L’altra faccia del potere e una sempre splendida Isabelle Huppert

Storia di una donna vittima di violenza, non solo fisica da parte di una multinazionale dell’energia del settore nucleare

Presentato in anteprima il 2 settembre 2022 alla 79° Mostra Internazionale del Cinema di Venezia nella sezione “Orizzonti”, distribuito nelle sale cinematografiche italiane da I Wonder Pictures dal 21 settembre 2023, tratto da un fatto di cronaca reale, La verità secondo Maureen K., parte dalla vera storia di Maureen Kearney V e dal libro La syndacaliste di Caroline Michel Aguirre, rappresentante sindacale per il colosso dell’energia nucleare francese Areva che scopre un accordo segreto con le autorità cinesi volto a mettere a rischio migliaia di posti di lavoro. Durante le indagini Maureen viene ritrovata in casa sua dalla collaboratrice domestica legata, con una A incisa sul ventre e un manico di coltello nella vagina. Ma il peggio è che lei stessa viene accusata di aver creato la messinscena. 

Le domande che suscita sono particolarmente interessanti, in questo momento paradossale che annaspa tra stupri allegri in branchi adolescenti e parossismi gender e la prima resta quella del perché quando una donna dichiara una violenza  si fatichi generalmente a crederle, la seconda è quanta forza ci vuole per credere alla propria verità quando chiunque la percepisce allucinatoria; Giovanna D’arco docet, la terza d’obbligo è perché quando un ruolo di forte responsabilità viene svolto con femminile rigore e vocazione a scavare la crosta delle apparenze molto sguardo dintorno si volga ancora nel diminuire come rompiscatole la mandataria dell’approfondimento in causa. La forza del tutto femminile che il regista uomo ha saputo restituire a questo legal thriller dell’anima è nello scavo psicologico del “fatal flaw”, della ferita di partenza che vede la donna oltraggiata già in adolescenza e guardata con sospetto perché tra i collant non portava nulla. 

Ugualmente significativo è che sia lo sguardo di un’altra donna a insinuare il dubbio nella coltre spessa di diffidenza dello sguardo dei colleghi; una donna giovane che sa ricostruire un’analogia sconosciuta ai più, nelle modalità di tortura inflitte, diversi anni prima, a un’altra donna ancora, sconfitta dal passato che ritrova nella ricerca altrui nuove ragioni. Non tutti i maschi sono però fedifraghi e crudeli e avere accanto un marito gentile e grassottello (Gregory Gadebois) aiuta assai, che il viaggio dell’eroe rischia di essere periglioso e maledetto, soprattutto se si parla di un’eroina. Isabelle Huppert, truccata magnificamente, è il monumentale calco di cera mobile di se stessa, pietrificata quanto basta nelle naturali incongruenze del trauma e della pressione, persuasiva e struggente nelle lacrime di resa al peggio.

La verità secondo Maureen K. – Regia di Jean – Paul Salomé – Sceneggiatura: Jean – Paul Salomé e Fadette Drouard – con Isabelle Huppert, Alexandra Maria Lara, Gregory Gadebois, Francois-Xavier Demaison, Pierre Deladonchamps, Gilles Cohen, Marina Fois, Yvan Attal, Christophe Pau. Prodotto da Bertrand Faivre.