Quando Shakespeare non ha limiti

“Hamlet” e “Richard III” all’interno della rassegna “Verona Shakespeare Fringe” hanno portato innovazione nel dramma shakesperiano.

Vivere Shakesperare secondo diversi punti di vista e linguaggi… questo è lo scopo della rassegna Verona Shakespeare Fringe 2024 tenutasi presso il teatro Camploy di Verona dal 22 al 29 agosto e che ha visto protagonista il teatro shakesperiano e le sue molteplici inclinazioni.

Hamlet, Movement Theatre

Compagnie attoriali americane, georgiane, ucraine, britanniche e cinesi.. tutte ospiti nella città scaligera per dar vita a nuove interpretazioni delle opere del celebre drammaturgo. Tra queste la visione di Hamlet del Movement Theatre ( Georgia ) e di Richard III ( one person show) del Brite Theater (Regno Unito ) in scena gli scorsi 24 e 29 agosto hanno rappresentato un’ottimo esempio della rassegna.

Con il loro Hamlet gli attori georgiani hanno regalato una performance di teatrodanza sentita e viva, che con i suoi quaranta minuti di esecuzione è riuscita ( quasi ) a far dimenticare l’assenza di Ofelia, personaggio misteriosamente non presente nella loro rivisitazione dell’opera.

I movimenti decisi mettono in scena bene la tragedia del principe di Danimarca: dal tradimento dello zio Claudio e della madre Gertrude fino al duello finale con Polonio e l’ epico tragico finale.

I sei interpetri sono posizionati all’interno di un perimetro, centrale al palcoscenico e delimitato da teschi, gli attori sono pura espressività grazie ad una fusione tra mimica, corpo e voce.

I costumi sono semplici e colorati, talvolta accentuati dalla presenza di maschere; la musica è potente ed incisiva così come le luci, elemento a favore della messa in scena, specie per le scene più violente.

Richard III a one person show ha invece un’ impronta totalmente diversa; la prosa qui è tutto, come la potente presenza scenica della sua unica attrice Emily Carding, che dona un’interpretazione del suo Riccardo III totalmente originale.

In un monologo recitato in inglese della durata di cinquanta minuti l’attrice, in giacca e cravatta, ci regala un Riccardo III totalmente ironico ed irriverente, fuori dagli schemi e dai tempi.

Un monologo dove l’attrice ha modo di interagire con il suo pubblico, in uno scambio continuo che elimina totalmente la quarta parete e si definisce elemento decisivo dello spettacolo.

Un Riccardo III moderno che risponde al telefono e usa slang urbani per interagire, il tutto gestito con un accento british perfetto; una performance che dona divertimento ben allontanandoci dalla originale tragedia shakesperiana a cui siamo abituati.

Corpo, voce e mimica sono tutti elementi con cui gli attori giocano ed intersecano a proprio piacimento all’interno del panorama shakesperiano con un pubblico fortemente internazionale, che non fa che incrementare il valore aggiunto di una rassegna di questa portata.

Richard III, Brite Theatre, Emily Carding

Accade così che si riesca ad apprezzare un Amleto senza Ofelia e che un Riccardo III ci possa far ridere e rabbrividire allo stesso tempo senza sconvolgerci. Il potere unico del teatro, dove il linguaggio non è mai limitazione.

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Hamlet – Movement Theatre (Georgia ) – 24 agosto 2024

Richard III – a one person show – con Emily Carding – Brite Theater ( Regno Unito ) – 28 agosto 2024

Verona Shakesperare Fringe, in collaborazione con Skenè Research Centre dell’università di Verona e il Comune di Verona; con il patrocinio di LASEMS, Associazione Italiana di Anglistica, Ministero della Cultura, regione del Veneto.

Foto e copertina: Verona Shakesperare Fringe.

Teatro Roma
Francesca Romana Moretti

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