In sala dallo scorso 21 maggio il live action Disney con Dean Fleischer Camp alla regia non delude riportando sullo schermo l’iconico cane-alieno Stitch, amato da grandi e piccoli.
La trama è la medesima del cartone ideato da Chris Sanders del 2002. L’inizio con la fuga dell’esperimento 626 dal suo pianeta alieno e l’arrivo imprevisto su un’isola hawaiana. Qui l’incontro con Lilo ( nel film Maria Kealoha ) bimba orfana dai genitori e cresciuta dalla giovanissima sorella Nani ( Sydney Agudong ). L’arrivo di 626, poi “Stitch” ( Chris Sanders ), come lo chiama affettuosamente Lilo, è destinato a destabilizzare l’equilibrio già precario della famiglia, monitorata dagli assistenti sociali.

Stitch con Lilo e Nali capisce il significato della parola “Ohana“, che in hawaiano significa “famiglia”, e “che nessuno che ne fa parte viene abbandonato”. E di quella famiglia lui inizia piano piano a far parte, affezionandosi sempre di più.
Stitch impara ben presto che distruggere, elemento predominante della sua natura da esperimento alieno, non è la sola opzione esistente. Anche costruire è una scelta, spesso più difficile ma sicuramente più solida per noi stessi, chi abbiamo intorno e chi amiamo. Stitch avrà così modo di scegliere e capire chi vuole essere.
La cosa bella di questo remake Disney sta proprio nella scelta di non cambiare, o se farlo di poco, la trama. Alcune scene e addirittura battute restano uguali all’iconico cartone del 2002, regalando ai nostalgici dell’opera originaria uguali emozioni e divertimento. Disney ripete la scelta fatta per il live action del Re Leone del 2019 di Jon Favreau, dove poco veniva cambiato rispetto al cartone originale del 1994, lasciando tutti piacevolmente sorpresi della cosa.
D’altronde c’è da ammettere che molti dei remake Disney sono fatti per accontentare tutti: i bambini di oggi ma anche quelli di ieri, gli adulti cresciuti con i classici intramontabili Disney e che per primi non vedono l’ora di vedere la rivisitazione del classico.
Ed è proprio su questi “bambini di ieri” che il remake gioca, creando divertimento e soprattutto non aggiungendo cambiamenti che possono risultare forzati al pubblico. Di Lilo e Stitch si rivive la morale, il concetto di Ohana, di famiglia, il bisogno di essere accettati e voluti anche se si è diversi, essere e voler essere migliori. L’autentica essenza di quello che il cartone di Lilo e Stitch ha sempre voluto dire e il motivo per cui lo amiamo così tanto.
Le “aggiunte” di alcuni personaggi avvengono in modo coerente e funzionale aumentando la potenzialità di azioni e scene divertenti. Tra queste la signora Tutù ( Amy Marie Hill ) , anziana vicina di casa della famiglia e nonna di David ( Kaipo Dudoit ), amico delle sorelle e innamorato di Nali.
A cambiare principalmente è il finale, dove maggior spazio, anche più realistico e coerente con i tempi di oggi, è dedicato al futuro di Nali, sorella maggiore divisa da responsabilità troppo grandi per lei e un sogno da futuro come biologa marina. Un finale che fa riflettere sul concetto di inseguimento dei propri sogni e l’amore per chi vogliamo proteggere: due cose che possono finalmente convivere.
Maria Kealoha, la bambina che qui interpreta Lilo è al suo primo debutto cinematografico ed è perfetta per il ruolo, come Nali, interpretata da Sydney Agudong che dona tenacia e dolcezza al personaggio.
Stitch resta per fortuna invariato rispetto all’originale risvegliando in noi quel senso di tenerezza che lo contraddistingue e lo fa sempre amare. Merito anche di un buon lavoro CGI eseguito sul suo aspetto e quello degli altri alieni presenti nella storia. Una CGI equilibrata che non li rende fittizi ma ben coerenti con l’ambientazione circostante.

Questo Lilo e Stitch si presenta come un buon prodotto che bambini e nostalgici guardano volentieri, a dimostrazione del fatto che l’amore per il classico non finisce mai e che è proprio su questa semplicità e affetto che la Disney deve prendere ispirazione.
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Lilo e Stitch. Regia di Dean Fleischer- Camp. Con Chris Sanders, Maria Kealoha, Sydney Agudong, Billy Magnussen, Tia Carrere, Hannah Weddingham, Courtney B. Vance, Kaipo Dudoit e Amy Marie Hill. Prodotto da Jonathan Eirich e Dan Lin. Distribuzione italiana Walt Disney Studio Italia.
Foto e copertina: Walt Disney Studio Italia.