lettere a bernini

Martinelli, Cacciola e le Lettere a Bernini

Un grande successo per la prima a Genova del nuovo spettacolo del Teatro delle Albe

È in un confuso vociare di pubblico, fra chiacchiere variopinte e distrazioni con le luci di sala ancora accese, che senza farsi notare, incappucciato e silente sale sul palco Marco Cacciola che per i successivi settantacinque minuti riporterà in vita uno fra i più grandi artisti che l’Italia possa vantare: Gian Lorenzo Bernini.

Lettere a Bernini
ph Enrico Fedrigoli

Così ha inizio, col silenzio, Lettere a Bernini in scena al Teatro Duse di Genova. È dedicato, infatti, al massimo esponente dell’arte figurativa barocca del Seicento, il nuovo spettacolo di Marco Martinelli. Il regista ravennate, direzione artistica delle Albe insieme a Ermanna Montanari, dà qui voce ai demoni di questo grande artista che qui evoca l’ombra dell’odiato rivale, Francesco Borromini. 

La pièce ci trasporta in un giorno d’estate del 1667, nello studio del grande artista. Bernini, ormai anziano, carico della superbia del grande artista, sfoga i suoi nervosismi contro Francesca Bresciani, una collaboratrice, un’intagliatrice di pietre dure che rivendica il suo giusto compenso. 

Da qui ha inizio un viaggio interiore, un flusso di coscienza in cui Bernini rievoca la sua vita, le sue opere, i suoi successi e le sue rivalità, tutto legato da un fil rouge di lettere destinate al “Bernino”.

Cacciola riporta in vita Bernini in uno spazio scenico ben studiato (a cura di Edoardo Sanchi)  che evoca lo studio di un artista, con al centro un imponente blocco di marmo, pronto per essere scolpito, ma che sarà poi tomba del corpo morente dell’artista.

Così come le scene, anche luci (a cura di Luca Pagliano) e suoni (a cura di Marco Olivieri) contribuendo a creare un’atmosfera suggestiva, sono perfettamente studiate per accompagnare lo spettatore da un silenzio iniziale, fino al caos della morte.

Sul palco, Marco Cacciola dà voce a un Bernini che intreccia passato e presente, trasportando il pubblico dal Seicento all’oggi. L’interpretazione di Cacciola è intensa, appassionata, vibrante: la sua voce, il suo sguardo, i suoi gesti, tutto contribuisce a creare un ritratto vivido e complesso dell’artista. Cacciola ci restituisce un Bernini uomo, con le sue grandezze e le sue fragilità, le sue certezze e i suoi dubbi, le sue passioni e le sue paure.

La drammaturgia di Martinelli scolpisce nella scena figure e ricordi, rivelando un Seicento specchio del nostro tempo: evidenzia le contraddizioni di Bernini, violento e prepotente, ma capace di profonda umanità, senza cui non avrebbe creato i suoi capolavori. Un’indagine sulla complessità dell’animo umano, ancor più significativa oggi, in un’epoca di semplificazioni e giudizi sommari.

Di forte impatto il momento in cui Bernini, attraverso l’ultima Lettera, apprende del suicidio di Borromini: la sua furia lascia spazio alla pietas, per la depressione che aveva colpito il rivale e per la lotta incessante tra artisti. In questo travaglio, riconosce il valore dell’opera di Borromini, riprendendo così una riflessione di Martinelli stesso: «Chi può comprendere fino in fondo la grandezza di un artista? Il suo rivale. Il suo avversario. Il suo simile».

Lettere a Bernini
ph Marco Cacciola

Lettere a Bernini, oltre a mostrarci l’animo complesso di un grande artista, appare anche come una riflessione profonda sulla natura dell’arte, sul rapporto tra gli artisti e il potere, sulla complessità dell’animo umano. Bernini, uomo di genio e di passioni, ci appare nelle sue grandezze e nelle sue fragilità, nelle sue certezze e nei suoi dubbi. La sua figura, così complessa e contraddittoria, ci affascina e ci commuove.

Applausi calorosi in una sala piena.

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Lettere a Bernini – di Marco Martinelli – regia Marco Martinelli – ideazione Marco Martinelli, Ermanna Montanari – con Marco Cacciola – angelo messaggero Riccardo Bertoni e Riccardo Tafuri (in alternanza) – disegno luci Luca Pagliano – scenografia Edoardo Sanchi – musiche originali e sound design Marco Olivieri – tecnico audio Paolo Baldini – voci Ivan Simonini, Gianni Vastarella, Riccardo Savelli – fotografie dello spettacolo Enrico Fedrigoli – coproduzione Albe / Ravenna Teatro – Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale – visto al Teatro Duse di Genova il 28 gennaio 2025