La fratellanza nella versione della DarkSide LabTheatre Company
La relazione tra fratelli è complicata da descrivere e se ne discute poco, soprattutto a teatro. Ma al Teatrosophia, la DarkSide LabTheatre Companyha raccontato un amore viscerale il cui proprio destino sta nel declino o nel rafforzamento del rapporto stesso. Cosa accade quando, tra due fratelli, cala il silenzio lacerante e la comunicazione si fa intermittente e claudicante?
Fabrizio è un uomo con una accentuata disabilità, (personaggio che richiama la delicatezza struggente dei due protagonisti di Dustin Hoffmann in Rain Man e di Sean Penn in Mi chiamo Sam) molto legato alla figura materna che fin da subito mostra un senso di disprezzo nei confronti di suo fratello Fausto, attore di teatro e musicista per vocazione che ha preso le distanze dalle radici familiari per stabilirsi a Roma. Entrambi si rincontrano alla veglia funebre della madre, recentemente scomparsa. L’incontro tra due fratelli che non si vedono da tempo, proprio in occasione del funerale della madre, può diventare una grande e unica opportunità.
Ed è proprio in questi momenti che si rischia di rovesciare il Vaso di Pandora e di non essere più gli stessi: grida, scontri fisici, rancori passati, condivisioni di emozioni e ricordi intimi per poi scoppiare in lacrime e stringersi in un lungo abbraccio… insomma, cose tra fratelli. È nel dolore e nella perdita della figura materna che i due fratelli sveleranno dei retroscena finora inconfessabili sul loro passato e il loro percorso di redenzione li condurrà inevitabilmente al riavvicinamento.
Lorenzo Martinelli e Matteo Fasanella sono due interpreti che con la loro personalità, simbiosi e complicità scenica e interpretativa, espongono una tavolozza variopinta di sentimenti contrastanti, ben delineando un rapporto così fragile come la fratellanza. Da non tralasciare la bravura drammaturgica composta a quattro mani e lo studio minuzioso di caratteristiche che potessero distinguere i due fratelli sia a livello fisico e linguistico, sebbene i due attori abbiano una somigliante fisicità.
L’allestimento scenico di Maurizio Marchini si presenta minimalista: quattro sedie e un tappeto per riprodurre un ambiente tetro come una camera ardente e una chitarra. Il tutto per lasciare intenzionalmente lo spazio e la libertà agli attori di poter agire e dare corpo ai loro personaggi.
Cento Lire, andato in scena dal 10 al 13 ottobre, è una lettura intima e toccante di un rapporto fraterno che si ritrova nell’occasione di un lutto. Lo spettacolo arriva come una coltellata allo stomaco in cui si alternano momenti di ilarità misti alla commozione per arrivare al colpo di grazia verso la scena finale.
L’insegnamento della pièce è che il rancore, la rabbia e la nostalgia sono i veri nemici di ogni relazione. Perché la fratellanza farà sempre rima con vicinanza.
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Cento Lire – di e con Lorenzo Martinelli e Matteo Fasanella – regia di Matteo Fasanella – voci off Fabrizio Pucci e Chel Kumbala – aiuto regia Lorenzo Martinelli – assistente alla regia Sabrina Sacchelli – allestimento scenico Maurizio Marchini – costumi DarkSide E.T.S.- foto, grafica, ©Agnese Carinci – dal 10 al 13 ottobre al Teatrosophia.