“LA VIE EN VERT”, fotografie di Karmen Corak

“Il paesaggio è una sorgente inesauribile che invita all’interazione”. È con queste parole che Karmen Corak  svela la chiave di lettura per interpretare i suoi scatti in mostra a Roma, alla Galleria del Cembalo fino al 3 febbraio. Ed è evidente quella interazione, tra la sua macchina fotografica e il paesaggio che viene immortalato. Il lavoro dell’artista è il frutto non solo del risultato dell’esperienza di una pratica creativa, ma soprattutto di uno studio introspettivo profondo. È attraverso il filtro dell’obiettivo, ma soprattutto della sua sensibilità e della sua storia, che passano le sue idee, le sue visioni, per arrivare finalmente alle immagini che stampa. Per questo le sue foto assumono il valore di una testimonianza personale, come un racconto sospeso tra memoria e presente.

Ecco allora i suoi boschi in bianco e nero, tra ombre di sagome umane e alberi rigogliosi, fasci di luce come lampi dall’alto o riflessi nell’acqua ferma di uno stagno. I campi di spighe e graminacee con le chiome accarezzate dal vento, che ondeggiano in un mondo quasi onirico. Oppure i colori delle foglie riprese in primissimo piano, poche e grandi, o tante e piccolissime, in tutte le sfumature del verde. E ancora cespugli ornati da piccoli fiori bianchi, e foglie come lunghi steli bagnati dalla pioggia. Oppure ninfee adagiate su specchi trasparenti, tanto da sembrare sospese nel nulla.

“La Natura evoca in me il ricordo di una gioia infantile e le scoperte del sentimento “verde” nel giardino di famiglia. La luce riflessa sulle piante rimaneva come una reminiscenza nei miei occhi. La contemplazione della Natura rinvia a tutto ciò che è stato visto nel passato, nell’immaginazione, o all’esperienza intima, una rivelazione nel tempo.”  Una ricerca quindi, di quella gioia passata e non dimenticata, che accompagna la fotografa nella contemplazione paesaggistica dei giardini botanici in Slovenia, Germania, Francia, Italia, fino alla Cina e al Giappone, rivelando non solo le sue radici, ma anche il suo amore per la cultura dell’Estremo Oriente.

È nata in Slovenia Karmen Corak, vive in Italia tra Roma e Venezia. Tra i suoi studi, oltre alle Arti Grafiche e naturalmente alla Fotografia, ha approfondito la Conservazione e il Restauro di opere d’arte su carta. Ed è proprio dalla folle passione nipponica per le mille forme della carta, che ha mutuato una cura per il materiale su cui stampare le sue immagini. E viene dal Giappone, dall’isola di Shikoku, la carta washi su cui sono impresse le sue foto, “ideale per questa resa”.

E un certo gusto orientale c’è anche in alcune riprese di elegantissimi giardini o stupefacenti primissimi piani di foglie dalle venature rosate. Come nella composizione di un trittico: tre immagini di alberi spogli, dove è il cielo a ricoprire la maggior parte dello spazio, ma a fare da padrone incontrastato è un tenerissimo passerotto.

Come innegabili sono i richiami a Monet e alla poesia dell’Art Nouveau. Frammenti assolutamente inediti, dove l’acqua e la luce, le piante e la natura, producono spesso un effetto straniante.