L’ultimo film di Edgar Reitz, alla Festa del Cinema di Roma
Se permettete, qui parliamo d’arte e di filosofia. Queste discipline sono di solito poco rappresentate, sebbene ci siano stati altri film che hanno parlato di pittura, come La ragazza con l’orecchino di perla e La ragazza dei tulipani, immortalando la ritrattistica olandese di grandi pittori come Rembrandt e Vermeer.

Edgar Selge in “Leibniz – Chronicle of a Lost Painting” – © Web
Ma se invece fosse l’arte messa a servizio della filosofia? Il film Leibniz – Chronicle of a Lost Painting del cineasta tedesco Edgar Reitz, nel suo ultimo film presentato in mattinata alla quinta giornata della Festa del Cinema di Roma, parla proprio di questo: nel 1704, la regina di Prussia, Sofia Carlotta (interpretata con grande intensità da Antonia Bill), commissiona un ritratto del filosofo pessimista Leibniz (con un sublime Edgar Selge), ideatore della teoria dei mondi possibili e precursore del calcolo infinitesimale.
La partenza non è delle migliori: il primo artista incaricato Pierre-Albert Delalandre (Lars Eidinger) è convinto di destreggiarsi nella nobile arte della ritrattistica aggiungendo una semplice parrucca alla illustre figura del filosofo, ma Leibniz mette in discussione e in crisi la sua scelta, tanto che la Regina è costretta a cercare altrove un altro artista.
Si presenta così Aaltje van der Meer(interpretata magistralmente da Aenne Schwarz), una promettente artista con cui Leibniz si troverà a interloquire piacevolmente di dottrine filosofiche e di come poter contenere l’arte attraverso la raffigurazione dell’immagine di un soggetto in un ritratto. Può dunque un semplice ritratto racchiudere tutto un pensiero filosofico?
In pieno periodo illuminista, Edgar Reitz riesce a includere tutti i canoni del pensiero razionalista e pessimista del secolo, riportandoli in un dialogo articolato e serrato, adagiandolo in un ambiente metalinguistico e scenografico complesso e composto da infiniti chiaroscuri, come se il film stesso fosse nient’altro che una tela di un quadro dei già citati Rembrandt e Vermeer.

Aenne Schwarz in “Leibniz – Chronicle of a Lost Painting” – © Web
Il luogo della dialettica filosofica si manifesta come una scena teatrale, ambientata in un unico spazio, scelto per la narrazione, ovvero una stanza del castello della sovrana.
Da rivedere forse solo la collocazione oraria della Festa del Cinema vista la tematica impegnativa, ma il film è l’ennesimo omaggio all’arte che merita, come un meraviglioso quadro esposto, di esser ammirato e contemplato nel pieno silenzio di una sala cinematografica.
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“Leibniz – Chronicle of a Lost Painting” – Regia Edgar Reitz and Anatol Schuster – Sceneggiatura Gert Heidenreich, Edgar Reitz – Con Edgar Selge (Gottfried Wilhelm Leibniz), Aenne Schwarz (Aaltje van der Meer), Lars Eidinger (Pierre-Albert Delalandre), Michael Kranz (Liebfried Cantor), Antonia Bill (Regina Sofia Carlotta di Prussia), Barbara Sukowa (Sofia di Hannover) – Fotografia Matthias Grunsky – Montaggio Anja Pohl – Musica Henrik Ajax – Direzione artistica Renate Schmaderer – Costumi Esther Amuser – Produzione Christian Reitz, Ingo Fliess – 2025 – Festa del Cinema di Roma 19 ottobre 2025





