Le geografie letterarie che ci fanno sfogliare i fumetti di Hugo Pratt

Una mostra per ricordare il celebre fumettista e la sua attività fantasiosa

Dal 27 settembre al 20 dicembre 2024 ha aperto La Biblioteca letteraria di Hugo Pratt, un’esclusiva mostra personale su Hugo Pratt. Una figura che forse non tutti conoscono, eppure dalla vasta finestra che si apre sulla sua produzione artistica, merita approfondimento, se non per le pennellate di acquerelli colorati che sembrano svolazzare sopra la carta, dipingendola. Ci troviamo a Roma alla Fondazione Marco Besso situata presso Largo di Torre Argentina 11. 

Corto Maltese

Hugo Pratt è stato un fumettista e illustratore italiano, nato il 15 marzo 1927 a Rimini e morto il 20 agosto 1995 a Venezia. Dopo aver trascorso la giovinezza in Argentina, ha sviluppato una passione per i fumetti e la letteratura, assorbendo influenze culturali internazionali. È un caposaldo del fumetto mondiale, famoso soprattutto per l’iconico personaggio Corto Maltese. I personaggi da lui creati fanno parte di una ricca esposizione curata da Patrizia Zanotti e Nadège Vaïnas, colleghe abili nel recuperare quegli elementi significativi che descrivono l’interesse verso ciò che può aprire le menti; illustrazioni dell’oceano Pacifico, il teatro visibile nella raffigurazione di “Un sogno di mezza estate” del drammaturgo Shakespeare, o l’universo conoscitivo del temuto gorilla “King Kong”, film di successo di Peter Jackson.

Soffermandoci su Corto Maltese, si scopre che egli è frutto dell’immaginazione, alla lettera sarebbe un marinaio alla ricerca di avventure in nuovi territori. Si ispira a Omero, il valoroso modello da cui secondo Pratt, discendiamo, inserito all’interno di uno spazio dedicato interamente all’Odissea e Ulisse fino all’Africa di Kipling e Rimbaud. Dice Pratt “Un avventuriero è sempre visto come uno che non ha le carte in regola, un emarginato, uno cosi’… invece non è vero, perché l’avventuriero vuol dire avvenire, vuol dire quello che succederà domani.” Si percepisce un sentimento di intraprendenza, di un uomini impavidi che sapevano guardare più lontano delle proprie scarpe. 

Pratt si spinge nell’analizzare metodicamente le identità dei protagonisti, la memoria del loro passato e l’esplorazione di valori autentici. La fusione della narrazione visiva con la profonda sensibilità genera delle didascalie vicine a citazioni. Le frasi sintetiche collegandosi assieme attuano un processo di rivelazione dell’ignoto, fra misteri da indagare e indizi, evidenti in “Fable di Venezia”

Il pubblico nel vedere affissi solo alcuni momenti delle vite dei soggetti umani e naturalistici, ne viene attratto maggiormente, differentemente dallo sfogliare pagine e pagine costituite da innumerevoli vignette, subendone un’ipotetica ripetitività. Lo stile grafico è unico, caratterizzato da linee elaborate e un uso vibrante del bianco e nero, che conferisce al materiale creativo un aspetto pittorico.

Ulisse

Già dalla prima sala, si entra a contatto con un’ambientazione che unisce mitologia e introspezione. La spettacolare Biblioteca è uno scrigno magico e suggestivo dove si possono osservare grandi raffigurazioni di ulteriori disegni umoristici su delle tele. È un luogo a tratti esoterico, infatti i significati dei racconti di Pratt si riallineano con quelli dei mille libri ed enciclopedie antiche che riempiono gli scaffali. Così, la curiosità ci accompagna anche nella stanza finale in cui si assiste ad aneddoti e fatti realmente accaduti a Pratt, menzionati da un video sonoro. Il fumetto, per chi lo sa amare, diviene un veicolo di espressione artistica e narrativa, oggi reso accessibile per la veloce capacità che ha nell’essere un’ottima forma di apprendimento.

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La biblioteca geografica di Hugo Pratt

Dove: Fondazione Marco Besso, Largo di Torre Argentina 11, Roma

Orario: dal lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00

Come: Ingresso gratuito, è sufficente prenotare scrivendo a prenotazioni@fondazionemarcobesso.net