“Notizie dal mondo” con Tom Hanks: la recensione

 di Miriam Bocchino

 

Una storia semplice in grado di raccontare un periodo complesso.

 

“Notizie dal mondo” del regista Paul Greengrass, disponibile su Netflix dall’11 febbraio, è un’opera dai toni quasi commoventi, in grado di narrare l’importanza dei buoni sentimenti, spesso bistrattati nel cinema, e la potenza intrinseca delle parole.

Il Capitano Jefferson Kyle Kidd, interpretato da un sempre magistrale Tom Hanks, è un veterano della Guerra Civile; un uomo che viaggia per il pericoloso Texas con il solo scopo di leggere “le notizie dal mondo” a chiunque voglia ascoltarlo. Appare quasi una missione quella del protagonista: attraverso le notizie l’uomo può raccontare e forse educare a un cambiamento.

L’abolizione della schiavitù, l’avvento della modernità, la ricerca di un “mondo nuovo” stanno trasformando “l’uomo”, facendo emergere ancora di più le contraddizioni di una società in cui il capitano Kidd si contraddistingue per la sua rettitudine e moralità.

Quando Kidd incontra Johanna (Helena Zengel), una bambina di 10 anni, improvvisamente sola, non può fare a meno di compiere il suo destino: accompagnare la fanciulla, rapita 6 anni prima dal popolo Kiowa e cresciuta come fosse una nativa, dagli unici parenti rimasti in vita, gli zii residenti a Castroville.

Johanna, che non si riconosce nel suo nome d’origine ma che sente, al contrario, di appartenere al popolo dei Kiowa, è una bambina sola, senza un posto in cui vivere, così come il capitano Kidd, mai rientrato a casa dopo la fine della guerra.

Kidd scopre in quella bambina una somiglianza e un coraggio inaspettato, nonostante due visioni della vita contrapposte: Johanna crede nella ciclicità dell’esistenza mentre il capitano pensa che sia necessario inseguire sempre una linea retta, pur correndo il rischio che quella strada possa condurre alla solitudine.

“Prosegui sulla tua linea e non voltarti” – Capitano Kidd

“Per andare avanti prima devi ricordare” – Johanna

Johanna è la dicotomia tra due popoli: cresciuta dagli indiani, che sente a lei affini, è in realtà una bambina straniera, orfana a causa degli stessi Kiowa.

“I coloni uccidono gli indiani per le terre e gli indiani uccidono i coloni per riprendersele.”

In un viaggio lungo un centinaio di miglia, meta di pericoli e contraddizioni, l’uomo e la bambina impareranno a riconoscersi, superando le avversità di un’epoca e di un territorio teatro di brutalità.

Il 1870 è, infatti, squassato dalla violenza: la Guerra di Secessione non ha portato l’equilibrio ma solo la supremazia del dominatore.

“Notizie dal mondo” non è un film western in quanto non restituisce le suggestioni che fanno parte del genere ma è, piuttosto, un’opera che dalla storia di Johanna trae ispirazione per raccontare, anche, come le notizie e le parole hanno da sempre il potere di modificare le situazioni.

Quando il capitano Kidd, trovandosi in pericolo, utilizza le sue notizie, vere o false che siano, per suscitare la ribellione del popolo contro il “tiranno” si evidenzia come eternamente il potere dell’informazione ha giocato un ruolo cruciale e inevitabile: divenire uno strumento di azione.

Il ritmo della narrazione cambia ripetutamente e la musica (James Newton Howard) diviene l’elemento che amplifica il suo modificarsi.

“Notizie dal mondo”, attraverso una fotografia (Dariusz Wolski) capace di restituire allo spettatore la bellezza solitaria del Texas, racconta la dicotomia tra due esseri umani che, pur nelle loro differenze, sono in grado di trovare l’equilibrio imperfetto della loro esistenza.