di Ilaria Sambucci
Giselle è uno dei balletti più antichi del repertorio classico. La sua prima rappresentazione si è tenuta al Teatro dell’Opera di Parigi nel 1841 riscuotendo un grande successo. Tante danzatrici nel tempo hanno interpretato il ruolo della protagonista, ma la regina resta sicuramente Carla Fracci.
Il Teatro dell’Opera di Roma – con la sua iniziativa “Teatro Digitale” – continua a regalarci in queste settimane, la possibilità di ammirare la versione del balletto messa in scena nel 1980 con le due stelle del firmamento della danza: Carla Fracci e Rudolf Nureyev. La coreografia di Leonid Lavrovsky – da Jean Coralli e Jules Perrot – è ripresa da Guido Lauri ed eseguita dal Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma. Dirige l’orchestra il Maestro Alberto Ventura sulle musiche di Adolphe Adam. Le scene dai colori pastello sono state affidate a Camillo Parravicini mentre i costumi semplici ma al contempo coerenti all’ambientazione rappresentata sono di Mario Giorsi.
Il balletto di Theophile Gautier e Vernoy de Saint-Georges è diviso in due atti. Il primo è ambientato in un villaggio dove la giovane contadina Giselle vive insieme alla madre. La giovane ama danzare ma purtroppo ha condizioni di salute precarie. Giunge al paese il principe Albrecht – sotto mentite spoglie di un ragazzo di nome Loys – ed inizia a ballare insieme alla bella fanciulla.
Nei panni di Giselle una bellissima Carla Fracci, nel pieno della sua carriera. Leggera, elegante e sinuosa. Padroneggia il ruolo con grande fluidità e precisione tecnica anche nelle variazioni più complesse.
Insieme a lei il mito della danza classica, colui che per la sua velocità e la sua inclinazione verso elementi virtuosi fu soprannominato il “tartaro volante”. Rudolf Nureyev ha segnato la storia del balletto, trasformando il danzatore da “partner” della ballerina a star assoluta.
Lo si può notare benissimo anche in questa versione, dove Nureyev nel ruolo del principe Albrecht, anche da fermo è capace di catalizzare l’attenzione del pubblico in sala e dimostrare il suo grande carisma.
Inoltre nel Pas de Huit del primo atto di questa versione troviamo un giovane Raffaele Paganini in splendida forma ed insieme a lui Luigi Martelletta, Lucia Colognato, Astrid Ascarelli, Giuseppina Parisi, Tiziana Lauri, Raffaella Solla e Augusto Terzoli.
Si conclude il primo atto con Giselle che – scoprendo l’identità del principe che era già fidanzato – muore per la disperazione.
Il secondo atto si svolge presso la tomba della fanciulla. Qui gli spiriti dell’oltretomba ovvero le Villi, dirette dalla loro regina Myrtha accolgono Giselle danzandovi insieme.
In questo quadro si nota un corpo di ballo in perfetta sintonia ed in particolare Cristina Latini nei panni della regina delle Villi risulta essere raffinata in ogni gesto e dal punto di vista tecnico impeccabile, eseguendo dei penché con grande padronanza.
Intanto il principe Albrecht arrivato nei pressi della tomba, viene circondato dalle Villi che lo costringono a danzare fino alla morte ma Giselle, grazie al suo amore riesce a salvarlo.
Uno spettacolo memorabile a cui pochi hanno avuto il privilegio di assistere, ma che grazie al Teatro Digitale dell’Opera di Roma e alla sua collaborazione con la Rai, ora è alla portata di tutti.
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