Magnifico Ozpetek e i suoi Diamanti

Cast stellare al femminile per il regista turco. Un vero e proprio gineceo per un omaggio alla famosa sartoria Tirelli, mentre un gatto nero sfida la fine del mondo

Nelle sale dal 19 dicembre, arriva come un vero inno alle donne Diamanti, l’ultimo bel film di Ferzan Ozpetek,  il regista de Il bagno turco e Le fate ignoranti. Interpretato da ben 18 attrici fra le quali spiccano Jasmine Trinca, Luisa Ranieri, Kasia Smutniak, Vanessa Scalera, Milena Vukotic, Anna Ferzetti, Paola Minaccioni, Geppi Cucciari e Mara Venier che ritorna al cinema dopo un’assenza lunga trent’anni.

Un intreccio di storie tutte da seguireun viaggio pieno di emozioni, colpi di scena, sorrisi e anche qualche lacrima. Ambientato nella Roma degli anni d’oro del cinema italiano e non solo, nella celebre sartoria Tirelli dove 50 anni fa nascevano dalle idee di un grande creativo e dalle mani d’oro di un gruppo straordinario di sarte, preziose come diamanti,  i fantastici costumi di film e sceneggiati indossati poi dalle protagoniste di quelle storie.

Il film di Ozpetek è anche un omaggio al grande cinema di geni come Danilo Donati e Piero Tosi. «Quando all’inizio della mia carriera a Roma facevo l’aiuto regista, ho frequentato la sartoria Tirelli respirando il fascino di quei tessuti e di quei colori.  Li ho imparato la cura ossessiva dei dettagli. Quello era anche il cinema di attrici come Mariangela Melato, Monica Vitti, Virna Lisi, Claudia Cardinale e Sophia Loren – ha dichiarato Ozpetek.

E alla faccia di chi crede alle scaramanzie ecco Flow, uno spettacolare film d’animazione candidato ai Golden Globe in corsa anche per l’Oscar, diretto dal regista lettone Gints Zilbalodis, diventato già un cult con il solo passaparola, presentato nel corso dell’ultima edizione del Festival di Cannes.

Racconta l’avventura per la sopravvivenza di un gattino nero sorpreso da una alluvione che lo costringe ad abbandonare la sua dimora e a intraprendere un viaggio carico di pericoli, salvandosi solo all’ultimo istante saltando su una piccola barca dove troverà altri amici a quattro zampe in lotta per sopravvivere a un mondo diventato ostile. Destinazione ignota!

Il viaggio di Flow si arricchisce con l’ingresso di un cast di personaggi unici, che formano un improbabile quintetto destinato a condividere un’avventura straordinaria. Accanto al pauroso gattino nero, troviamo un pigro capibara, sempre alla ricerca del posto perfetto per un pisolino; un lemure eccentrico, con una passione irresistibile per collezionare gli oggetti più strani e misteriosi lasciati dagli esseri umani; un Labrador Retriever giocherellone e affettuoso, capace di infondere allegria anche nei momenti più critici; e un maestoso Sagittarius serpentarius, un uccello il cui portamento elegante e sguardo acuto celano un’indole fiera e protettiva.

Nonostante le loro differenze, questo gruppo tanto eterogeneo si ritrova a bordo di una barca a vela, l’unico mezzo di salvezza per esplorare e sopravvivere su un pianeta ormai sommerso dalle acque. La barca diventa il fulcro della loro storia, un rifugio improvvisato e un simbolo di speranza, mentre cercano nuove terre e nuove possibilità in un mondo trasformato. La convivenza forzata metterà alla prova il loro spirito di adattamento, la capacità di fidarsi gli uni degli altri e la loro resistenza di fronte agli imprevisti. Tuttavia, sarà proprio attraverso le loro differenze che emergeranno forza, complicità e nuove amicizie.

Una bella metafora dell’arca di Noè per tornare a riflettere sull’origine di tutto, notando pure che nella genesi del diluvio universale non sono mai menzionati chissà perché i gatti, Se lo è chiesto anche il bravo regista lituano e prima di lui anche Why are there no cats in the Bible?, il libro di George Davidson scoprendo a proposito di gatti che questi deliziosi felini, come  il piccolo  Flow sono tutt’altro che inetti. Non a caso ad una “gatta sul tetto che scotta” ,Hollywood accostò volto e fisico a uno dei monumenti al femminile come Elizabeth Taylor o  come Flow che ci ricorda quanto siamo stupidi e ancora più piccoli di quel gattino nero come il carbone che ha solo voglia e diritto di vivere. E a proposito di cinema ma anche di musical immortali ricordiamo il successo a Broadway di Cats, uno dei musical più famosi della storia, ispirato al famoso Il libro dei gatti tuttofare scritto da Thomas Elliot.  Si proprio lui, quello di Assassinio nella cattedrale!

Foto di copertina: web