Alla Festa in Festival del cinema di Roma presieduta in giuria da Carlo Verdone, che si avvia sabato a chiudere il suo 17° percorso arriva, anzi ritorna dopo il successo ottenuto a Cannes dove e’ stato premiato con il Gran Premio della Giuria e una nomination all’Oscar, Persepolis(riferimento all’antica città di Persepoli), della regista iraniana Marjane Satrapi girato insieme a Vincent Paronnaud. Un vero capolavoro del cinema d’animazione, scritto e diretto dalla regista e fumettista che al termine dell’affollata proiezione si è intrattenuta con il pubblico.
Il film estratto dai romanzi a fumetti della Satrapi firma una storia autobiografica, intensa e avvincente sulla maturazione di una ragazzina in Iran durante la rivoluzione islamica, mostrando come la presa al potere dei fondamentalisti abbia distrutto le speranze di un popolo!
E il Festival in queste ultime ore dopo gli omaggi sullo schermo a grandi autori come Steno, Vittorio De Sica e Pasolini ha reso omaggio anche al maestro Bernardo Bertolucci con la proiezione della copia restaurata del Té nel deserto; a introdurre l’evento il regista Luca Guadagnino. Realizzato nel 1990, il film racconta il viaggio in Africa nel 1947 di una coppia di agiati americani, lui musicista, lei scrittrice allo scopo di salvare un matrimonio in crisi. Il film interpretato da John Malcovich e Debra Winger è tratto dal romanzo di Paul Bowles.
Nella sezione Gran Public il grande regista tedesco Fatih Akin, già Orso d’argento a Berlino con La sposa turca e premio speciale della giuria anche a Venezia con il film Soul kitchen ha presentato Rheingold, complessa storia di immigrati in Germania attraverso la vita del giovane Xatar, torturato brutalmente in Iraq con l’accusa di aver rapinato con due complici un carico d’oro, lo salverà la musica.
Dopo sessant’anni il regista Roman Polanski e il famoso fotografo polacco Ryssard Horowitz, tornano insieme in un viaggio a Cracovia dove sono nati, entrambi ebrei e dove fra alterne vicende sono cresciuti e scampati ai rastrellamenti nel ghetto da parte dei nazisti . Hometown, questo il titolo, è un film che merita di essere visto!
Chiudiamo con un omaggio e una notizia: Al Festival un bel docufilm racconta la storia di Silvano Agosti, storico del cinema, regista scrittore ed esercente dello storico cinema d’essai Azzurro Scipioni che quasi quarant’anni fa chiamò il cinema così, perché lo creò per proiettarvi per anni il suo film Il pianeta azzurro, che nessuno voleva distribuire e che a causa di una richiesta di aumento d’affitto impossibile da sostenere, rischiava la chiusura. Pericolo scongiurato grazie all’intervento di un’importante istituto di credito internazionale che ha sostenuto la storica sala a due passi da Piazza Risorgimento. Quel cinema in breve diventò la casa dei cinefili e dei grandi autori: da Bellocchio a Pasolini da Bertolucci a Rosi da Antonioni a Cavani, e poi Storaro, Monicelli, Scola e Taviani. Nel 1991 quando Fellini andò a vedere di Agosti Uova di garofano gli lasciò una nota scritta. «Caro Agosti, ho comprato tutti i tuoi libri!»