Dal blackout alla Palma d’Oro: il Festival si riaccende con un film all’insegna del coraggio
Sul red carpet del Festival di Cannes, Daniel Auteuil sorride e rappresenta una Francia del cinema apparentemente sull’orlo di una crisi di nervi. Solo poche ore prima, infatti, un blackout totale aveva lasciato al buio l’intera Costa Azzurra da Ventimiglia a Cannes, compresa Montecarlo mettendo a rischio sia il Gran Premio di Formula 1 sia la serata di chiusura della 78ª edizione del Festival Internazionale del Cinema. Fortunatamente, un guasto tecnico (rapidamente risolto) ha riportato la luce e il sorriso.
Così , tra toilette d’alta moda, star e starlette, si è celebrato il palmarès di questa edizione, ricca di emozioni e grandi nomi. A trionfare è stato il regista iraniano Jafar Panahi, già più volte detenuto e censurato dal regime del suo Paese, che con Un semplice incidente ha conquistato la Palma d’Oro 2025. Un film amaro e ironico su un banale incidente stradale, che si trasforma in denuncia sociale. «Gli iraniani di Panahi – ha scritto la critica – sono un po’ come i napoletani: con fantasia e ironia sanno trasformare ogni limite in opportunità».
Applausi anche per i fratelli Dardenne, già vincitori in passato, che tornano con Jeunes Mères, coinvolgente ritratto di cinque giovani madri single. A loro è andato il premio per la migliore sceneggiatura. Il film brasiliano L’Agente Segreto di Kleber Mendonça Filho, che racconta con spettacolarità gli anni della dittatura militare in Brasile, ha conquistato il premio per la mise en scène. Assente l’attore Wagner Moura, protagonista del film, che ha ricevuto anche il riconoscimento come miglior attore. La miglior interpretazione femminile, introdotta proprio da Daniel Auteuil, è stata assegnata ad Anadia Melliti per La petite dernière di Hafsia Herzi.
La giuria internazionale era presieduta dall’attrice francese Juliette Binoche, e composta anche dalla nostra Alba Rohrwacher e dall’americana Halle Berry. Grande assente nei premi è stato il cinema italiano, ignorato sia con Fuori di Mario Martone, in concorso principale, sia con due opere giovanili nella sezione “Un Certain Regard”. Nonostante ciò, il festival ha dato grande spazio a nuovi autori asiatici e ha riscoperto i sentimenti, celebrando con il suo manifesto ufficiale il celebre bacio tra Anouk Aimée e Jean-Louis Trintignant in Un uomo e una donna di Claude Lelouch. «La libertà è arrivare al punto in cui nessuno potrà più dirci cosa indossare, cosa fare, né come fare cinema», ha dichiarato Panahi ritirando la sua meritata Palma d’Oro.