Michelangelo Maria Zanghì affronta “L’Arto Fantasma”

Il 31 luglio lo spettacolo debutta al Chiostro dell’ex Convento di San Francesco per il Tindari Festival 2024.

Cosa significa provare quella sensazione di un (ab)braccio assente, reciso da un imprevisto, dal caso? Michelangelo Maria Zanghì lo racconta sul palco con L’Arto Fantasma, di cui oltre a firmare la drammaturgia e la regia ne è anche interprete insieme a Nunzia Lo Presti e Alessio Bonaffini

Alessio Bonaffini

Si parte da un fatto di cronaca: l’alluvione che l’1 ottobre 2009 devastò diversi territori della zona sud di Messina, tra cui Giampilieri e Scaletta e in cui persero la vita 37 persone; tra le vittime del disastro anche la madre del regista. «Negli ultimi 15 anni, – racconta Zanghì –, essendo coinvolto personalmente, mi sono documentato tanto su questa cosa; ovviamente però quando ho deciso di scrivere lo spettacolo ho recuperato cose di quel periodo: tutti gli articoli di giornale, testimonianze audio di quella sera, telefonate ai soccorsi. Alcune di queste le ho fatte ascoltare agli attori e poi in modo autonomo anche loro si sono documentati». 

Era da tempo che Michelangelo Maria Zanghì voleva scrivere uno spettacolo su questo, ma per convivere con “l’arto fantasma”, con questa mancanza costante come l’assenza di un genitore, c’è bisogno di tempo. «Non mi sentivo pronto a farlo con il giusto distacco, adesso invece sono passati 15 anni e penso di aver trovato la giusta distanza che serve per scrivere ed essere anche io in scena come attore. Ho imparato ad accettare questa cosa in maniera rassegnata: è rimasta della rabbia perché era una strage evitabile per svariati motivi». 

L’intenzione è parlare soprattutto di una cosa che succede a tutti, prima o poi: la perdita. «Teoricamente – continua il regista –, poteva essere la tematica perfetta per fare teatro civile puro, ma non volevo concentrarmi solo sul fatto di cronaca in sé, volevo concentrarmi su un altro livello, un piano che tutti possono capire; sia gli attori che vanno in scena sia il pubblico, affrontando la cosa da un punto di vista umano: la perdita. Volevo esplorare queste sensazioni legate a un evento improvviso. Volevo parlare di persone e di cose che viviamo». 

Insieme a Zanghì, saranno Nunzia Lo Presti e Alessio Bonaffini a tentare di rispondere a quelle domande che ci facciamo tutti: cosa significa il vuoto, come si colma l’assenza. «Nonostante la pesantezza del testo, mi sto divertendo tantissimo; sono degli attori bravissimi ma soprattutto sono delle persone con cui è un piacere lavorare; non mi è capitato sempre di lavorare in un clima così sereno. Così come Manuela Boncaldo che è assistente alla regia e la scenografa e costumista Cleopatra Cortese».

Nunzia Lo Presti

Dopo il Tindari Festival, L’arto fantasma andrà in scena il 13 agosto al Promontorio di Capo Rasocolmo all’interno del Cortile Teatro Festival, rassegna teatrale diretta da Roberto Bonaventura

L’Arto Fantasma – scritto e diretto da Michelangelo Maria Zanghí – Con Alessio Bonaffini , Nunzia Lo Presti, Michelangelo Maria Zanghí  – Scena e costumi Cleopatra Cortese  – Musiche Roberto Pelosi  – Aiuto regia Manuela Boncaldo  – Foto Domenico Genovese  – llustrazioni Federica Arena – Locandina Riccardo Bonaventura – Produzione Compagnia di San Lorenzo 

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In copertina Michelangelo Maria Zanghì. Foto di Virginia Ingegneri.