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L’orgasmo è un dovere. Fingere è resistere

Manuale tragicomico di sopravvivenza sessuale femminile, tra finzione, paura e rivolta

Una serata sold-out quella dello scorso 27 giugno per Venire meno, pièce andata in scena nella Sala B del Teatro India, nell’ambito del Dominio Pubblico Youth Fest e che ha visto quattro giovani attrici – Eleonora Bracci, Giulia Celletti, Marta Della Lucia e Camilla Ferrara – offrire al pubblico un lavoro vivo, tagliente, spiazzante. Un progetto collettivo, da loro scritto e interpretato, che ha lasciato una scia di riflessione amara e necessaria sulla condizione della donna oggi, ancora intrappolata nei meccanismi dell’accondiscendenza sessuale.

Venire Meno – Eleonora Bracci, Giulia Celletti, Marta Della Lucia, Camilla Ferrara

Lo spettacolo parte da una premessa tanto ironica quanto esplosiva: Camilla, alle prese con un blocco nei rapporti intimi, chiede alle amiche di insegnarle la nobile arte di fingere l’orgasmo. Su un divano si consuma un confronto tra finzione e desiderio, tra stereotipi e ricerca di autenticità. Il tono è brillante, a tratti comico, ma la risata è continuamente attraversata da fendenti critici: perché una donna dovrebbe imparare a fingere? Per piacere all’altro, certo. Ma soprattutto, ed è qui che la pièce colpisce con più forza, per salvarsi la vita.

Siamo nel 2025 e ancora si racconta, dal palcoscenico, di donne che simulano il piacere per non ferire l’ego maschile, per non destabilizzare un equilibrio violento, per non essere giudicate, respinte, zittite o, nei casi peggiori, aggredite. Venire meno è un gioco di parole che scava nel corpo e nella cultura: “venire” non è solo l’orgasmo, ma l’arrendersi, il disattendersi, il disinnescarsi. E allora sì, “venire meno” è il destino che spesso tocca a chi è socialmente educata al sacrificio e al compiacimento.

In scena, la quarta parete si frantuma più volte: le attrici dialogano con il pubblico, si contaminano con voci esterne – testimonianze vere, frammenti sonori di donne intervistate – che amplificano la coralità del messaggio. Una costruzione scenica intelligente e stratificata, che riesce a far convivere levità e cruda verità. Alla fine, resta un applauso prolungato, e una sensazione diffusa di smarrimento e consapevolezza: fingere l’orgasmo non è solo un atto sessuale, ma un gesto politico e sociale.

Il lavoro, pur non firmato dal Collettivo Oltre Marea, sembra condividere con esso una visione artistica sorella. Oltre Marea è un progetto nato tra Palermo, Napoli e Berlino, noto per le sue residenze artistiche incentrate sul femminismo mediterraneo, la mitologia e la pratica collettiva come forma di liberazione. Nel loro percorso, fatto di rituali, performance e scrittura condivisa, l’identità femminile viene continuamente ridefinita e raccontata attraverso il corpo, la voce, il mito.

Come in Venire meno, anche nei lavori di Oltre Marea la finzione viene usata per smascherare una verità. Fingere diventa un modo per mostrare la gabbia, non per restarci. Che si tratti delle janare (le streghe campane che il collettivo ha riportato in vita nella performance Marea ) o delle giovani donne sul divano del Teatro India, il cuore del discorso è lo stesso: trovare un modo per non “venire meno” a se stesse, in un mondo che ancora fatica a riconoscere il diritto al piacere, alla complessità e alla libertà del corpo femminile.

Venire Meno – Eleonora Bracci, Giulia Celletti, Marta Della Lucia, Camilla Ferrara

In un momento in cui il teatro rischia spesso di parlare solo a se stesso, Venire meno riesce invece a creare un ponte diretto con lo spettatore, usando l’arma dell’ironia per affrontare una verità feroce. Ed è proprio questo il suo merito più grande: dimostrare che la scena può essere uno spazio di lotta, e al tempo stesso di sorellanza. Un luogo in cui imparare, finalmente, non a fingere, ma a riconoscersi.

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Venire MenoRassegna “Dominio Pubblico Youth Fest”, di e con Eleonora Bracci, Giulia Celletti, Marta Della Lucia, Camilla Ferrara, supervisione artistica Sarah Sammartino e Andrea Cosentino, con il sostegno di Associazione Calpurnia, Spin Time Labs, Vestiti della vostra pelle 2024  – Teatro India 27 giugno 2025

Foto di ©Grazia Menna

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