“Musa e Getta” ai Giardini della Filarmonica

È giunta al termine la 28esima edizione del festival I Solisti del Teatro, che quest’estate, dal 6 luglio al 4 Settembre 2022, ha perpetuato il suo proposito di coniugare lo spirito artistico a una natura rinomata; gli splendidi Giardini della Filarmonica. A portata di soli pochi passi nel verde, il Teatro 91 con la promozione di Roma Culture, il sostegno della Fondazione Claudio Nobis e del Dipartimento attività culturali in collaborazione con SIAE, ha offerto la possibilità di scoprire una scena romana dalle tante potenzialità. La direzione artistica è stata curata da Carmen Pignataro. Più di 40 gli interventi teatrali colmi di parole mixate alla musica, come l’omaggio a Piera degli Esposti con Dacia Maraini e Pino Strabioli, “Abbasso”, a ripresa dell’avanspettacolo, di e con Daniele Parisi, la stand up Comedy “Allegro ma non troppo” con Lorenzo Balducci, i monologhi “Rosy D’Altavilla- l’amore oltre il tempo” di Carmen Di Marzo e “Musa e getta” di Arianna Ninchi e Silvia Siravo

Musa e Getta nasce dall’antologia al femminile “Musa e Getta, Sedici scrittrici per sedici donne indimenticabili (ma a volte dimenticate)” di Arianna Ninchi e Silvia Siravo per Ponte alle Grazie (Milano, 2021). Nel libro si è scelto di mantenere viva la memoria di scrittrici italiane e quella delle loro protagoniste, donne di altrettanta importanza che hanno vissuto accanto a grandi uomini ispirandoli in creatività come pittori, musicisti, scrittori, filosofi, ma anche donne che hanno vissuto accanto a grandi donne, perché l’unione fa la forza, che è il senso di questo lavoro.

Le scrittrici prese in selezione sono fra le più amate e apprezzate: Ritanna Armeni, Angela Bubba, Maria Grazia Calandrone, Elisa Casseri, Claudia Durastanti, Ilaria Gaspari, Lisa Ginzburg, Chiara Lalli, Cristina Marconi, Lorenza Pieri, Laura Pugno, Veronica Raimo, Tea Ranno, Igiaba Scego, Anna Siccardi, Chiara Tagliaferri. Le muse possono essere sfrontate e bellissime o dal carattere mite, ma tutte contraddistinte dall’aver stretto rapporti complessi, talvolta anche pericolosi, con uomini di successo: Lou Andreas-Salomé, Luisa Baccara, Maria Callas, Pamela Des Barres, Zelda Fitzgerald, Rosalind Franklin, Jeanne Hébuterne, Kiki de Montparnasse, Nadia Krupskaja, Amanda Lear, Alene Lee, Dora Maar, Kate Moss, Regine Olsen, Sabina Spielrein.

Sul palco con Ninchi e Siravo fa ingresso “L’anello magico” l’interessante scritto di Angela Bubba che narra estratti del vissuto professionale e sentimentale di Maria Callas. La Musa fa immediatamente tendere l’orecchio in un ascolto che vuole appropriarsi di inconsuetudini magari sorprendenti. La Callas viene ritratta come l’innesto che fece scoccare la scintilla di una relazione taciuta con Pier Paolo Pasolini nata durante la lavorazione del film “Medea” nel 1969. Scena dopo scena entrambi non poterono fare a meno di coltivare con insistenza uno scambio di accortezze che andasse oltre il semplice scambio di battute. Fra le macchine da presa, gli impegni lavorativi si trasformavano in appuntamenti dalla galanteria tenue. 

Con questa storia e le altre ci è messi in campo all’interno di un immaginario collettivo in cui il genere femminile si loda senza eccessi inopportuni e che ha lo stesso peso autorevole delle figure maschili. È fonte di onestà intellettuale portare avanti un format volto alla celebrazione del talento lasciato in secondo piano.