di Stefania Brigazzi
William Shakespeare colpisce ancora. In questa estate ricca di spettacoli centrati sui testi del grande drammaturgo, al Teatro del Lido l’accento è stato posto sulle rappresentazioni delle figure femminili da lui tratteggiate, secentesche nelle storie, ma sempre attuali in emozioni e sentimenti.
Addirittura Willy, così lo chiamano Micaela Sangermano e Jessica Pacioni, protagoniste di “Le donne del Bardo” colpisce al cuore delle donne, rivelandosi uomo comprensivo e alleato nelle rivendicazioni dei loro diritti di scegliere, amare, essere. Anche se all’epoca del Bardo i personaggi femminili potevano essere rappresentati solo da attori uomini, la penna dell’amabile Shakespeare infatti sa tradurre in versi, stati d’animo realmente femminili.
Micaela Sangermano, che ha adattato il testo, laureata con lode in Teatro inglese – Lingue e Letterature straniere, attrice e regista appassionata, estasiata da Shakespeare dai tempi dell’Università, ha voluto con forza suggellare il rientro sulle scene dopo la lunga pausa degli artisti dovuta alla pandemia, con uno spettacolo sentito e maturato da tempo.
Insieme a Jessica Pacioni le due attrici formano un affiatato duo che da diverso tempo propone, anche insieme alla compagnia Gli Squilibristi, proposte teatrali che riscuotono una buona affluenza di pubblico affezionato e divertito dalla loro versatilità sia in ruoli comici che drammatici. Guidano assieme anche l’associazione culturale L’angolo degli artisti, punto base di Ostia per la formazione artistica, il benessere e la crescita personale.
Le due, giocando con ironia e l’attualità della situazione degli artisti e sul loro amicale rapporto di collaborazione, hanno cucito, infilandoli come una collana di preziose perle, applauditi memorabili estratti dalle opere teatrali del drammaturgo.
Comiche e trascinanti, hanno strappato risate interpretando la regina Cleopatra (la Sangermano si ispira in modo calzante alla Marchesini) e l’ancella Carmiana da Antonio e Cleopatra, e come Miss Page e Miss Ford che difendono la loro reputazione nelle Le allegre Comari di Windsor.
Il pubblico ha potuto apprezzare e confermare le qualità femminili che Shakespeare rispettosamente descrive: l’ostinato amore e l’innocenza di Desdemona che arriva a farsi uccidere dal geloso Otello; la nobile Portia che rivendica il suo diritto a essere partecipe dei segreti politici del marito Bruto, dal Giulio Cesare; la pungente ironia di Beatrice in Molto rumore per nulla che pareggia con quella di Benedetto in un verbale e divertente duello di parole a colpi di battute. Personaggi clou sono stati la coraggiosa e innamorata Giulietta interpretata dalla Pacioni, dalla voce fresca e giovanile, e la spietatamente determinata Lady Macbeth, interpretata dalla energica Sangermano.
Spiritose, belle e dotate di splendide voci, capaci d’improvvisare e gestire tutti i possibili imprevisti della contemporanea finale della nazionale ai Campionati europei, sono riuscite, intervallando leggerezza e dramma, ad avere un teatro quasi al limite del sold-out.
Funzionali ed essenziali sia le musiche che le scenografie. Alcuni oggetti di scena hanno accompagnato i personaggi, che hanno potuto contare sulla forza espressiva delle attrici, cariche di voglia di riscatto come donne e artiste.
Gli applausi del pubblico hanno sostenuto di continuo questa festa del teatro tanto da rendere irrilevante ai presenti le gesta degli eroi dell’arte pedatoria impegnati in terra di Albione e quindi del sempre amato Bardo che per una sera ha vinto insieme ai “nostri”.
“Tutto è bene quel che finisce bene!” È l’ultima battuta delle attrici sul finale, per citare ancora il complice Willy, ed emozionarsi per il successo della serata, da replicare.