In scena al Teatro Satiro Off di Verona lo spettacolo di Casa Shakespeare fa rivivere la magia e tradizione con non poche sorprese…
“Questa sera sarà di nuovo sogno e ad organizzarlo siamo noi barbari” dice con fierezza Bottom ( Solimano Pontarollo ) l’attore della scapestrata compagnia teatrale di cui fanno parte anche Flute ( Andrea de Manincor ) e Quince ( Anna Benico ). Come l’inizio della commedia A Midsummer Night’s Dream di William Shakespeare gli attori si preparano per la commedia da presentare al matrimonio di Teseo e Ippolita; ciò che muta è che per l’occasione il nostro Bottom non prende solo le vesti dell’attore ma diviene vera e propria voce narrante di questa celebre e magica vicenda.

Una vicenda che si intreccia a molte storie, quella dei quattro amanti Ermia, Lisandro, Elena e Demetrio. Il sofferto amore di Elena ( Anna Benico ) , innamorata di Demetrio ( Solimano Pontarollo ) e da questo respinta perché innamorato di Ermia ( Anna Benico) che invece ama ed è ricambiata da Lisandro ( Andrea de Manincor).
A questo aggiungiamo la presenza del bosco, luogo magico e puro dove le liti coniugali tra il re delle fate Oberon ( Andrea de Manincor) e la sua regina Titania ( Anna Benico ) regnano sovrane, accompagnate dal dispettoso e maldestro folletto Puck ( Anna Benico).
Sarà per ordine di Oberon che Puck procurerà un fiore magico, il cui succo può essere applicato sulle palpebre di una persona addormentata per farla innamorare della prima persona che vedrà al suo risveglio. Il piano è quello di applicarlo sulle palpebre di Titania e anche sulle palpebre di Demetrio, visto il trattamento crudele nei confronti della non ricambiata Elena, così che i due possano stare insieme.
La sbadataggine del folletto non permette di fare andare gli eventi secondo i piani ed è proprio su questi errori e divertenti malintesi che la commedia si intreccia e sviluppa.
Primo elemento su cui gioca la regia di Solimano Pontarollo sono i ruoli. Con soli tre attori in scena questa scelta poteva apparire rischiosa ed ostacolo ad una rappresentazione di un dramma dai molteplici personaggi terreni e magici.
In questa rappresentazione tale scelta diviene invece un perfetto gioco dei ruoli: ecco che con abilità i tre attori riescono con leggerezza a passare da un personaggio all’altro; un cappello, un divano, una veste decorata e un mantello passano da costumi ed oggetti di scena a mezzi rilevanti per tale messa in scena.
Anna Benico passa dal ruolo iniziale di Quince a quello frizzante del folletto Puck indossando un cappello azzurro per poi divenire interprete di una imponente Titania, la simpatica Ermia ed infine la sconfortata Elena.
Solimano Pontarollo è Bottom, attore e voce narrante della storia e successivamente il giovane Demetrio; Andrea De Manincor passa dall’essere l’attore Flute con il suo accento siciliano al regale Oberon e poi Lisandro.
Il riadattamento, operato da Andrea de Manincor resta fedele al testo originale, riportando, come per l’intera rassegna di Casa Shakespeare, le battute in inglese shakespeariano fedeli al testo del Bardo. La particolarità sta nella scelta di giocare con i diversi dialetti attribuendo all’attore Bottom l’intervallarsi di un simpatico dialetto veneto e a seguire quello siciliano dell’attore Flute. Forme linguistiche sicuramente inaspettate che ben si fondono con il grande classico e che non fanno altro che divertire ed aumentare la comicità del testo.
Una fusione linguistica inaspettata ma funzionale che si fa quasi richiamo alla stessa scelta narrativa originale del Bardo: la scelta di Shakespeare di fondere in un unico dramma componenti poetici, mitologici e di tradizione popolare, tutti elementi che hanno reso il suo A Midsummer Night’s Dream fusione dei vari elementi stilistici.
In questa rappresentazione si passa dal comico al magico dove dialetti, lingua italiana e inglese shakespeariano si intrecciano rendendo ancora più coinvolgente questa rappresentazione. Gli attori rompono più volte la quarta parete rendendo il pubblico collaborativo e divertito, che partecipa ben volentieri alla scena.
Collegando il gioco del teatro alla concezione di sogno e magia Midsummer di Casa Shakespeare rende partecipi del puro potere trasformativo del teatro; un’ arte in grado di mutare, grazie all’inestinguibile dono dell’immaginazione, la realtà in puro sogno e magia con cui giocare ed evadere dal concreto di tutti i giorni.
Bottom finisce in un sogno, in questo caso un bosco, dove folletti, fate e fiori magici esistono. Tutto diviene possibile per gli attori, che, esattamente come Bottom, sognano e si immergono in una magica realtà rendendola vera ai nostri occhi.
Ecco allora che tre soli attori riescono a passare, tramite semplice movimento o cambio di accessori, da un personaggio ad un altro regalando l’autentica ed unica magia: quella del teatro, che come in un bosco incantato, regala sogni e lontananza, almeno per un attimo, dalla realtà che ci circonda.

Come chi entra nel bosco incantato anche noi vorremmo entrare in un luogo fatto di sogni e magie e dimenticarci di tutto il resto. Per la durata di uno spettacolo il teatro ce lo concede, ricordando che sogno e magia sono sempre possibili.
Midsummer. Regia di Solimano Pontarollo; adattamento testi Andrea de Manincor. Produzione Casa Shakespeare. Con Anna Benico, Andrea de Manincor e Solimano Pontarollo. Disegno luci Francesco Bertolini.
Foto e copertina: Casa Shakespeare.