di Miriam Bocchino
“Per aspera ad astra”, attraverso le asperità sino alle stelle. Un’esortazione, un monito in giorni difficili in cui la solitudine, la disperazione e l’angoscia trasformano la realtà quotidiana, dandole un volto sconosciuto, impaurito e spento.
L’artista visivo Mario Vespasiani è partito da questo monito per dare un contributo, attraverso l’arte, e invitare le persone a trovare un significato ai giorni vissuti. Egli, infatti, ha pensato di sensibilizzare all’osservazione di ciò che quotidianamente si fissa, senza realmente averne coscienza, invitando ciascuno a scattare una fotografia di un luogo interno alla propria casa o di un dettaglio che si scorge dalla finestra. Non immagini di oggetti riconoscibili come cose, volti o paesaggi ma dettagli astratti e carichi di colore, in un momento in cui il colore appare parvenza di illusione.
“L’idea è nata in una maniera estremamente spontanea. Vedere ciò che stava accadendo e vivere l’impossibilità di fare qualcosa di concreto a livello materiale, non mi ha fatto rimanere isolato, bensì mi ha spinto a fare qualcosa, il possibile, con i mezzi che un artista può avere a disposizione. Siamo testimoni di fatti estremi, che non solo stravolgono il nostro vivere odierno, ma che necessariamente cambieranno in futuro alcune abitudini, auguriamoci non i rapporti più autentici. In una sola settimana abbiamo tutti sperimentato il sospetto tra vicini di casa, il freddo saluto e a distanza, i volti coperti da mascherine bianche e occhiali scuri, comportamenti tesi e meccanici, le persiane e le finestre chiuse nonostante le famiglie riunite, per di più sotto un sole di un inverno caldissimo, che profuma i parchi ma per nessuno. Mi sono sentito di agire e ho pensato a qualcosa che alleviasse, anche solo per qualche istante, la tensione da un attacco che sa di accerchiamento, dato che è sia fisico che psicologico. Per aspera ad astra, non è la testa tra le nuvole di chi fantastica, bensì guarda la realtà, il momento negli occhi, come l’arte ha sempre fatto, che è di difficoltà ma anche di fratellanza. Vuol dire che noi ci siamo, che non lasciamo nessuno solo, nemmeno le persone più sensibili che non fanno notizia, ma che subiscono il colpo alle spalle e non fanno numero. Ecco, non essendo un medico che cura le urgenze o un politico che pianifica le operazioni strategiche, ho pensato agli invisibili, a chi vive una fragilità sconosciuta.” Queste le parole di Mario Vespasiani in merito alla nascita dell’iniziativa.
La scelta dei dettagli astratti e carichi di colore in un momento in cui il colore vacilla, si nasconde e il buio diviene accecante può apparire singolare, ma il colore per l’artista, da sempre, è parte delle sue creazioni.
Ogni sua opera ha, infatti, una descrizione simbolica, data dal soggetto che rappresenta e dalle tonalità che i suoi abbinamenti trasmettono.
Egli crede che l’energia si manifesti attraverso le vibrazioni cromatiche e per tale motivo invita i partecipanti a prestare attenzione alle cromie, le quali renderanno l’opera riconoscibile ed unica.
“Con Per aspera ad astra non voglio distrarre, bensì al contrario voglio far osservare ciò che le persone hanno di più vicino e che forse non hanno mai visto davvero. Che non notano più, che sia un oggetto o addirittura un familiare. Vorrei provocare un sentimento trasparente di semplicità, suggerire di osservare un dettaglio, un oggetto che è stato sempre fisso lì e meravigliarsi, per come ci è arrivato e per chi ricorda. Il progetto avrà completamento se sarà vorticoso, ossia se poi qualcuno nello svegliarsi di fianco a chi ama, gli dirà quello che ha sempre trattenuto: ci siamo ancora e ti voglio bene”, risponde così Vespasiani alla mia domanda in merito al rischio che questa iniziativa potrebbe correre, ossia di allontanare il pensiero e la riflessione su ciò che di grave sta avvenendo nel mondo.
Il progetto, in realtà, vuole trasformare il sentimento di vicinanza e di incoraggiamento che gli italiani stanno vivendo in una “surreale mappa dell’universo quotidiano da costruire insieme”.
Il mega – racconto, ripercorrendo l’arte di Vespasiani, da sempre interessato ad esplorare il mondo interiore ed esteriore, in un percorso artistico ventennale che dall’infinitamente grande è giunto al minuscolo, diverrà successivamente reale, con i dettagli ancora da definire.
Ciò che essenziale per l’artista è la percezione della sua opera, come di “una candela accesa che si unisce a quella di tutti gli altri che credono nella solidarietà e nella reciprocità.” Continua Vespasiani – “Non posso prevedere il raggio di azione di questa idea, ma posso valutare l’energia che l’ha attivata, la quale mi rassicura quando la sera, terminato il lavoro in studio, appoggio una mano sul petto e mi dico: il cuore c’è”.
Per partecipare è richiesta una sola immagine per ciascun partecipante, la fotografia deve essere orizzontale e inviata all’indirizzo e-mail: info@mariovespasiani.com.
“Credo nell’arte come fonte di elevazione spirituale, nel sentimento di unione col tutto, con le altre culture e le altre storie, col Creatore e con la terra, con gli artisti del passato e con chi magari la usa solo da sfondo ignorandone origine e significato. Da artista mi sento chiamato a difendere la mia società con le armi che ho in mano, che sono quelle delle sensibilità e della cura, sia verso i capolavori che verso le persone, che li apprezzeranno e che magari ne aggiungeranno di nuovi. Ognuno di noi deve fare qualcosa, ma nel rispetto altrui e nel considerare, ora, adesso che siamo in allarme, l’importanza della libertà, dei diritti ottenuti, delle conquiste raggiunte, che forse fino a ieri avevamo dato per scontato. Siamo chiamati a fare delle scelte per la salvaguardia di un pianeta che ci sta dando da tempo segnali di malessere, prima che lo faccia lui stesso con la sua energia e sapienza. Allo stesso modo siamo tenuti alla salvaguardia della psiche umana e della sua anima, la prima che non ha più un solido legame col vero, la seconda col trascendente.”
L’arte come elevazione dell’essere umano, come strumento di cambiamento, come mezzo per rendere il mondo un posto un po’ più luminoso ed arrestare il buio che sembra avanzare inesorabile.
Dove approfondire il progetto: www.mariovespasiani.it