Al Salone del Libro di Torino un incontro sulla memoria della Resistenza europea e sul potere civile della letteratura
Lo scorso 15 maggio 2025 si è aperta la XXVII edizione del Salone del Libro di Torino, la principale fiera libraria italiana e una tra le più rilevanti a livello europeo. Un evento che, sin dalla sua nascita, avvenuta nel 1988 per mano di Guido Accornero, si dedica alla promozione della lettura e dell’editoria in generale. Durante la giornata inaugurale si sono svolti numerosi incontri dedicati agli scrittori e alle novità editoriali dell’anno in corso. Tra questi, alle ore 17:00 presso la Sala Rossa del Padiglione 1, si è tenuto l’incontro intitolato I libri, materiale resistente. Un appuntamento imperniato sul tema della memoria della Resistenza europea al nazifascismo e sul ruolo della letteratura come strumento di riflessione e di impegno civile e sociale. A moderare l’incontro è stato lo storico Walter Barberis, docente di storia moderna presso l’Università degli Studi di Torino, collaboratore della casa editrice Einaudi dal 1972 e suo direttore dal 2014.
Tra gli ospiti, Gabriele Pedullà, curatore della raccolta Racconti della Resistenza europea, edita da Einaudi e uscita in libreria la settimana immediatamente precedente al 25 Aprile; Michela Ponzani, autrice di Donne che resistono. Le Fosse Ardeatine dal massacro alla memoria 1944-2025, parte della collana Einaudi Storia; Antonella Tarpino, con Liberi e ribelli. L’antifascismo come scelta esistenziale, uscito nella collana Super ET Opera viva nel 2025; e infine Benedetta Tobagi, con La Resistenza delle donne, edito nel 2022 da Einaudi e vincitore della 61ª edizione del Premio Campiello. L’incontro si è inserito dunque nel quadro delle celebrazioni per l’80° anniversario della Liberazione dal nazifascismo, affiancandosi ad altri eventi incentrati sulla memoria storica e sull’attualità dei valori partigiani e antifascisti da cui sono nate la nostra Costituzione e la Repubblica Italiana.
Pedullà, nel suo intervento, ha sottolineato come la recente raccolta Racconti della Resistenza europea si collochi sulla scia della precedente Racconti della Resistenza, da lui stesso curata qualche anno fa, e di due volumi storici sulla resistenza pubblicati da Einaudi: Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana e Lettere dei condannati a morte della Resistenza europea, entrambi curati da Piero Malvezzi e Giovanni Pirelli e pubblicati per la prima volta nel 1954. La nuova antologia raccoglie oltre trenta racconti di autori europei che hanno narrato in modi differenti la lotta contro il nazifascismo. Tra questi: Albert Camus, Bertolt Brecht, Antoine de Saint-Exupéry, Julius Fučík (da non confondere con l’omonimo compositore), Hans Fallada, Vercors (pseudonimo di Jean Marcel Adolphe Bruller), Boris Pahor, Marguerite Duras e molti altri. Un’opera che offre un’attenta panoramica sulle eterogenee esperienze resistenziali nei Paesi europei soggiogati, durante gli anni Quaranta del Novecento, da regimi fascisti. La raccolta mette in luce il valore civile della Resistenza e dimostra come la letteratura possa essere uno spazio vivo e fertile per raccontare una stagione storica condivisa dall’intera Europa nella lotta contro il nazifascismo.
In questo stesso contesto si è inserito l’intervento di Benedetta Tobagi, che ha discusso in merito a il suo La Resistenza delle donne, uscito nel 2022. Un’opera che restituisce voce e visibilità al fondamentale contributo delle donne italiane nella lotta partigiana durante la Seconda Guerra Mondiale, attraverso un racconto costruito con testimonianze, documenti, interviste e fotografie che documentano l’attività resistenziale femminile. Tobagi traccia i profili di figure femminili il cui ruolo cruciale nella guerra di liberazione è stato spesso dimenticato o trascurato. Sulla stessa linea si è sviluppato l’intervento di Michela Ponzani, storica e conduttrice televisiva, che ha illustrato il suo libro Donne che resistono. Le Fosse Ardeatine dal massacro alla memoria (1944–2025). Il volume esplora il ruolo fondamentale delle donne nella costruzione della memoria della strage delle Fosse Ardeatine, offrendo un racconto storico rigoroso e documentato. Protagoniste del volume sono madri, mogli, figlie e sorelle delle 335 vittime dell’eccidio nazifascista avvenuto nella cava di pozzolana nei pressi di via Ardeatina, a Roma, il 24 marzo 1944. Queste donne, affrontando un dolore immenso, si sono battute per ottenere il riconoscimento e una degna sepoltura per i propri cari, opponendosi all’oblio e alla retorica ufficiale del dopoguerra. Proprio grazie al loro impegno, è nato il Mausoleo delle Fosse Ardeatine, oggi simbolo di lutto collettivo e di memoria antifascista condivisa. Le testimonianze raccolte nel volume mostrano come queste donne abbiano trasformato il dolore in un gesto di resistenza civile e politica, volto a trasmettere la memoria alle generazioni future. A concludere l’incontro, Antonella Tarpino che ha brevemente dissertato attorno al suo saggio Liberi e ribelli, che riflette sul significato profondo della scelta antifascista compiuta dai partigiani italiani. L’autrice si interroga su come tale scelta possa ancora oggi parlare ai giovani, utilizzando un linguaggio diretto e coinvolgente.