Chicchi

L’urlo alla resistenza ne “Il discorso di Chicchi”

La ricorrenza dell’8 marzo porta spesso l’accendersi di occasioni culturali dedicate al mondo femminile: a Genova una scelta è ricaduta sullo spettacolo dedicato a una delle ventuno donne che hanno firmato la nostra Costituzione, Teresa Mattei – detta “Chicchi”. Il discorso di Chicchi (Teresa Mattei alla Costituente) è andato in scena al TIQU – Teatro Internazionale di Quartiere il 4 marzo e ha visto nel ruolo della Madre Costituente Alessia Donadio, diretta da Monica Luccisano.

In sala (piena) ad attendere lo spettacolo è presente un pubblico prevalentemente femminile, una situazione capovolta rispetto a quella in cui, invece, si trovava Teresa Mattei al Parlamento.

Inizia tutto dal buio e con la registrazione di un proclama fascista. Lei, Alessia Donadio nelle vesti di Teresa Mattei siede al centro della scena, in ascolto.

Lo spazio scenico è dominato dalla presenza di tre biciclette, una integra e pronta a partire, una distrutta, una in fase di assetto.

Finito il proclama inizia il racconto di Teresa, nata e cresciuta in un ambiente in cui l’unico credo era l’antifascismo e la resistenza: “La storia è fatta dai disobbedienti, Teresita”, le dicono.

Così racconta di come il suo animo ribelle si sia palesato sin da bambina, e poi crescendo, al liceo, nel momento in cui si fa espellere per essersi rifiutata di partecipare alle lezioni che promuovono la “difesa della razza”. Ed è da quel momento che Teresa Mattei diventa un organo politico, in sella alla sua bicicletta fa da staffetta, si unisce alla lotta partigiana e sotto il nome di battaglia “Chicchi”, partecipa attivamente alle lotte di resistenza.

Il racconto continua e viene intervallato da una voce registrata che legge parti del suo discorso alla Costituente, come una finestra sul futuro, tutto mentre aggiusta, un pezzo alla volta, la sua bicicletta.

Sempre in sella alla sua bici, protagonista attiva di questa storia, Donadio-Mattei porta il pubblico a rivivere la morte del fratello, le torture e le violenze da parte dei tedeschi, la paura, la resistenza, la lotta, l’occupazione e la liberazione di Firenze, la fine della guerra, l’Assemblea Costituente.

E si arriva così a quel 2 giugno 1946, quel giorno in cui l’uguaglianza era stata raggiunta, in cui uomini e donne attendevano in fila di poter votare da pari.

Così, mentre racconta di queste emozioni, poco alla volta l’attrice posiziona in proscenio alcune paia di scarpe: alla fine sono venti paia di scarpe una accanto all’altra, con un piccolo spazio vuoto al centro. Uno spazio riservato a lei. Ventuno paia di scarpe, ventuno come le nostre Madri Costituenti, che passo dopo passo hanno segnato la storia d’Italia. Ed è lì, in mezzo alle sue compagne che legge il suo discorso alla Costituente, fondamentale ancora oggi.

Alessia Donadio in quest’ora di spettacolo riesce a far rivivere quelle emozioni e paure che Teresa Mattei ha vissuto nella sua vita carica di eventi. Un’interpretazione/immedesimazione che fa venire la pelle d’oca, rabbrividire, sorridere, arrabbiarsi.

La regia e il testo di Monica Luccisano peculiarmente studiati raggiungono lo scopo di rendere omaggio a quella che è stata una delle donne fondamentali della resistenza italiana, la più giovane delle Costituenti, la Madre coraggiosa che ha contribuito a cambiare le sorti del nostro Paese.

Una messinscena da vedere e rivedere.

Uno spettacolo che potrebbe sembrare semplice, ma che porta con sé la storia della nostra terra, della resistenza, dell’antifascismo. Una storia che fa riflettere molto su come situazioni vissute ottant’anni fa siano ancora attuali, come parole che oggi dovrebbero essere quasi obsolete siano ancora necessarie e in cui ancora abbiamo bisogno di identificarci, come antifascismo e resistenza. Proprio quest’anno che ricorrono i settantacinque anni dell’entrata in vigore della nostra Costituzione (1° gennaio 1948), la storia di queste donne è ancora essenziale da conoscere e religiosamente portare dentro di noi.

Di questo è stato concorde il pubblico in sala che ha acclamato con calorosi applausi l’attrice e la regista.

IL DISCORSO DI CHICCHI (Teresa Mattei alla Costituente)

Con Alessia Donadio
Testo e regia Monica Luccisano
Disegno luci Alberto Giolitti ed Eleonora Sabbatini,
Cura tecnica Alessandro Bigatti,
Produzione Cineteatro Baretti e Museo storico della Resistenza
A cura di Sc’Art! Creazioni al Fresco, Sarabanda IS, TIQU Teatro Internazionale di Quartiere, Non Una di Meno Genova