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Malika Ayane : un concerto che accarezza, ma non travolge

Al Parco del Colosseo introspezione e bellezza in controluce, per un pubblico che ascolta ma non “vibra”

Una cornice suggestiva e carica di storia, quella del Parco Archeologico del Colosseo, ha accolto ieri sera Malika Ayane per la seconda serata della rassegna “Venere in Musica”. Una voce inconfondibile, duttile, che si muove tra registri e generi con naturalezza, ma che questa volta ha scelto di percorrere un sentiero emotivo intimo, raccolto, quasi contemplativo.

Venere in Musica – Malika Ayane

Lo suggerisce chiaramente la scaletta dei brani: da WOW e Feeling Better – che aprono il concerto con un tono fresco ma controllato – si passa presto a territori più rarefatti e poetici con Tempesta, Tre cose, Mezzanotte, fino a Sogni tra i capelli e Adesso quasi. Canzoni dove il cuore sembra sussurrare più che battere forte, con testi che esplorano il dubbio, la fragilità, la memoria e l’attesa.

Il mood della serata è dunque quello di una narrazione in chiaroscuro: la malinconia che accarezza e non travolge, la dolcezza che si fa riflessione. Un’atmosfera notturna, sfumata, perfettamente sostenuta dalla voce limpida e controllata di Ayane, che si è mossa con maestria tra i vari generi musicali che la sua voce le consente di dominare con maestria e precisione, supportata da una band  di alto profilo, composta da: Claudio Flaminio alla chitarra, Raffaele Trapasso al basso, Filippo Cornaglia alla batteria, Andrea Andreoli al trombone e Marco Guazzone al pianoforte.

Tuttavia, questa scelta emotiva non ha trovato un’adesione piena da parte del pubblico. Seppur numeroso e attento, ha reagito con applausi contenuti, quasi educati, senza mai abbandonarsi del tutto. Solo verso la fine, con Over the Rainbow – eseguita in un momento di rara purezza, voce e chitarra solo – e con Thoughts & Clouds, brano finale dal ritmo coinvolgente e moderno, si è sentita una vera scintilla di partecipazione. In quel momento, il pubblico si è finalmente sciolto, riconoscendo l’Ayane che negli anni ha saputo incantare palcoscenici importanti come Sanremo, raccogliendo consensi e premi.

L’impressione generale è quella di un concerto costruito più per l’ascolto che per l’applauso, pensato come un viaggio interiore più che uno spettacolo di immediato impatto. La proposta artistica della serata, pur raffinata, è rimasta un po’ distante, quasi trattenuta, come se mancasse quella scintilla che in passato ha permesso alla Ayane di incantare platee ben più vaste.  

Un’ora e poco più di musica elegante, ben eseguita, che ha però lasciato in molti l’impressione di un’occasione solo parzialmente riuscita.

Venere in Musica – Malika Ayane

Malika Ayane ha confermato le sue straordinarie doti interpretative, ma il filo conduttore emozionale – fatto di ombre, pause e leggerezza malinconica – non ha trovato il dialogo profondo che forse ci si aspettava. Un concerto che ha toccato corde sottili, senza però riuscire a farle vibrare all’unisono con il cuore del pubblico.

La scaletta dei brani eseguiti:

  • Wow
  • Feeling Better
  • Tempesta
  • Tre cose
  • Mezzanotte
  • Controvento
  • Sogni tra i capelli
  • Satisfy my soul
  • Come foglie
  • Adesso quai
  • Ricomincio da qui
  • A mani nude
  • Senza fare sul serio
  • E se poi
  • Over the rainbow
  • Thougths & clouds

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Malika AyaneRassegna “Venere in Musica”, concerto live di Malika Ayane, con Andrea Andreoli, Claudio Flaminio, Filippo Cornaglia, Marco Guazzone, Raffaele Trapasso – Parco Archeologico del Colosseo – Tempio di Venere e Roma 20 giugno 2025

Foto di ©Grazia Menna

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