In “Lapponia” alla ricerca di verità o bugie. La commedia di Marc Angelet e Cristina Clemente al Teatro Nino Manfredi.
Le festività natalizie sono ormai un lontano ricordo, eppure quella fatidica domanda che spesso i bambini ci rivolgono sembra scatenare sempre irrisolti dubbi: Babbo Natale esiste? O meglio, dobbiamo dire ai bambini che Babbo Natale esiste? Questa domanda, apparentemente innocua, si rivela invece il detonatore di un confronto serrato – e a tratti feroce – tra le due coppie, Monica (Miriam Mesturino) e Ramon (Sergio Muniz), da un lato; Silvia (Cristina Chinaglia) e Olevi (Sebastiano Galasso), dall’altro, riunitisi in “Lapponia” per trascorrere insieme il Natale.
È giusto dire sempre la verità? Le bugie sono così malvagie? Bisogna svelare sempre il trucco o è meglio talvolta lasciar spazio alla magia e all’illusione? È proprio intorno a questi interrogativi che nel corso di 90 minuti prende vita una querelle che metterà a dura prova il precario equilibrio tra realtà e illusione. Svolgendosi in un unico atto, con un ritmo serrato e incalzante, ciò che era iniziata come una semplice discussione tra due sorelle e i rispettivi coniugi, prende presto una piega ben più profonda: la differenza di pensiero e di approccio educativo si trasforma in una vera e propria battaglia ideologica, culturale e identitaria fino al decadimento delle maschere della benevolenza, della tolleranza e del buon costume.
Dire o non dire la verità ai bambini? Proteggerli con dolci menzogne o prepararli sin da piccoli alla realtà del mondo? La risposta non è di certo assoluta. Così, in una calda e accogliente atmosfera casalinga lappone, si dipana una commedia ironica, dall’umorismo pungente e corrosivo, da cui emergono contraddizioni e fragilità di ciascuno dei personaggi e laddove la tensione tra verità e necessità di illusione si fa sempre più intensa. Ma, il cuore della commedia, non sta tanto nella dicotomia tra bugie e verità assolute, quanto nel delicato equilibrio tra il bisogno di certezze e il desiderio di sognare.
“Lapponia” si fa apprezzare, pertanto, per il suo tono leggero e brillante, reso ancor più godibile dall’affiatamento dei quattro attori, che scandiscono con fluidità e naturalezza il ritmo della pièce. Non manca, poi, di certo un risvolto più profondo che invita lo spettatore ad interrogarsi: in una costante ricerca di verità, non ci nutriamo forse anche noi di piccole illusioni per rendere la realtà più sopportabile? Alla fine tutti abbiamo bisogno di guardare fuori da quella finestra e trovare ancora una volta un po’ di magia.
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Lapponia. Di Marc Angelet e Cristina Clemente. Regia, Ferdinando Ceriani. Con: Segio Muniz, Miriam Mesturino, Cristina Chinaglia e Sebastiano Galasso. Assistente alla regia, Laura Notaro. Scene, Pier Paolo Ramassa. Luci, Giorgio Rossi. Costumi, Metella Raboni. Elementi sonori, Lello Ambrosini. Scenotecnica, L’Aquila Scena diFerdinando Tacconi. Sarta, Giusy Carfora. Teatro Nino Manfredi, dal 23 gennaio al 2 febbraio 2025
Immagine di copertina: © Maria Letizia Avato