Al teatrosophia di Roma fino al 24 novembre, uno spettacolo al femminile con dialoghi di eroine del passato e artisti del contemporaneo
Con una performance ironica e acuta, Caroline Pagani incanta il pubblico portando in scena una riflessione tagliente e burlesca sul desiderio femminile e le sue implicazioni sociali.
Lo spettacolo intreccia il racconto personale di una donna contemporanea con le voci del passato, svelando un mosaico di storie che esplorano la condanna e la repressione del desiderio femminile attraverso i secoli. La protagonista, in preda a una crisi esistenziale e sentimentale, si rivolge a uno psicologo, rappresentato in scena solo da una sedia vuota con una colombella appoggiata sullo schienale. Il simbolo discreto del terapeuta diventa un punto fisso in una scenografia essenziale: un letto rosso, evocativo e sensuale, e fogli sparsi a terra, metafore degli scritti e delle memorie che attraversano il tempo. Il viaggio interiore della donna si sviluppa attraverso una seduta di ipnosi che la trasporta nel passato, facendola diventare Francesca da Rimini, personaggio iconico del Canto V dell’Inferno dantesco.
Francesca, con veemenza e ironia, si scaglia contro Dante, reo di averla relegata tra i lussuriosi, quando il suo unico peccato è stato amare. Da qui prende vita un dialogo immaginario e appassionante con altre figure femminili, considerate lussuriose dalla società: dalla sensualità di Moana Pozzi alla drammaticità di Eleonora Duse, fino alla regale Cleopatra. Lo spettacolo, con toni a tratti divertenti e a tratti pungenti, è un inno alla libertà del desiderio femminile, spesso etichettato come peccato o debolezza.
La bravura di Caroline Pagani emerge nel modo in cui riesce a far convivere ironia e profondità, costruendo un monologo che alterna confessioni intime a momenti di intensa teatralità. I cambi d’abito segnano le trasformazioni della protagonista: dal rosso passionale della donna moderna, al bianco etereo di Francesca, fino all’abito succinto e provocante di Moana, sottolineando il gioco di contrasti tra il desiderio e il giudizio sociale. Al centro del messaggio dello spettacolo c’è la denuncia di una disparità che perdura: mentre agli uomini è concessa la libertà di vivere il desiderio senza un marchio, le donne che scelgono di amare e desiderare sono spesso ridotte a stereotipi o condannate.
Ma è anche una denuncia contro la violenza di genere: la donna che ama è una donna viva, e il suo desiderio non può essere soffocato o punito. Tra risate e riflessioni, lo spettacolo invita a una presa di coscienza, offrendo uno sguardo diverso su temi che meritano di essere affrontati con più libertà e apertura. Una rappresentazione da non perdere, che celebra il coraggio di amare e la bellezza di essere donne, contro ogni pregiudizio.
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Luxuriàs: di Caroline Pagani e Filippo Bruschi – Interpretato e diretto da Carolina Pagani – Luci: Giulia Bornacin – Teatrosophia 23 e 24 novembre 2024
Foto di scena: Grazia Menna