Un’immersione visiva negli spazi naturali e nella pittura dal vero
Finestre dipinte sul mondo, spalancate su paesaggi veri, vissuti attraverso gli occhi dell’artista: questa è la sensazione che si potrebbe percepire passando per le nove sale espositive al Castello di Novara. Le oltre settanta opere conducono il visitatore tra la Lombardia, il Piemonte e la Liguria, accompagnandolo in un vero e proprio percorso en plein air, immersivo nella pittura di paesaggio.

PAESAGGI. Realtà Impressione Simbolo. Da Migliara a Pellizza da Volpedo è la mostra, aperta fino al 6 aprile 2025, a cura di Elisabetta Chiodini e organizzata da METS Percorsi d’Arte, che raccoglie i contributi artistici di numerosi autori in uno spazio temporale preciso, tra Ottocento e i primissimi anni del Novecento. Un’unione che dice molto del ruolo e dell’importanza attribuiti al paesaggio, al naturale e al vero, interpretati e resi soggetti vividi e reali nelle tele. Dall’Impressionismo al Divisionismo, le opere riportano in vita l’evoluzione e il passaggio della pittura, i cambiamenti nel modo di rappresentare l’esterno. Ogni sezione raccoglie la varietà degli ambienti, dai monti ai laghi, dai paesi ai centri cittadini, dove emerge l’angolazione, il punto di vista del suo autore, colui che ha voluto racchiudere, in un’istantanea dipinta, la preziosità eccezionale del momento e del luogo.
La Pittura di paese accoglie i primi passi, all’interno del Castello di Novara, con Marco Gozzi, Giovanni Migliara con Esterno di città con ponte illuminato da chiaro di luna ed officina di maniscalco, Massimo D’Azeglio con La morte del conte Josselin di Montmorency. Gli occhi, poi, sono condotti verso l’esplorazione del naturalismo francese impresso nelle tele. Luci che penetrano oscurità, scorci, pezzetti di mondo e luoghi lontani: nelle prime sale si respirano le esperienze iniziali, quella pittura dal vero che poi culminerà nell’Impressionismo, la rappresentazione di un preciso istante, colto nel suo presente, nella sua irripetibilità.
C’è il cielo limpido che abbraccia i protagonisti di Alla Pesca di Angelo Beccaria e i colori tipici di una giornata verso la sua fine nel bellissimo Vespero di Antonio Fontanesi. Su quest’ultimo si concentra l’analisi e lo sviluppo di una rete di amicizie e sodalizi che influenzano gli autori del tempo. La Scuola di Calame è uno dei centri di sperimentazione e di condivisione, di studio ed esperienze per vari artisti che si cimentano nella rappresentazione del vero e del paesaggio. Svariati sono i luoghi di ritrovo, come Rivara (TO) e Carcare (SV).
L’evoluzione del paesaggio conosce e tocca gli esiti impressionisti di Filippo Carcano con La quiete del lago e L’isola dei Pescatori. Viene data attenzione al cosiddetto Naturalismo lombardo: i luoghi vissuti, abitati, visti, i panorami urbani. Soggetti che si estendono anche al territorio milanese, tra i Navigli e il Carrobbio, colto nelle stagioni più svariate. C’è la Milano di notte di Mosè Bianchi e, persino, la Nevicata di Giovanni Segantini.
Le ultime sezioni racchiudono alcuni lavori di Leonardo Bazzaro, Dall’alto e Il ghiacciaio di Cambrena di Filippo Carcano e l’evoluzione finale, verso il Divisionismo, la separazione del colore in piccoli puntini, linee che definiscono le figure e gli spazi. È il caso di Sul fienile di Giuseppe Pellizza da Volpedo, l’iconica Mezzogiorno sulle Alpi e L’amore alla fonte della vita di Segantini.
E proprio a Pellizza da Volpedo è dedicata una parentesi particolare con l’esposizione a Novara della sua ritrovata La Clementina, ma non solo. A lui è stato dedicato, recentemente, un docufilm e verrà allestita una mostra a Milano, che accoglierà, all’interno della sua produzione, il suo celebre Quarto Stato.
Siamo abituati a scorrere immagini e foto con il semplice tocco di un dito, PAESAGGI invece ha bisogno di tempo e silenzi: è un’sperienza all’interno di altrettante esperienze, prospettive, tagli visivi; oltre settanta opere (provenienti da prestiti pubblici e privati) che illustrano spaccati di vita e di ambienti diversi, mai uguali a se stessi, colti nella loro semplicità. Campi immensi, cieli realizzati di giorno come in piena notte, mari e laghi, montagne maestose, vita contadina e urbana: una varietà che spesso oggi sfugge, passa via tra le tante immagini a cui siamo assuefatti.
Questa mostra accompagna il visitatore all’interno del cambiamento: si passa dal naturalismo all’Impressionismo, fino alla pittura divisionista. Cambiano le interpretazioni e le tecniche, i modi di rappresentare un soggetto, un luogo e, di conseguenza, l’emozione provata, legata a quello che la vista e la natura regalano.

I tre termini, Realtà Impressione Simbolo, segnano le parole chiave che aiutano a leggere questo viaggio, kilometri di luoghi catturati da chi si seppe soffermare su di essi e trovare un dettaglio, un particolare semplice eppure fondamentale. È da qui che nasce l’opera d’arte, dall’essenziale che dice qualcosa, indizio del luogo, custode di quel momento. Bellezza storica e naturale allo stesso tempo.
PAESAGGI. Realtà̀ Impressione Simbolo. Da Migliara a Pellizza da Volpedo – a cura di Elisabetta Chiodini, organizzata da METS Percorsi d’Arte. L’iniziativa è organizzata congiuntamente a Comune di Novara e Fondazione Castello di Novara, con il patrocinio e il contributo di Regione Piemonte, il patrocinio di Commissione Europea e Provincia di Novara, ed è realizzata grazie al sostegno di Banco BPM (Main sponsor), De Agostini ed Esseco S.r.l. (Sponsor), con il contributo di Fondazione CRT, Artekasa S.r.l., Comoli Ferrari & C. S.p.A, Igor S.r.L., Mirato S.p.A. Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte, Camporelli S.N.C., Italgrafica Novara. Si avvale inoltre della collaborazione di Ad Artem, Big/Ciaccio Arte, EnjoyMuseum S.r.l., Ente Turismo Terre dell’Alto Piemonte, Swiss Chamber, e del supporto di Enrico Gallerie d’Arte e Gallerie Maspes Milano – Castello di Novara 1° novembre 2024 / 6 aprile 2025
Immagine in evidenza / di copertina: @CastellodiNovara Giovanni Segantini, Mezzogiorno sulle Alpi, olio su tela 77,5 x 71,5 cm