Angelica e Medoro sono due personaggi dell’epopea italiana del XVI secolo inclusi nel magnifico poema dell’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto. Nel dipinto del pittore francese Jacques Blanchard, attualmente presso il Metropolitan Museum of Art di New Youk, è raffigurata la vicenda, che ci da lo spunto anche per parlarne.
Jacques Blanchard è stato un pittore francese la cui formazione artistica avvenne alla bottega di Horace Le Blanc si trasferì successivamente in Italia tra Roma e Venezia in cui venne influenzato dallo stile riconducibile a Rubens e a quello caravaggesco perfezionandosi successivamente in soggetti mitologici. Talvolta il suo stile si diresse verso un orientamento più classicista o poussiniano realizzando opere magnifiche quali Angelica e Medoro che ricomprendono il periodo del rommanticismo.
Nel poema dell’Orlando Furioso viene dunque narrata questa storia d’amore che iniziò per una casualità. Angelica si trovò nel luogo di una battaglia in cui vide ferito gravemente il giovane saraceno Medoro, decidendo di soccorrerlo. Nei giorni seguenti Angelica, man mano che se ne prendeva cura, si innamorò del fante, venendo ricambiata, senza badare al fatto che Medoro fosse di origini molto più umili rispetto a lei. Angelica decise di incidere su di un albero i loro nomi, albero che fu anche lo scenario sotto il quale si consumò il loro amore.
Successivamente i due intrapresero un cammino che li portò al matrimonio, scatenando le ire e la follia del prode paladino Orlando, innamorato di Angelica, e che per un’altra casualità incontrarono sul lido di Tarragona nel loro dirigersi verso la Spagna.
L’innamoramento di Angelica è narrato simbolicamente con la freccia che la colpisce al cuore, producendole una ferita che non si rimargina, a differenza di quella fisica di Medoro che invece lei stessa guarì.