La mostra “Scarpetta dopo Scarpetta” al Teatro Trianon Viviani celebra l’eredità immortale del maestro della comicità partenopea attraverso documenti, immagini e protagonisti di ieri e di oggi
Napoli celebra uno dei suoi maestri teatrali più grandi, Eduardo Scarpetta (1853-1925), capostipite di una dinastia teatrale e riformatore della comicità partenopea, la cui eredità a un secolo dalla scomparsa è quanto mai attuale. Per onorare la sua memoria, il Teatro Trianon Viviani ha ospitato sabato 29 novembre alle 20:00 l’inaugurazione della mostra iconografica Scarpetta dopo Scarpetta. Un secolo di ritorni e avventure sulle scene, allestita nel suo foyer; un’esposizione che rievoca anche l’inaugurazione del teatro stesso, avvenuta l’8 novembre 1911 per mano del figlio Vincenzo con la commedia Miseria e nobiltà.
Curato da Francesco Cotticelli, Pino Miraglia e Gianni Pinto con il patrocinio dell’Università Federico II, il percorso espositivo traccia una affascinante parabola storica attraverso una preziosa raccolta di fotografie d’epoca, locandine originali, programmi di sala e curiosità visive, organizzate in pannelli tematici. Il materiale proviene dalla Biblioteca Nazionale di Napoli, dalla famiglia Scarpetta, dai Teatri Diana e Nazionale Stabile di Napoli, con fotografie di Gianni Biccari, Fabio Donato, Claudio Garofalo, Tommaso Le Pera e Pino Miraglia.

«A cento anni dalla morte, il suo patrimonio è più vivo che mai», ha sottolineato Francesco Cotticelli, docente di Discipline dello Spettacolo, aggiungendo che «i suoi classici appartengono di diritto alla storia di Napoli, una città che conserva nella scena teatrale un punto di forza della propria identità culturale». L’esposizione evidenzia come il drammaturgo abbia saputo creare un meccanismo teatrale capace di specchiare le dinamiche sociali del suo tempo, rendendolo un perenne modello di indagine comica e culturale.
La sua influenza si è dispiegata lungo un secolo di interpretazioni, dai contemporanei Salvatore De Muto e Vincenzo Scarpetta, fino a giganti del Novecento come Raffaele Viviani, Eduardo, Totò, Nino Taranto e i successivi Mario Scarpetta, Luigi De Filippo, Luca De Filippo e i fratelli Giuffré. L’allestimento dimostra, grazie a una raffinata selezione documentale, che l’eredità artistica di Scarpetta non si limita al teatro classico, ma permea anche le esperienze drammaturgiche contemporanee, ispirando registi e attori come Mario Martone, Carlo Cecchi, Armando Pugliese e Arturo Cirillo.
La mostra sarà visitabile gratuitamente fino all’11 gennaio. Gli orari di apertura sono i seguenti: dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 13:30 e dalle 16 alle 19; la domenica e i giorni festivi dalle 10 alle 13:30.





