L’adrenalina sotto pelle di “The substance” toglie il fiato

Una sostanza che di stupefacente ha poco a differenza dell’omonimo film

Il dibattutissimo film The Substance della regista Coralie Fargeat, è uscito il 30 ottobre 2024 e sarà nuovamente nei cinema dal 6 febbraio 2025. È errato definirlo un horror, perché la sceneggiatura non è stata scritta per far saltare dalla poltrona della sala, ma per mettere in allerta con grande crudezza, e le due cose provocano risultati diversi. Dallo spavento si fugge mentre dall’angoscia si resta in attesa di un significato altro. Infatti durante le scene si teme di spaventarsi improvvisamente, una percezione che però non si paleserà in modo clamoroso. Di pari passo, l’attivazione di uno stimolo rivoluzionario lo subisce Elisabeth Sparkle, che in preda a una crisi di mezza età, ben volutamente influenzata dal giudizio della società, decide di compiere un gesto estremo, assumendo una particolare sostanza dagli effetti collaterali poco chiari e dal potere molto attraente: renderla bellissima.

Demi Moore

Il desiderio di rimanere giovani in eterno è spesso affrontato nelle opere artistiche, ciò che in questo caso desta un occhio di riguardo è la modalità di raggiungimento di esso. La diretta interessata invece di scontrarsi con persone esterne che possono concederle o meno il dono, entra in un conflitto interiore con se stessa. Assistiamo al distacco mentale e fisico fra la parte di colei che ha disagio nell’invecchiare e la sua versione di sé contraffatta e ringiovanita da cui trae energia risucchiandone la linfa vitale. È Margaret Qualley a incarnare abilmente lo spirito semi-contraddittorio di Sue, la nuova ragazza amata da tutti che ha la pretesa di rimanere viva e vegeta per sempre.

La scissione di un medesimo “io” è il filo conduttore che lega ogni singola azione fuori controllo che si vede nelle scene, tanto da stringersi forte intorno agli arti trasformandosi in un cappio che sfinisce piuttosto che rendere invincibile. L’anima della protagonista va alla mera ricerca di palchi dove esibirsi, per avere i riflettori puntati sulla sua estetica longilinea e seducente, dimenticandosi del valore che destano le espressioni di un volto maturo o di una statura morbida e poco filiforme. 

Nota di merito per l’interpretazione di Demi Moore, che in un film in cui prevale il sesso femminile, ci dice involontariamente che se si ha talento si può arrivare al successo al di là dei segni di caducità, tra l’altro portati benissimo. Un dettaglio impeccabile e al passo con i tempi è il paradosso che vede l’attrice essere privilegiata attraverso l’occultamento della perfezione fisica, portandola a vincere il meritato Golden Globe per la bravura a gestire un ruolo così complesso.

La pellicola eccelle di ragionamento nello sfruttare il brivido enfatico di fastidio visivo causato dal disgusto. Ci è piaciuto affrontare l’estremismo dell’attuale terrificante tendenza di porre l’ego al primo posto dei bisogni umani. Una scossa emotiva, raggiunge la nostra razionalità, spogliandoci della facoltà di metabolizzare. Ugualmente, la donna che ne risente è pronta a rinnegare il suo nome pur di rimanere la migliore, insegnandoci amaramente a lasciarci cullare dallo scorrere dei giorni, sfruttandoli e non perdendoli per sempre.

L’elemento mancante è un racconto più parlato degli eventi, una maggiore frequenza di dialoghi, al fianco della fotografia strabiliante di Benjamin Kracun, avrebbe arricchito le immagini devastanti di un corpo stravolto da sembianze mostruose. Il sangue e gli organi appaiono sullo schermo come fossero pasti messi in esposizione su una tavola imbandita di ansie, paure e anche rimorsi.

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The Substance – Scritto e diretto da Colin Fargeat – Cast: Demi Moore, Elisabeth Sparkle – Margaret Qualley, Sue – Dennis Quaid, Harvey – Edward Hamilton Clark, Fred – Gore Abrams, Oliver – Oscar Lesage, Troy – Christian Erickson, man at diner – Robin Greer, male nurse – Tom Morton, doctor – Hugo Diego Garcia, Diego, boyfriend – Yann Bean, The Substance voice – Scenografia: Stanislas Reydellet – Costumi: Emmanuelle Youchnovski – Musiche: Raffertie – Fotografia: Benjamin Kračun – Nelle sale dal 30 ottobre 2024

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