di Ilaria Sambucci
Consapevole delle limitazioni causate dalla pandemia Covid-19, Eleonora Abbagnato si è impegnata per far sì che i suoi artisti potessero calcare nuovamente la scena in tutta sicurezza. Non potendo ripartire con un balletto di repertorio classico a causa del distanziamento sociale, la Direttrice si è affidata all’estro creativo di Giuliano Peparini. Il coreografo è riuscito a stupire lo spettatore creando uno spettacolo suggestivo e coinvolgente con il quale ha inaugurato la stagione estiva ballettistica del Teatro dell’Opera di Roma il 25 Luglio 2020 a Roma nella meravigliosa cornice del Circo Massimo.
“Le Quattro Stagioni” è il titolo di questa nuova creazione con coreografie e regia di Giuliano Peparini. Si tratta un balletto in atto unico, interpretato da Étoiles, Primi Ballerini, Solisti e il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma. L’intero spettacolo, in stile contemporaneo, risulta ben costruito ed armonizzato, musiche, costumi, luci, video proiezione ed un interessante voce fuoricampo danno forza alle coreografie in maniera sinergica ed originale.
Le musiche di Antonio Vivaldi e Domenico Scarlatti, registrate dall’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, sono mixatemagistralmente con i suoni della natura e marcano il ritmo delle diverse stagioni in modo coinvolgente. I costumi, creati da Anna Biagiotti, sono essenziali ed eleganti, coerenti con le stagioni e gli stati d’animo degli interpreti. Il disegno luci, affidato a Marco Vignanelli, e le scene, di Andrea Miglio creano atmosfere dinamiche ed energiche. I video, curati da Edmondo Angelelli e Giuliano Peparini, sono proiettati con ottima definizione sul maxi schermo del palcoscenico, risultano di impatto e ben coordinati con i movimenti dei danzatori.
L’opera inizia con la voce fuoricampo di Alessandro Preziosi, che accompagna in modo profondo e suadente lo spettatore verso lo scenario della prima Stagione, La Primavera, interpretata dalla meravigliosa Rebecca Bianchi (Étoile) e al suo fianco Claudio Cocino (Primo ballerino). Movimenti fluidi e lenti, contrazioni alternate con aplomb in stile classico caratterizzano questo quadro, che rappresenta la prima delle fasi dell’amore: la seduzione. I primi sguardi, i primi desideri, i primi contatti.
A seguire L’Estate interpretata da Marianna Suriano (ballerina Solista) e Giacomo Castellana (ballerino Solista). Loro rappresentano la seconda fase dell’amore: l’innamoramento. L’amore passionale, intenso, carico di desiderio carnale che con il terzo quadro, l’Autunno si andrà man mano ad affievolire.
Rappresentano l’autunno Susanna Salvi (Prima ballerina) e Michele Satriano (ballerino Solista) che incarnano l’amore che diventa consuetudine, quello che fa scemare il pathos e si carica di malinconia.
Così si arriva all’inverno, la stagione più fredda, interpretata da Sara Loro (ballerina Solista) e Alessio Rezza (Primo ballerino). Questa è la stagione della rabbia e del litigio, dove il gelo prende il sopravvento ma anche dove il desiderio preparerà il terreno ad una nuova primavera d’amore.
Peparini con quest’opera fa un parallelismo tra la ciclicità delle stagioni e la ciclicità dell’amore mettendo in risalto situazioni abituali che ognuno di noi vive in un rapporto di coppia. Tutto questo lo fa con un solo elemento di scena un divano: luogo di amore, di condivisione ma anche luogo di noia e di litigio. E con un solo divano riesce a creare elementi coreografici e figure di grande espressività.
Il genio di Peparini con il divano spinge l’attenzione anche al particolare e difficile periodo che stiamo vivendo, perché mai come quest’anno abbiamo passato tanto tempo sul nostro divano. Inoltre il coreografo utilizza nello spettacolo guanti, visiere e mascherine non solo per garantire il rispetto delle norme di sicurezza, ma anche per inserire veri e propri elementi scenici.
Abbiamo potuto ammirare un corpo di ballo in splendida forma in particolare gli otto interpreti delle 4 stagioni: Rebecca Bianchi, Claudio Cocino, Marianna Suriano, Giacomo Castellana, Susanna Salvi, Michele Satriano, Sara Loro e Alessio Rezza. Questi danzatori, dotati non di sola tecnica ma anche di grande espressività visiva e corporea, hanno dimostrato di essererealmente versatili esibendosi in modo eccellente in uno stile che principalmente non gli appartiene.
Questo spettacolo è sicuramente un bell’esempio di ripresa della danza per l’Italia e dimostra come è importante, soprattutto ad oggi, cercare sempre nuove idee e soluzioni per continuare a nutrire di arte la nostra vita.
Lo spettacolo sarà in scena al Circo Massimo fino al 3 Agosto 2020.