Il progetto, alla sua quarta stagione, ci interroga sulla nostra relazione con il mondo virtuale
Uno spazio infinito, quello di internet, dove si può trovare di tutto navigando nei meandri virtuali. Tanto vasto e variegato che ci si può imbattere anche in un progetto artistico con un cuore pulsante che dal 2020 propone al pubblico una serie di performance e sperimentazioni pensate per e dentro la rete. Le Residenze Digitali, quest’anno, hanno pertanto proposto quattro restituzioni artistiche in un calendario che è iniziato il 22 e terminato il 25 novembre. Si tratta di un evento fruibile interamente e specificatamente online sostenuto da vari enti disseminati sul territorio dell’Italia centrosettentrionale. È giusto dichiarare subito che, nonostante il carattere interamente digitale, le performance in considerazione hanno avuto, in questa edizione, anche in contemporanea una presentazione dal vivo nelle sedi degli enti organizzatori ed ospitanti.
I lavori in cartellone sono stati: Il teatro postaggio da un milione di dollari proposto da MALTE & Collettivo ØNAR; Citizens di Simone Verducchi e Ariella Vidach; Humanverse di Martin Romeo; AI love, Ghosts and Uncanny Valleys <3 di Mara Oscar Cassiani.
Si è assistito, quindi, alla condivisione caoticamente controllata di meme (immagini e video virali tra gli utenti) per decostruire l’atto teatrale presentato sulla chat di una piattaforma di comunicazione; si è passati alle esplorazioni sensoriali e di espansione fisico-motoria in mondi paralleli creati appositamente su piattaforme videoludiche per, infine, partecipare al monologo confessione dedicato alle intelligenze artificiali e alle relazioni che gli utenti, spesso uomini, intrattengono con loro, propagando anche in questo spazio digitale i comportamenti maschilisti e tossici che si riscontrano nel mondo analogico.
Assistendo a queste proposte si può cercare la risposta alla domanda spontanea: quanto è reale e tangibile l’universo composto di bit e codice binario nel nostro vissuto quotidiano e quali sono i suoi risvolti su tutti noi? Ormai in tutti gli ambiti ci si interroga molto a riguardo, sia sulle possibilità sia sulle problematiche in cui si può incorrere, e con questi lavori gli artisti hanno cercato di dare nuova luce a nuove riflessioni, diramandosi in direzioni diverse e utilizzando mezzi e piattaforme disparate.
La percezione in questi ambienti viene amplificata con risvolti non ottenibili nel mondo reale e lo spettatore-utente è invitato a partecipare direttamente alla creazione-fruizione dell’opera, risultando elemento decisivo per la riuscita e scardinando l’elemento della quarta parete. Ci si scontra, inoltre, con scoperte spiazzanti: il nostro corpo, postato in fotografie e videoclip, può essere utilizzato da varie intelligenze artificiali come materiale per la creazione di altre nuove immagini e avatar virtuali che finiranno in mano a persone terze in tutto il mondo di cui non siamo a conoscenza. Ci si diverte con lo shitposting che, abitualmente, ci sommerge durante le nostre conversazioni sui vari gruppi e canali di comunicazione messaggistica.
Proprio la varietà di programmi e piattaforme utilizzati può risultare un elemento di difficoltà perché raggiungere e comprendere il funzionamento di ognuno di essi, per quanto intuitivo, può risultare non del tutto semplice per i partecipanti. Si può anche affermare che per i lavori di Verducchi/Vidach e Romeo la fruizione ottimale si sarebbe raggiunta con i visori di realtà virtuale, ma non tutti ne possono essere forniti e devono ricorrere ai mezzi disponibili.
In ogni modo, con queste proposte ci si addentra in una folta serie di stimoli per confrontarci non solo con il sistema di Internet ma anche con noi stessi e le nostre conoscenze su tali argomenti interrogandoci sulle nostre posizioni personali, in modo da potersi trovare ad essere più preparati quando partecipiamo alla socialità con le sue nuove evoluzioni tecnologiche ed interrogativi etici.
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Residenze Digitali è un progetto di – Centro di Residenza della Toscana (Armunia – CapoTrave/Kilowatt), in collaborazione con Associazione Marchigiana Attività Teatrali AMAT, Centro di Residenza Emilia-Romagna (L’arboreto – Teatro Dimora La Corte Ospitale), Associazione ZONA K di Milano, Fondazione Piemonte dal Vivo – Lavanderia a Vapore, C.U.R.A. – Centro Umbro Residenze Artistiche (La Mama Umbria Umbria International – Gestioni Cinematografiche e Teatrali/ZUT – Centro Teatrale Umbro – Micro Teatro Terra Marique – Indisciplinarte) e Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza.