Un action-comedy per raccontare la lotta contro l’inganno, con un tocco di attualità sociale e una trama che sfida le convenzioni.
di Lorenzo Bancale
Il film, tratto dalla penna del celebre fumettista manga Tetsuya Tsutsui e prodotto da Brandon Box, è un’action-comedy che intrattiene, affrontando tematiche sociali più che mai attuali. Gates (interpretato da Damiano Gavino) e Ade (Haroun Fall) hanno un grande sogno in comune: vogliono imporsi nel mondo del business con la loro startup, per la quale hanno investito tempo e denaro (Gates ha addirittura speso gran parte dei risparmi familiari).
Questo sogno si infrange quando i due presentano il loro progetto a Manfredi, un celebre business angel, esperta nella promozione di startup, che invece li liquida con arroganza e sufficienza. E i ragazzi, loro malgrado, sono costretti a voltare pagina: oramai disillusi e amareggiati, per guadagnarsi da vivere, cominciano a svolgere l’attività di rider. Ma le sorprese non finiscono mai: casualmente, scoprono infatti che Manfredi si è appropriato della loro statup. I due non ci stanno e decidono di smascherare i raggiri dell’impostore senza scrupoli.
Così Gates, con la complicità di Ade, la vera mente informatica, dà vita al suo alter ego Paperboy, un misterioso individuo col volto coperto da un foglio di giornale che appare in dei video sul web, per rivelare verità occulte di cronaca.
Il “giustiziere mascherato” inizia ad attirare su di sé sempre più followers e, con il supporto di un’insolita banda, si prepara a guidare una “rivoluzione mediatica”.
All’anteprima organizzata dallo Space Moderno a Roma, erano presenti il produttore Andrea Sgaravatti, il regista Mario Rondinelli e gli attori Damiano Gavino, Giulio Greco (alias Manfredi) e Denise Tantucci (alias Grazia), i quali hanno presentato l’opera e risposto ad alcune domande.
Interessante soprattutto sentire dai protagonisti quanto lavoro ci sia stato in fase di scrittura per riadattare, per un contesto italiano, il fumetto di Tsutsui, caratterizzato da un’esplicita cupezza narrativa e grafica che nel film sono abilmente dissimulate da una solida impalcatura comica (sorretta, in primis, dalla grande presenza scenica di Ninni Bruschetta).
Anche il finale è stato leggermente edulcorato rispetto al fumetto poiché, a detta del regista, «si sarebbe rischiato di rendere il film eccessivamente drammatico e retorico».
A rendere la visione disinvolta e fluida è senza dubbio un montaggio che detta i ritmi dell’azione: più lento durante le scene discorsive, e sorprendentemente frenetico e adrenalinico in quelle action. Nonostante alcune evidenti incongruenze narrative (tra tutte, la scena che vede Gates entrare di soppiatto nella sala operatoria dove è ricoverato Manfredi, eludendo la sicurezza: ma è davvero così facile entrare di nascosto in una struttura pubblica ospedaliera?) l’organicitá della trama resta ben salda.
La scelta di inserire in una pellicola, destinata per lo più ad un pubblico giovane, una serie di tematiche così spigolose, come le condizioni dei riders e del mondo del food delivery, dell’immigrazione clandestina e del sessismo nel contesto lavorativo, è lodevole. Non c’è nel film, un intento pedagogico e ciò fa sì che l’opera non risulti mai didascalica: tutti i topics sono velatamente suggeriti, per poi lasciare allo spettatore le proprie considerazioni.
La riuscita del film è dovuta anche alle convincenti interpretazioni di tutti gli attori, a cominciare da un Gavino carismatico e genuino che alterna con disinvoltura scene più intense a momenti ironici.
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Prophecy – Regia di Jacopo Rondinelli – Con: Damiano Gavino, Denise Tantucci, Haroun Fall, Giulio Greco, Ninni Bruschetta – Musiche: Matteo Buzzanca – Prodotto da Brandon Box – Al cinema dal 24 al 26 marzo 2025