“Sono nato nel 1942, quando l’Italia era un paese monarchico, fascista, con le leggi razziali, alleato con i nazisti, in guerra contro gli alleati.
Suona l’allarme. In strada grida la gente. È ottobre, i britannici bombardano Milano. Mia mamma mi infila in una scatola di cartone della pasta, mi tiene in braccio, corre giù per le scale della cantina……”
Così inizia questo libro sulla vita di Oliviero Toscani, una vita (e un libro) mai banale, ritratto di anni che hanno cambiato il mondo, l’arte, la musica, la società, insomma davvero tutto.
Anni che Toscani ha attraversato da protagonista, da creatore di tendenze, sempre un po’ contro, con la sicurezza di seguire solo le sue idee così come fanno gli artisti.
Una mamma, adorata, che gli insegna il lavoro ben fatto, la preziosità di un’opera artigianale, l’orgoglio del lavoro manuale. Un papà fotografo con il quale impara le basi del mestiere.
Di se stesso dice che se non avesse fatto il fotografo, avrebbe potuto benissimo essere un artigiano, magari un idraulico. Anche scattare fotografie è un lavoro manuale, che ha a che fare con strumenti che bisogna saper usare, bisogna sapersi sporcare le mani e inventarsi soluzioni creative.
Voltarsi indietro per rivedere la propria vita dal traguardo degli 80 anni (compiuti il 28 febbraio) dà la grande opportunità di capirne i momenti di svolta, e Toscani affronta i suoi con leggerezza, con fiducia nel futuro, con l’incoscienza di chi crede che il meglio deve ancora venire e l’istinto che parla più forte della razionalità.
È così per l’ammissione al prestigioso Liceo Parini di Milano, mentre i suoi insegnati gli avevano consigliato di fare una scuola tecnica per imparare un lavoro manuale. Lo stesso vale per la Scuola d’Arte di Zurigo. Caparbietà e grande consapevolezza di se, unita certo alla leggerezza e all’incoscienza di chi pensa “perché no?”
Tutte esperienze che lo formano, e non solo dal punto di vista didattico, rappresentano infatti sopra ogni cosa, momenti di vita, di conoscenza, di fermento, da cui Oliviero saprà trarre il massimo.
Riesce negli anni a mantenere intatta la sua originalità, il suo spirito libero, a non adeguarsi, a non diventare schiavo delle mille insidiose sirene che ha incontrato sulla sua strada. Quelle sirene che ti sussurrano che ce l’hai fatta, che sei arrivato, che hai fatto un pezzo di storia.
Invece no, Toscani non si ferma, non smette di sperimentare, cercare, provocare per poi tornare a innovare.
Attraverso le vicende personali di Oliviero, attraverso i suoi ricordi, passano davanti ai nostri occhi personaggi, foto, campagne pubblicitarie che hanno segnato un’epoca.
Figlio della sua generazione ama i jeans, l’informalità, l’America, ma non dimentica le lezioni apprese in montagna, l’umiltà e la fatica, così come l’ebbrezza di una discesa sugli sci.
Tutto fa parte della sua personalità, in mezzo al turbinio dello scintillante mondo della moda e degli artisti, rimane il bisogno di quel concreto che i suoi genitori gli hanno trasmesso, e quindi compra, ristruttura e fortemente ama la sua tenuta in Toscana, rifugio e punto fisso della sua vita.
Ci diverte scoprire come dietro a scatti che hanno segnato un’epoca ci sia spesso la casualità, un dettaglio che all’ultimo ti fa cambiare inquadratura o progetto. Passa qualcuno di inatteso, si è colpiti da un colore ed ecco che tutto cambia, la foto prende un’altra forma e si fissa sulla pellicola modificando la storia.
Helmut Newton, Ettore Sottsass, Arnoldo Mondadori, Andy Warhol, Elio Fiorucci, le migliori riviste di moda del mondo, New York, Parigi, Milano e Roma, gli anni ‘60 e poi piano piano fino all’edonismo degli ’80, alla brusca frenata dell’AIDS, l’incontro con Berlusconi fino ad arrivare a Luciano Benetton e ad un sodalizio che ha fatto la storia della pubblicità, cambiandola per sempre.
Non nasconde, Toscani, il suo carattere spinoso, ruvido e indipendente, non cela i litigi anche con i suoi grandi amici o le critiche per i mostri sacri.
Non risparmia l’ironia verso le sue mogli, i suoi 6 figli e 16 nipoti (ma dedica dolci parole di amore all’attuale moglie Kirsti, compagna di una vita), non cela i momenti difficili (un capitolo si intitola “Je ne suis pas capable”), ma poi la vita, le novità, i cambiamenti prendono il sopravvento, nuove sfide si aprono e Toscani è sempre lì a raccoglierle.
Un libro che è un’immersione in tanta parte della nostra storia, dalla metà del ‘900 ad oggi, un libro attraverso cui ripercorrere cambiamenti che sono stati epocali, con personaggi incredibilmente fuori dagli schemi, città in trasformazione, una società che ha completamente cambiato aspetto. Tutto attraverso gli occhi di un protagonista ironico, irriverente, sfrontato e impertinente, sempre contro corrente, sempre originale, mai banale, mai timoroso: Oliviero Toscani.
Oliviero Toscani con Tommaso Basilio e Raffo Ferraro
“Ne ho fatte di tutti i colori – Vita e fortuna di un situazionista”
La Nave di Teseo