Domani al via la 74esima edizione del Festival della canzone (nazional popolare)
Mentre il mondo del cinema si stringe solidale a Claudio Gubitosi, direttore e fondatore del Festival dei ragazzi del cinema di Giffoni che rischia di non poter realizzare dopo 54 anni la sua vetrina internazionale per mancanza dei fondi del Pnrr destinati per la cultura al sud, ecco l’Ariston circondato tutto il giorno dai fans, a stento trattenuti dalle transenne e desiderosi di farsi un selfie con i cantanti preferiti. E meno male che Sinner non si è visto!
Tempio indiscusso della canzone italiana per pochi giorni all’anno, a febbraio si trasforma nell’ombelico del mondo tra cantanti, presentatori, produttori discografici ma anche star da Hollywood, a partire da John Travolta e il gladiatore Russell Crowe in veste di cantante rock che hanno manifestato personalmente il desiderio di essere presenti.
E pensare che subito dopo l’orgia canora trasmessa in mondovisione dalla Rai, l’Ariston svestito il frac, tornerà a essere una multisala cinematografica attiva tutto l’anno, per buona pace di Amadeus e Fiorello, già ospiti del transfuga Fazio a Che tempo che fa sul Nove. Al loro fianco in veste di co-conduttori, Alberto Matano, Lorella Cuccarini e Teresa Mannino ai quali si aggiungeranno anche Giorgia e Marco Mengoni, oltre a una schiera di cantanti da fare invidia ai Grammy: da Fiorella Mannoia a Fabrizio Moro, da Emma a Diodato e poi Francesco Renga, Nek, Il volo, i Manneskin, la sempreverde Loredana Bertè, Riccardo Cocciante, i Ricchi e Poveri rimasti in due, Annalisa la favorita alla vittoria finale secondo i bookmakers, Angelina Mango che proporrà alcune cover dell’indimenticato papà, fino a Gigliola Cinguetti che finalmente ha l’età! E poi Gigi D’Agostino vestito da comandante su una vera nave da crociera, Mamood in tuta oro per la terza volta sul palco dell’Ariston, il re del trap Ghali, affiancato dall’artista tunisino Ratchopper con un medley intitolato Italiano vero per chiudere con Dargen D’Amico noto al pubblico per la sua partecipazione all’edizione del 2022 con Dove si balla e come giudice di X Factor e qualora non bastasse a ricordare il Sanremo di ieri con i segreti, i capricci, i drammi, le gioie ma anche quelli di oggi.
Per il dietro le quinte del Festival, ci penserà l’amico Gino Castaldo, critico musicale e conduttore radiofonico su Radio2 di Back2back a raccontare ai telespettatori come era una volta la mitica sala stampa assai diversa da quella descritta dai social di oggi, cosa ha significato dormire nello stesso albergo dei Duran Duran, assistere dal back stage alle litigate tra Bugo e Morgan, diventata virale grazie ai social. Senza dimenticare le lacrime di Mino Reitano che non piaceva ai critici o all’esibizione di Ray Charles pioniere del soul che con il suo straordinario talento non si smentì nemmeno nella perfomance con Toto Cutugno quando presentò sul palco nell’edizione del 1990 la versione inglese di Gli Amoricompletamente riarrangiata.
Un giornale inglese in questi giorni ha titolato con la solita discutibile ironia «Sanremo è la giusta alcova psicologica degli italiani».
Parlano d’amore i tulli tulli pan, cantava negli anni cinquanta il trio Lescano, ma a ben pensare, in Italia cantano tutti. Canta la gallina che fa l’uovo e cantano i galli finche’ non si fa giorno, cantano perfino quelli che non si arrendono mai di cantare. Perché carta canta e villan dorme? Come dicevano i latini che cantavano pure loro “scripta manent verba volant”. E per tornare a Sanremo “cuor contento gran talento” o se preferite “cantano i buoi e gli asinelli, cantano pure quelli belli, pure quelli che c’hanno i guai, ma le canzoni amici miei non muoiono mai”.
E come diceva mio nonno a mia nonna quando erano preoccupati che mio padre volesse fare il cinema, «canta che ti passa. se son rose fioriranno». Intanto a Sanremo ai Negramaro con la canzone Ricominciamo tutto è andato il premio Lunezia, il primo riconoscimento di questa kermesse per il miglior testo.
E dopo questo primo assaggio di Sanremo ai nastri di partenza, pronta con il suo cerimoniere Amadeus al varo di questa 74esima edizione del Festival, non resta che chiudere con un piccolo omaggio al grande paroliere Franco Migliacci scomparso lo scorso settembre canticchiando “penso che un sogno così non torni mai più “. Buon Festival a tutti!