Roberto Latini in scena con ipnotica riscrittura dell’Otello all’Argot Studio di Roma
All’Argot Studio di Roma è stato rappresentato lo spettacolo intitolato Jago, una riscrittura dell’Otello con voce dissidente e musica complice, che ha regalato agli spettatori un’esperienza indimenticabile. Prodotto dalla Compagnia Lombardi-Tiezzi, l’opera porta la firma di Roberto Latini per drammaturgia, regia e interpretazione, con le musiche composte da Gianluca Misiti e un sapiente disegno luci curato da Max Mugnai.
Questo progetto trae ispirazione da precedenti versioni del 1998 e del 2007, rivisitando la tragedia di Shakespeare attraverso la prospettiva unica di Latini. Già nel 1998, Latini aveva anticipato l’avvento della stand-up comedy in Italia, intrecciando abilmente stili e linguaggi della tradizione orale. In questa nuova proposta, egli rielabora il dramma del Moro di Venezia, di Desdemona, del leale Cassio, del facoltoso Roderigo e, ovviamente, del manipolatore Jago, con il suo inconfondibile stile artistico.
In circa 52 minuti di scena, lo spettacolo si sviluppa attraverso una complessa alternanza di movimenti fisici e interpretazioni emotive. Latini utilizza il corpo – piedi, gambe, busto e braccia – per trasmettere l’inquietudine e la gelosia che attraversano i protagonisti. Sul piano narrativo, unisce i versi del Bardo a espressioni colloquiali contemporanee, come il mordace «[…] piove, governo e opposizione ladri…», o anche «[…] meno chiese , più case. »
Le quattro serate di repliche, che hanno registrato il tutto esaurito, hanno offerto al pubblico un’immersione totalizzante, amplificata da un accompagnamento musicale in grado di creare uno stato di costante tensione emotiva. L’uso delle luci, calibrato con precisione millimetrica, aggiunge un ulteriore livello di coinvolgimento, con atmosfere che evocano un grottesco e affascinante senso di smarrimento. Un momento particolarmente suggestivo vede la proiezione dell’immagine di Latini su entrambi i lati della scena, dando vita a una triplice interpretazione vocale, in cui l’attore riesce a incarnare simultaneamente più personaggi.
La loop station, strumento con cui Latini distorce, ripete e ritarda i suoni, diventa il mezzo attraverso cui l’artista dà voce ai diversi ruoli, trasformando il suo impegno fisico e vocale in un’esperienza magnetica per il pubblico, visibilmente rapito. Persino il suo abbigliamento – soprabito, giacca e cravatta – proietta la tragedia nell’attualità, creando un ponte tra il mondo shakespeariano e la contemporaneità.
La pièce si propone dunque come una reinterpretazione audace e innovativa di un testo immortale, che, ancora oggi e per sempre, mantengono una potenza straordinaria e Latini offre una chiave di interpretazione rivoluzionaria sia per coloro che possiedono una piena conoscenza dell’opera, quanto per coloro che, incuriositi da quanto ascoltato e visto in scena, saranno spinti a riscoprirne le pagine del testo originale.
La lettura di Latini illumina con forza le debolezze e le meschinità dei personaggi, elementi spesso trascurati in altre interpretazioni.
Accolto da applausi scroscianti, lo spettacolo ha segnato un successo straordinario durante la sua programmazione, dal 19 al 22 dicembre, confermando il talento di Latini e la potenza senza tempo dei capolavori di Shakespeare.
JAGO di e con Roberto Latini – musiche e suono Gianluca Misiti . luci e direzione tecnica Max Mugnai – una produzione Compagnia Lombardi-Tiezzi – Argot Studio, dal 19 al 22 dicembre 2024