Il 15, 16 e 17 giugno 2023 al Villetta Social LAB si è svolta la XVII edizione del Garbatella Jazz Festival, organizzato dall’associazione Cara Garbatella, con premio dedicato alla memoria di Pino Sallusti.
Si rinnova l’appuntamento con il jazz a Garbatella. L’ambiente è sereno e accogliente, nel clima tipico del quartiere romano. Il Villetta Social LAB ha fatto da cornice ideale a questa ormai sempre più affermata rassegna musicale. Il festival è .
Nella prima serata si è esibito il Blessed Quintet – dai toni molto pop – seguito dai The Moving Forest. Il giorno seguente ha suonato un quintetto di giovanissimi, il Davide Di Mascio Trio, che hanno rapito gli astanti per il loro entusiasmo. Se fosse stato per loro avrebbero continuato a suonare fino all’alba. Ma non è stato così.
Li ha seguiti il Pasquale Innarella New Quartet. Questa formazione ci ha stupito per la fantasia e l’estro di esecuzione, che ha portato nella manifestazione un colore tutto estivo con una selezione di ritmi caraibici e sudamericani. Perché il Jazz non è solo cosa dell’America del Nord!
La manifestazione si è conclusa nella serata di sabato 17 con il The Jertz Young Group e il Francesco Fratini Quartet.
Nel suo insieme il festival Jazz della Garbatella è stato sicuramente un successo di pubblico, particolarmente nella serata di sabato con almeno il doppio dell’affluenza del giorno precedente. Il gran numero di gente è stato ben gestito.
Lo spazio in cui era organizzata la rassegna, quello del giardino della Villetta, si può dire che abbia visto la manifestazione viaggiare su due binari. Quello “mangereccio” con i tavolini dove rifocillarsi con del buon cibo e alcolici, e quello più prettamente musicale dall’altra parte. La divisione, se pur compiuta in poco spazio, rendeva le due aree delle vere e proprie zone separate ma allo stesso modo interconnesse.
Chi voleva mangiare aveva il suo tavolo, e poteva sentire la musica solo in sordina, a distanza. Mentre chi voleva fruirla a pieno – in un ascolto attento – doveva sedersi dall’altra parte nelle sedie davanti al palco.
Questo creava la possibilità di poter scegliere: ovvero di poter godere la musica non solo come sottofondo mentre si mangia (tipo piano bar) ma in modo comodo ed esclusivo.
Il jazz è – ahimè – spesso vittima di questo fraintendimento, ovvero quello di essere considerato una musica esclusivamente di atmosfera. Ma non è così! Almeno non tutto il Jazz. Fanno sicuramente eccezione i ritmi più sincopati (che portano al ballo) e le manifestazioni più di ascolto come il ritmosinfonico o altre espressioni più “fredde”.
Alla Garbatella c’è stata dunque questa scelta. La scelta di poter ascoltare la musica dal vivo in modo comodo e, aggiungo, al giusto volume. Questa attenzione è stata sicuramente gradita dal pubblico, che ha potuto godere al meglio la ricca offerta musicale di questa edizione.
Per il secondo anno è stato consegnato il premio dedicato alla memoria di Pino Sallusti, noto contrabbassista nonché direttore artistico della manifestazione dal 2009 al 2016, prematuramente scomparso nel 2017. Quest’anno la targa ricordo è andata al giovane contrabbassista Davide Di Mascio.
Ph di copertina: Pasquale Innarella