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La Trama Fenicia: una matrioska di vuota bellezza

Presentato in concorso a Cannes 2025, il film di Wes Anderson rischia di stuccarci con il suo effetto déjà vù dato da un manierismo autoreferenziale.

Sarebbe sufficiente la prima inquadratura per offrirci la certezza che stiamo osservando il nuovo lungometraggio del celebre regista statunitense Wes Anderson. Commedia eccentrica ed elegante, La Trama Fenicia fa sfoggio di palette cromatiche vellutate e morbide, simmetrie impeccabili, inquadrature fisse e frontali che ormai sono divenute la cifra stilistica imprescindibile del cineasta. Sono poi i costumi curati dalla costumista premio Oscar Milena Canonero e la platea interminabile di star ( ridotti a poco più che figurine lungo la narrazione ) a coronare il film.

Mia Threapleton

Presentato in concorso alla settantottesima edizione del Festival di Cannes, l’ultima fatica cinematografica di Wes Anderson segue le rocambolesche vicende di Zsa-Zsa Korda (Benicio Del Toro), un facoltoso imprenditore che – dopo lunghi anni di assenza – tenta di tessere nuovamente i rapporti con la figlia prossima a divenire suora. Sullo sfondo, la risoluzione di un ambizioso piano economico e i tentati attentati ai danni del magnate.

Se come abbiamo detto lo stile di Anderson é assai riconoscibile anche in questo suo ultimo lungometraggio al punto da rasentare il manierismo, la scrittura brillante e umoristica che aveva incorniciato precedenti lavori si affievolisce.

Infatti, nonostante una divisione in capitoli piuttosto ferrea e della quale avevamo già avuto modo di familiarizzare in lavori passati, i personaggi non trovano modo di svilupparsi ed emanciparsi neanche all’interno di queste micro-narrazioni finendo per annullarsi vicendevolmente all’interno del quadro generale. La sceneggiatura li tratteggia, tenta di definirli attraverso le relazioni inter-personali ma essi risultano acerbi e colmi di potenziale non pianamente espresso.

Complice di ciò, anche la profusione eccessiva di personaggi che, anche in questo caso, per quanto siano tipici dei lungometraggi del cineasta americano, non hanno luogo e tempo per potersi elevare a niente di più che una mera funzione narrativa. Non é poi purtroppo sufficiente neanche la musica di Alexandre Desplat (che ne caratterizza l’arrivo in scena) a sottrarli ad una tragica bidimensionalità. Nonostante questo, le performance attoriali dei numerosi interpreti sono convincenti. Tra queste sicuramente brillano le prove del trio principale composto da Mia Threapleton, Benicio Del Toro e Micheal Cera. I loro tempi comici sono impeccabili, la loro chimica innegabile.

La Trama Fenicia, inoltre, riprende ed elabora temi ed umori già cari al regista: dalla famiglia disfunzionale al trauma sopito, personaggi bizzarri in grado di redimersi tra una battuta tagliente e l’altra e l’incomunicabilità tra gli individui. Anche in questo caso però – a detta di chi scrive – il film pecca di una sceneggiatura fragile che non riesce ad espletare vividamente il rapporto delinato tra padre e figlia. Se in Fantastic Mr. Fox (Wes Anderson, 2008 ) si tratteggiava un rapporto analogo con grande sensibilità e autoriflessione, qui gli eventi e lo sviluppo dei personaggi non godono della stessa autenticità finendo per apparire innaturali. Emerge in sostanza una certa debolezza dell’autore nella scrittura e l’interesse quindi non tanto per le storie ma per la costruzione di immaginari estetici dirompenti.

Benicio del Toro

Certo, il film diverte ed è persino politico in certe sue riflessioni tuttavia, rimane una bellissima giostra dalla quale si scende storditi e un po’ insoddisfatti.

La trama fenicia (The Phoenician Scheme) – Regia e sceneggiatura di Wes Anderson – Soggetto: Wes Anderson e Roma Coppola – Con: Benicio del Toro, Mia Theapelton, Michael Cera, Tom Hanks, Bryan Cranston, Riz Ahmed, Jeffrey Wright, Scarlett Johansson, Richard Ayoade, Rupert Friend, Hope Davis, Benedict Cumberbatch, Bill Murray, Charlotte Gainsbourg, Willem Dafoe, Mathieu Amalric e F.Murray Abraham – Scenografia: Adam Stockhausen, Anna Pinnock – Costumi: Michela Canonero – Musiche: Alexandre Desplat – Montaggio: Barney Pilling – Fotografia: Bruno Delbonnel – Prodotto da Wes Anderson – Stati Uniti 2025

Foto di copertina: Benicio Del Toro, Micheal Cera e Mia Threapleton

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