Nel corso di due spettacoli il percorso di riscoperta dei desideri e le ossessioni che hanno definito e accomunato le vite dei due poeti.
Due serate dedicate a due artisti controversi del Novecento, Ezra Pound e Pier Paolo Pasolini. In scena venerdì 22 e sabato 23 marzo due spettacoli scritti e diretti da Leonardo Petrillo nell’ambito di una più ampia rassegna che includeva una terza figura, Enrico Pea, organizzata dal Teatro del Giglio e svoltasi nel corso di tutta la settimana.
Pasolini/Pound. Odi et amo costruisce la propria struttura sulla proiezione degli estratti della storica intervista rilasciata da Ezra Pound nella sua casa di Calle Querini a Venezia per lo speciale del TG1 ideato da Vanni Ronsisvalle dell’ottobre del 1967. Evento che vide la partecipazione di Pasolini in veste di intervistatore.
Alternata agli estratti, la ricostruzione degli eventi di preparazione all’intervista che vede Maria Grazia Plos e Jacopo Venturiero interpretare Olga Rudge, amante e governante di Pound, e Ronsisvalle. L’entusiasmo di quest’ultimo da una parte, la diffidenza e la reticenza di Rudge dall’altra riescono a trovare un campo d’incontro e di accordo che prepara la strada alla comunione dei due intellettuali.
Due personaggi non solo respinti e ripudiati dalle rispettive realtà di appartenenza nazionale, politica e culturale ma anche in qualche modo respingenti l’un l’altro. L’incontro si apre proprio all’insegna di una simbolica riappacificazione che vede trovare un’intesa nella bellezza e grandezza della poesia di Pound.
Perché sono ancora di più e più importanti gli elementi che accomunano i due: il disprezzo del capitalismo, l’ostilità verso il medium televisivo, la delusione nei confronti dei loro credo politici e l’idealismo con cui hanno tentato di farli evolvere, rigettati e ostracizzati invece.
Smessi i panni delle figure che dietro le quinte hanno organizzato questo storico incontro, Plos e Venturiero si fanno interpreti del punto di vista dei poeti (rispettivamente Pound e Pasolini), dando voce e spazio di riflessione a tali questioni.
Le storie di due intellettuali che nonostante le molte differenze sono anche così simili e che finiranno per morire a non molto tempo di distanza l’uno dall’altro. L’uno per l’avanzata età, l’altro dietro circostanze ancora oggi controverse e mai chiarite. Ma se Pound ha avuto il “lusso” di raggiungere una morte naturale per avanzata età, altrettanto facile non è stata la vita che l’ha preceduto, prima detenuto in isolamento in un campo di prigionia presso Pisa e poi rinchiuso dodici anni in un ospedale psichiatrico a Washington.
Ezra in gabbia o il caso Ezra Pound porta in scena la storia dell’ingiusta prigionia del personaggio titolare, seguendo uno spettacolare Mariano Rigillo in un lungo monologo che attraversa tutte le fasi del martirio dell’uomo (dal campo di prigionia, all’ospedale psichiatrico fino all’agognata libertà).
Un incompreso Ezra Pound che tenta di spiegare come le dichiarazioni fatte alla radio in tempo di guerra non fossero affermazioni ideologiche ma idealistiche. L’aspirazione a un mondo più equo non governato dalla logica del guadagno e dell’avidità, non scaraventato nella guerra per interessi economici. Rigetto verso gli usurai, non antisemitismo. Aspirazione alla pace.
Sebbene lo spettacolo risulti forse un po’ troppo apologetico di Pound, ciò che egli pretende è un legittimo diritto: ricevere il vero processo che non ha mai avuto, condannato senza una procedura legalmente ed eticamente giusta, ed elegge il pubblico a sua giuria, incaricato di deliberare se esso sia realmente colpevole o innocente dopo aver ascoltato la storia dal suo punto di vista. Perché il teatro è il luogo della libertà.
Il monologo viene intervallato dalla lettura dei Cantos da parte di Anna Teresa Rossini, che condivide la scena per tutto il tempo, in uno spazio in ombra, mentre delle proiezioni sullo sfondo danno forma e apparenza all’animo del poeta e alle figurazioni dei Cantos, che sono poi la stessa cosa.
Due serate per celebrare l’opera di due dei più grandi poeti e intellettuali ad aver camminato sul suolo italiano nel Novecento. Spesso fraintesi o incompresi, emarginati e disconosciuti, ma che non si sono mai piegati, fino ad accettare le estreme conseguenze.
Pasolini/Pound. Odi et amo scritto e diretto da Leonardo Petrillo – Con: Maria Grazia Plos e Jacopo Venturiero – Produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia – Teatro del Giglio 22 marzo 2024
Ezra in gabbia o il caso Ezra Pound scritto e diretto da Leonardo Petrillo – Scenografia: Gianluca Amodio – Con: Mariano Rigillo, Anna Teresa Rossini – Produzione TSV – Teatro Nazionale, OTI – Officine del teatro italiano – Teatro del Giglio 23/24 marzo 2024
Foto di scena: @Pino Le Pera