Sono trascorsi cinquant’anni dal rilascio in sala del film cult Lo Squalo eppure, nonostante il tempo trascorso, continua a terrorizzarci.
20 giugno 1975, una data memorabile per tutti i cinefili e destinata a sancire un autentico momento di svolta della storia del cinema: Lo Squalo ( Jaws ) approda nelle sale cinematografiche statunitensi seminando terrore ed entusiasmo. Il film di Steven Spielberg – un perfetto connubio tra avventura e orrore – appassiona il pubblico, inaugurando un nuovo genere divenendo un campione d’incassi assoluto ma, sopra tutto, rivoluziona la storia del cinema. A contribuire al successo del film, tre straordinari protagonisti: Roy Scheider, Robert Shaw e Richard Dreyfuss, quest’ultimo destinato a collaborare nuovamente con Spielberg in altri due film iconici: Incontri Ravvicinati del Terzo Tipo e Always – Per sempre.

Robert Shaw, Roy Scheider e Richard Dreyfuss
Ispirato al romanzo bestseller Lo Squalo ( 1974 ) scritto da Peter Benchley, il lungometraggio di Spielberg si consacra come un autentico blockbuster estivo, il primo – per l’esattezza! Realizzato con un budget di soli nove milioni di dollari, il film – proprio in virtù della propria originalità e di un marketing avanguardistico – ne incassò più di cinquanta. Un campione d’incassi assoluto destinato a condurre per primo la parola blockbuster nel cinema. Il sostantivo coniato nel corso degli anni 40 era infatti attribuito a degli ordigni militari in grado di generare danni ingenti e, solo successivamente all’incasso stratosferico del lungometraggio, venne utilizzato per indicare lungometraggi dall’elevato introito.
Ne Lo Squalo il mostro viene diffusamente evocato, la sua presenza oscura e occulta ci ossessiona inquietandoci profondamente eppure la sua, più che una presenza, si configura come un assenza tangibile. Spielberg sceglie di non mostrare immediatamente la creatura costruendo attorno a lei una suspance, un angoscia crescente pronta a deflagrare. Nonostante la durata considerevole del lungometraggio, infatti, l’animale compare a malapena per 4 minuti. La lezione impressa da Hitchcock é qui realizzata magnificamente: il terrore é profondamente legato all’attesa consapevole di un evento imminente ed orrendo di cui il protagonista é ignaro mentre lo spettatore conosce.
Notevoli sono montaggio, colonna sonora ed effetti speciali su cui troneggia in particolar modo lo splendido animatronic dello squalo protagonista del film.
Il grande tema del film é quello della caccia. Argomento, questo, già anticipato da due lungometraggi del regista americano ossia Duel ( 1971 ) e Sugarland Express ( 1974 ) e destinato a svilupparsi nelle successive opere. Ricorre nella filmografia di Spielberg come un continuo antagonismo tra bene e male laddove quest’ultimo – nell’opera del cineasta – non solo é assoluto, ineluttabile ma soprattutto mostruoso. Il maligno é connotato come terrestre, naturale in lavori quali Lo Squalo ( 1975 ) e Jurassic Park ( 1993 ), umano come nel già citato Duel ma sopra tutto Schinder’s List e alieno come ne La Guerra dei Mondi ( 2005 ) ed E.T. ( 1982 )
Come accennato sopra, il cult di Steven Spielberg fu il primo ad avvalersi di strategie di marketing avveniristche per l’epoca e destinate a tracciare il percorso per i successivi blockbusters. Universal non solo investì ben due milioni per promuovere il film ma decise anche di distribuirlo contemporaneamente in diversi Paesi dopo un intenso martellamento mediatico. Questi elementi – insieme agli aspetti di assoluta novità introdotti dal regista statunitense – contribuirono sicuramente al clamore suscitato dal lungometraggio.

Steven Spielberg
Nel 1998 l’American Film Institute lo ha inserito al quarantottesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi. Lo Squalo ha generato tre sequel di cui nessuno girato da Spielberg ossia: Lo Squalo 2 (1978), Lo Squalo 3D (1983) e Lo Squalo 4 – La Vendetta (1987).