scritto da Elisabetta Pozzi, dal mito classico all’incertezza dei nostri tempi

Condannata a dire sempre la verità, senza mai essere creduta. Nonostante avesse sempre ragione. Il dramma di Cassandra è uno dei più atroci: una donna colpevole solo di aver espresso liberamente la sua volontà, negandosi alle pretese del dio Apollo, punita da quest’ultimo con un destino beffardo. “Lasciatela stare, è pazza” sentirà commentare da tutti, per il resto della sua vita. Elisabetta Pozzi è assoluta protagonista del monologo Cassandra o dell’inganno, in scena nella sala Strehler del Teatro Biondo di Palermo, dall’11 al 16 febbraio.

Elisabetta Pozzi

La Pozzi dà voce all’eroina incompresa, guidando il pubblico nell’identificazione di sé stessa, una donna contemporanea in visita alle affollate, iper-turistiche rovine dell’antica Micene -ma pur sempre rovine, non macerie– con la sua controparte antica, disperata per la terribile ed evitabile sorte a cui va incontro il suo mondo. La scena è buia, minimale, scarna, invasa dalle cornici vuote di un presente permeabile, demarcazione tra il passato che si sgretola e un futuro da ricostruire su quelle stesse sabbie instabili, in un ciclo ossessivo di dannazione eterna. Cassandra sa che forse solo gli oggetti materiali, unici depositari di una verità da tutti evitata, saranno custodi silenziosi della storia umana. Non più vuote macerie, ma feconde rovine, monito ai posteri perché non si ripetano più gli stessi errori. Ma sarà così solo per chi avrà la capacità -e la forza- di ascoltarle davvero.

Scritto dalla stessa Pozzi in collaborazione con Massimo Fini e prodotto dal CTB, lo spettacolo parte dalle tragedie di Eschilo ed Euripide per compiere un affascinante percorso intorno alla profetessa troiana. Raccogliendo liberamente suggestioni e riletture da grandi testi e autori di ogni tempo – da Seneca a Christa Wolf, da Omero a Ghiannis Ritsos fino a Pier Paolo Pasolini – Elisabetta Pozzi porta in scena una figura di sorprendente modernità, in cui convivono forza e fragilità, dando corpo e voce a un personaggio esemplare.

Elisabetta Pozzi

Nell’epilogo, ecco che la narrazione si fa più serrata, torrenziale, mentre Cassandra torna nelle sue vesti contemporanee ponendo una domanda tanto retorica quanto sinistra: in un mondo dominato dall’egoismo, dalla cieca logica del profitto ad ogni costo e ad ogni condizione, quante sono oggi le Cassandre che puntualmente dimostrano di aver ragione, e puntualmente non vengono mai credute? Le musiche di Daniele D’Angelo prendono la direzione del post-rock, dello smarrimento, un irto letto in cui il riposo è impossibile e la riflessione inevitabile. Come a dire: possiamo anche lasciare il nostro mondo in rovina, ma arriva sempre il momento in cui dobbiamo fare i conti con noi stessi.

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Cassandra o dell’inganno – drammaturgia Elisabetta Pozzi – con la collaborazione di Massimo Fini con Elisabetta Pozzi – musiche e disegno luci Daniele D’Angelo – spazio scenico Guido Buganza – movimenti Alessio Romano – produzione Centro Teatrale Bresciano – Teatro Biondo Palermo, Sala Strehler, dall’11 al 16 febbraio 2025