La delicatezza nel tema del dolore nel film francese “Nino” presentato alla Festa del Cinema di Roma
Va così: come altrove abbiamo annotato oggi stesso, la Festa del Cinema di Roma di quest’anno propone un confronto sempre più elevato con una qualche patologia, meglio se condita con un po’ di sfortuna.

Théodore Pellerin (Nino) e William Lebghil (Sofian) in “Nino” – © Web
Come in questo caso: Nino, proiettato questo pomeriggio al Cinema Giulio Cesare, film esordio come regista per Pauline Loquès. Il protagonista del film, il giovane Nino (Théodore Pellerin), proprio nel giorno del suo compleanno, viene a sapere dall’ospedale che quello che lamenta non è un mal di gola, ma un cancro, per il quale deve correre a sottoporsi alla chemioterapia e non come pensava lui in una stretta limitazione oraria, ma per tre giorni di seguito dal venerdì al lunedì.
Il dio delle notizie gli darà modo di elaborare l’informazione che atterrerebbe chiunque? Neanche per sogno: ha dimenticato le chiavi di casa e non ha altra alternativa che quella di girare per una Parigi incantevole cercando una condivisione con gli affetti primari, a cominciare dalla mamma (Jeanne Balibar), transitando per la sua compagnia di scuola delle medie Zoé (Salomé Dewaels) e finendo con il migliore amico Sofian (William Lebghil) che aveva deciso di festeggiarlo con un party a sorpresa. Ma le risorse più efficaci gliele fornirà uno sconosciuto (Mathieu Amalric), nel quale si imbatterà in un bagno pubblico.

Théodore Pellerin (Nino) in “Nino” – © Web
La domanda che sorge spontanea al cronista è questa: tutto quello che finora è stato presentato nelle tre giornate della Festa del Cinema, ha avuto a che fare con lo stesso tema di cui parlavamo all’inizio e tutte hanno cercato di metabolizzare l’argomento passando al filtro dell’ironia e della leggerezza? Bisognerà scoprire se questa attitudine della più recente espressività cinematografica intende dirci che dobbiamo occuparci del male di vivere in tutte le sue declinazioni, oppure se la nostra capacità di resilienza ironica e leggera tiene ancora al confronto con i malesseri esistenziali.
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Nino – Regia: Pauline Loquès – Sceneggiatura: Pauline Loquès, Maud Ameline – Con Théodore Pellerin (Nino), William Lebghil (Sofian), Salomé Dewaels (Zoé), Jeanne Balibar (madre di Nino), Victoire Du Bois (l’oncologa), Camille Rutherford (Camille), Mathieu Amalric (sconosciuto) – Fotografia: Lucie Baudinaud – Montaggio: Clémence Diard – Costumi: Jenn Pocobene – Casting: Youna De Peretti – Scenografia: Aurette Leroy – Musica: Thibault Deboaisne – Produttrice Sandra da Fonseca – 2025 – Festa del Cinema di Roma 17 ottobre 2025





