Nosferatu: abbracciando l’oscurità

Dallo scorso 1 gennaio nelle sale il nuovo film di Robert Eggers offre una nuova visione dell’opera prima di Friedrich Murnau unendo orrore,  provocazione e potenza dei legami.

E se quella parte oscura di te fosse ciò da cui vuoi e non vuoi liberarti? Sembra un po’ questo quello che l’ultima pellicola di Robert Eggers cerca di dirti. E lo fa con la rivisitazione del celebre Nosferatu il vampiro, film muto di Friedrich Murnau del 1922 e suo successivo remake Nosferatu, il principe della notte del 1979 di Werner Herzog.

Lily-Rose Deep

Tutto ha inizio a Wisborg, Germania, 1838. Il giovane agente immobiliare Thomas Hutter  ( Nicholas Hoult ) viene mandato dal suo principale, Knock ( Simon McBurney )  in Transilvania da un certo conte Orlok ( Bill Skarsgard ), nuovo acquirente per una casa nella cittadina. Nonostante i cattivi presentimenti della moglie Ellen ( Lily-Rose Deep ), Hutter si mette in viaggio affidando la donna alle cure del fidato amico Friedrich Harding ( Aaron Taylor- Johnson ) e sua moglie Anna ( Emma Corrin ).

Nonostante gli avvertimenti  della comunità del luogo di non recarsi al castello Thomas Hutter prosegue nel suo intento; al suo arrivo avviene l’incontro con il misterioso conte Orlok, l’antagonista di questa trama, il nosferatu, vampiro non ancora svelato.

 Le giornate e le notti del giovane Hutter si fanno sempre più inquietanti, con spaventose situazioni, incubi e presentimenti che lo spaventano sempre di più fino ad una sua firma su richiesta del conte di un misterioso documento scritto in una lingua antica, un atto che con cui inconsapevolmente va a  sciogliere  il suo legame matrimoniale con Ellen, vero obiettivo del  Conte. Ellen, scoperto l’inganno e non estranea alla presenza del conte dovrà decidere come agire.

Nonostante alcune leggere differenze la trama del Nosferatu di Eggers appare abbastanza coerente con l’ opera omonima di Murnau. Grande accento è sicuramente dato alle visioni e ai sogni, spesso rivelatori e reali per i suoi personaggi. L’iniziale atmosfera vissuta al castello da Thomas è inquietante e tenebrosa, facendo perdere agli stessi spettatori la percezione di cosa stia effettivamente avvenendo e cosa no. Thomas è terrorizzato e braccato, dentro le mura di un castello da cui non ha fuga.

I colori sono oscuri e cupi, dall’effetto claustrofobico,  a tratti qualche spiraglio di luce, perlopiù dato da un focolare che lievemente permette di illuminare la figura di Orlok. Un’ immagine sicuramente distaccata e diversa dalle precedenti rappresentazioni di Murnau e Herzog: qui il vampiro ha lunghi baffi, indossa abiti nobiliari di probabile richiamo alla figura storica del sovrano della  Romania Vlad Tepes III Dracula, personaggio storico a cui la figura del malvagio conte è ispirata. La voce profonda unita ad una difficoltosa e accentuata respirazione sono funzionali, anche se l’accento forzatamente rumeno dato al personaggio non risulta esserlo allo stesso modo.

La Ellen Hutter di questa pellicola risulta invece un personaggio particolare che sicuramente si discosta dalla Ellen dell’opera originaria; personaggio ingenuo e puro di Murnau. La Ellen di Eggers è una donna consapevole del proprio potere e dei propri passati errori e spesso in preda ai sensi di colpa per tentazioni e pulsioni istintuali da lei assecondate.

Misteriosa e sensibile, vittima di possessioni e presagi che essa stessa sembra attirare su di sé, Ellen si sente “sporca” e in lotta costante con una sua parte, prima che con l’antagonista; un frammento istintuale che la rende nemesi in primo luogo di se stessa.

Tra queste emozioni unica vera luce l’amore, quello vero, puro e  sano per Thomas e i suoi affetti, esente da possessione ed  unica fonte di salvezza per l’anima di Ellen, vittima e al contempo carnefice di un legame ultraterreno destinato a distruggerla.

Il conte Orlok è per la donna passato e destino da cui essa non può fuggire, una realtà verso cui è inevitabilmente attirata, quasi un richiamo a quella parte di sé che tanto ripugna ma che inevitabilmente è parte di lei. Ellen fugge dal conte come fugge da quella sua parte oscura; fino al momento in cui questa fuga non è più possibile. Solo l’amore puro fornirà la risposta, amore che da sempre richiede maggior coraggio.

La regia cerca di mettere più volte in risalto questa dualità del personaggio di Ellen, giocando con i primi piani della stessa, forse l’eccessivo impossessarsi demoniaco della donna tende talvolta a sviare pur non perdendo di vista la lotta interiore del personaggio. Eggers supera con coraggio i limiti cercando di collegare l’approccio più classico  con quello moderno, originando un horror dove tentazioni, possesso, terrore, sessualità e amore possono unicamente convergere.

La recitazione degli attori appare volutamente estremizzata e teatrale, quasi a richiamo ed omaggio del Nosferatu di Murnau e l’ espressionismo tedesco.  Lily Rose Deep regge ed è calata perfettamente nel ruolo come il personaggio del professor Von Franz, qui interpretato da un Willem Dafoe decisamente sopra le righe ma funzionale. Forse Friedrich Harding e la moglie Anna appaiono a tratti  un po’ troppo pacati viste le circostanze e la situazione di Ellen, considerando  l’impatto che i concetti di  malattia mentale ed occulto potevano avere in una società del Ottocento.

La fotografia di Jarin Blaschke è bella, fredda e avvolgente così come l’importanza di effetti ed ombre, come la mano del Nosferatu che si fa inquietantemente strada su Ellen e l’intera Wisborg; la musica di Robin Carolan è predominante e di grande tensione.

 Lungo i suoi 132 minuti il tempo scorre fluido tra mistero, tensione, atmosfera onirica e reale oltre ad un  forte senso di trasgressione che pervade tutta la pellicola,  dando luogo ad una rivisitazione sicuramente rischiosa di Eggers ma al contempo funzionale.

Nicholas Hoult

Con il suo Nosferatu Eggers sancisce un’ unione tra tenebre e perversione, una minaccia oscura dove l’unica soluzione è data dall’’amore, quello puro e semplice che protegge e non possiede. E lo fa all’alba, al sorgere tiepido e luminoso del sole.

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Nosferatu. Regia di Robert Eggers. Soggetto dal Nosferatu il vampiro di Friedrich Murnau e Dracula di Bram Stoker. Sceneggiatura di Robert Eggers e Henrik Galeen. Con Lily-Rose Deep, Nicholas Hoult, Bill Skarsgard , Aaron Taylor- Johnson, Emma Corrin, Willem Dafoe e Simon McBurney. Fotografia di Jarin Blaschke; musica di Robin Carolan. Casa di produzione Focus Features, Maiden Voyage Pictures e Studio 8. Distribuzione Universal Pictures – Nelle sale dal 9 gennaio 2025

Foto e copertina: Focus Features