Un racconto sulle fragilità del vivere
Seconda silloge poetica Verso l’orizzonte (in)visibile di Eugenio Patanè, scrittore, attore e regista siciliano, per Algra Editore. Nel 2019 lo scrittore pubblica Birifrangenze, all’interno del quale l’autore annuncia alcuni temi che approfondirà in questa seconda raccolta.
Tra natura e sogno ci immergiamo tra i versi di questa lirica che ci trasporta dentro l’immaginario del poeta. La poesia ha significato in me trasformazione – racconta Patanè. Ci chiediamo, quindi, che cosa il poeta abbia voluto raccontare con questo libro. Il nostro sguardo si focalizza in prima battuta sul titolo: ma l’orizzonte può essere tangibile, dov’è il limite? L’orizzonte coincide con il limite? Il limite coincide con il reale? il limite è immaginario o tangibile? Si può valicare quel limite? Quel traguardo che a noi appare così lontano lo è realmente?
Il fil rouge del libro è legato al ricordo della madre, anche lei poetessa, ed all’infanzia perduta che rivive nel racconto in versi del poeta. I ricordi possono rimanere sopiti o esplodere, tornare pulsanti nella scrittura. Mentre ci addentriamo nella lettura dei versi ci accorgiamo di quante cose in comune abbiamo con l’autore. Il sapore delle mandorle dolci, una vestaglia rossa, il seno della madre, un abbraccio, la neve, la primavera sono solo alcuni ricordi che riecheggiano tra le pagine. Amarezza e disincanto fanno riaffiorare quelle nebbie che avvolgono la fragilità dei corpi e del poeta, che si affida alla sua immaginazione, amica e compagna fedele di una vita.
La presenza – non presenza della madre, il suo ricordo, aleggia tra le parole della raccolta. Patanè cerca di ritrovarne, attraverso i componimenti, un affettività elettiva che va oltre il naturale. Patanè racconta della nostalgia che fa germogliare piante, fiori ed erbe, per quanto complessa e difficile da affrontare. Dalla morte nasce nuova linfa, nuova vita. Così la primavera è vista come rinascita dalla morte. La nostalgia dell’essere e dell’esistenza porta vita, una vita che è custodita in un essere carnale dall’anima immortale.
Come un moderno Leopardi, la natura consola il poeta ma c’è un amarezza profonda. Nella raccolta Patanè lega la natura all’uomo e al suo stesso sentire. Vuole far apre gli occhi del lettore sulla vastità incommensurabile della bellezza e della forza che lo circonda e che lo consola. Il poeta ci invita a guardare con occhio nuovo il mondo e il nostro io. Guardare con occhio nuovo significa rinascere, con la consapevolezza di essere passati oltre la morte.
Attraverso l’immaginazione corpo ed anima si confrontano, sognano, ricordano sensazioni, geografie interiori, nostalgia, amarezza, dolore e infine rinascita. Attraverso la cognizione di noi stessi possiamo trovarne nuova linfa e attraverso la perdita rinascere. La raccolta Verso l’orizzonte (in)visibile è poesia delle parole, poesia delle cose e al contempo poesia dei sentimenti.
Patanè scrive della natura ed i suoi elementi, scivolando via – verso l’orizzonte invisibile.
Pullula – a notte – il mistero suadente. Sa farsi insidioso come le pigne ottobrine. Tifeo iracondo sotto l’Etna insorge. Schiacciato dall’isola urla e dimena la sua parte serpente. Chiedo al mare di sorreggerne il peso attenuare la croce che porta. Solo lui può sopire ogni avverso crudele ricordo.
Eugenio Patanè occupa di attività laboratoristi di lettura, legalità e didattica teatrale nelle scuole primarie e secondarie di ogni ordine e grado. E’ socio e regista della Compagnia Teatrale Jonica, con la quale ha portato in scena vari fortunati spettacoli. Collabora con emittenti radiofoniche, BookFestival, TV e magazine online di approfondimento culturale. Ha ideato e scritto svariati progetti per la scena tra cui: Figlie d’Eva sulla giostra (2002); Per un istante d’estasi. Vita e mistero di Emily Dickinson (2013); Sulla ripa del cielo stellato. Omaggio ad Alda Merini (2010) figura alla quale il poeta è molto legato. Sarà presente nel film di prossima uscita L’intuizione di Kupin, diretto da Massimiliano Russo.
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Verso l’orizzonte (in)visibile, di Eugenio Patanè, Algra edizioni 2023, Catania. Prefazione Anna Vasta
Foto copertina: Enrique da Pixabay