Lisetta Carmi: un viaggio tra fotografia e umano

Un omaggio alla visione coraggiosa di una delle figure fondamentali della fotografia italiana del Novecento, tra marginalità sociale e profondità umana

Inaugurata oggi la mostra Molto vicino, incredibilmente lontano al Palazzo Ducale di Genova, per celebrare il centenario della nascita di Lisetta Carmi, una delle figure più rivoluzionarie della fotografia italiana del Novecento. Allestita nel suggestivo Sottoporticato del Palazzo, l’esposizione sarà visitabile fino al 30 marzo 2025, offrendo un percorso visivo che esplora le sfaccettature dell’opera e della vita della fotografa.

Lisetta Carmi

Lisetta Carmi, nata a Genova nel 1924, ha avuto una carriera fuori dall’ordinario. Inizialmente pianista, abbandona la musica negli anni Sessanta per dedicarsi alla fotografia, mossa da un profondo interesse per la condizione umana e sociale. La sua visione è sempre stata quella di dare voce agli ultimi, ai marginalizzati della società, e questa sensibilità si riflette appieno nella selezione delle opere esposte nella cornice di Palazzo Ducale. Le sue immagini vanno oltre la semplice documentazione, rappresentano un vero e proprio sguardo politico e umano sul mondo, che rende la sua arte tanto vicina quanto, in alcuni casi, incredibilmente lontana dalle convenzioni artistiche e sociali del tempo.

L’allestimento è dominato da un design espositivo minimal e industriale che permette al visitatore di entrare gradualmente nel mondo di Carmi. Le fotografie sono disposte secondo un percorso cronologico e tematico che alterna le celebri serie in bianco e nero a opere inedite a colori, offrendo un’ampia panoramica della sua produzione. In particolare, sono esposte le immagini della serie “I travestiti“, scattata negli anni ’60 e pubblicata nel 1972. Questa serie, che ritrae la comunità transessuale genovese, all’epoca suscitò scalpore, ma oggi è considerata una pietra miliare del reportage sociale. Le foto catturano la dignità, la vulnerabilità e la complessità degli individui ritratti, sfidando le rigide norme di genere e rompendo il silenzio su una realtà fino ad allora ignorata.

Un’altra serie che spicca è quella dedicata al porto di Genova, uno dei lavori più iconici di Carmi, che documenta con forza e sensibilità il duro lavoro dei portuali e le dinamiche sociali della città. Le immagini di “Genova – Porto” rivelano una città in trasformazione, un luogo dove il passato industriale si scontra con le tensioni sociali del presente. Tra i lavori esposti figura anche la serie inedita “Erotismo e autoritarismo a Staglieno“, in cui il famoso cimitero monumentale di Genova diventa il palcoscenico per un’indagine sulle relazioni tra l’erotismo e la rappresentazione della morte, con monumenti funebri che acquisiscono una carica simbolica ambigua e inquietante.

L’itinerario della mostra porta poi i visitatori fuori dall’Italia, con fotografie scattate in Sardegna e in India, dove Carmi incontra Babaji Herakhan Baba, un maestro spirituale che influenzerà profondamente la sua vita e la sua arte. Le immagini di questa fase del suo lavoro rivelano un cambiamento interiore, una ricerca spirituale che si traduce in ritratti intensi e contemplativi.

A rendere la mostra ancora più completa è l’accento posto sui ritratti di artisti e intellettuali di spicco del Novecento, come Ezra Pound, Lucio Fontana e Leonardo Sciascia. Uno degli scatti più celebri è quello del poeta Ezra Pound, realizzato nel 1966 presso la sua abitazione a Zoagli. Carmi cattura la figura enigmatica e isolata del poeta, offrendone un ritratto indimenticabile che unisce la fragilità dell’uomo alla sua grandezza intellettuale.

La mostra, curata da Giovanni Battista Martini e Ilaria Bonacossa, non è solo un omaggio alla carriera della fotografa, ma un viaggio nelle molteplici dimensioni del suo sguardo. Un aspetto che colpisce è la capacità di Carmi di rimanere fedele alla sua missione di documentare l’esistenza umana in tutte le sue sfumature, con un’etica profondamente radicata nel rispetto per i soggetti ritratti. In questo senso, il titolo “Molto vicino, incredibilmente lontano” esprime perfettamente la dualità che attraversa il suo lavoro: l’empatia profonda verso chi è ai margini, ma anche la distanza critica necessaria per raccontarne la storia senza pietismi.

Lisetta Carmi

Questa mostra rappresenta un’occasione imperdibile per chiunque voglia immergersi nell’universo di Lisetta Carmi, una fotografa che ha sfidato convenzioni, pregiudizi e limiti culturali, raccontando con verità e delicatezza le storie degli altri, ma anche la propria.

Inoltre, per rendere omaggio a Lisetta Carmi, viadelcampo29rosso, in occasione della mostra esporrà una preziosa copia del volume “I travestiti”, pubblicato nel 1972.

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Lisetta Carmi, molto vicino incredibilmente lontano – A cura di Giovanni Battista Martini, curatore dell’archivio Lisetta Carmi, che ha ideato numerose mostre dell’artista negli ultimi anni e da Ilaria Bonacossa, curatrice d’arte contemporanea e direttrice di Palazzo Ducale Genova.  La mostra è promossa e organizzata da Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura Genova e Civita Mostre e Musei – Palazzo Ducale 23 ottobre 2024 al 30 marzo 2025