Cannes 2025 tra grandi autori, denunce sociali e scandali sul tappeto rosso: il festival si confronta con i fantasmi del passato e le tensioni del presente, tra cinema, politica e attualità.
Passato il ciclone mediatico De Niro, Leonardo Di Caprio e Quentin Tarantino – tre premi Oscar da collezione – il Festival del Cinema di Cannes entra finalmente nel vivo del concorso. Nella sezione Premiere, è stato presentato l’ultimo film del regista tedesco Fatih Akin, Une enfance allemande, interpretato da Diane Kruger e dalla giovane Jasper Billerbeck.

Une enfance allemande
Ambientato nel 1945, negli ultimi giorni della Seconda guerra mondiale, il film racconta la storia di Nanning, una dodicenne che affronta mari pericolosi per cacciare le foche, pesca di notte nelle acque gelide e lavora in una fattoria per aiutare la madre a sfamare la famiglia. Ma quando finalmente arriva la pace, sorgono nuovi conflitti, e Nanning deve imparare a farsi strada in un mondo capovolto.
Akin, autore ormai consolidato del nuovo cinema tedesco – accostato a nomi come Rainer Werner Fassbinder, Werner Herzog, Alexander Kluge e Margarethe von Trotta – firma un’opera intensa, che va oltre la semplice narrazione storica: un monito vibrante contro le miserie umane generate dai conflitti.
Ma non è solo il grande cinema d’autore a tenere banco. Anche l’attualità irrompe sulla Croisette con Dossier 137 del regista franco-tedesco Dominik Moll. Il film, una denuncia delle violenze della polizia francese durante gli scontri con i “gilet gialli” nell’autunno del 2018, è stato presentato in un clima acceso: Theo Navarro Mussy, uno degli interpreti (nei panni di un poliziotto incriminato), è stato escluso dalla promozione e dalla passerella a causa di accuse di stupro e violenze sessuali da parte di tre colleghe, per fatti risalenti proprio al 2018.
Gossip e cronaca a parte, Cannes continua a essere una vetrina imprescindibile anche per le cinematografie emergenti: Arabia Saudita, Estonia e Taiwan sono presenti con opere in concorso e in vetrine digitali, pronte a presentare i loro progetti al mercato globale. Intanto, Nicole Kidman, premio Oscar, riceverà il riconoscimento di Attrice dell’anno da ‘Women in Motion 2025’, in occasione della cena ufficiale sulla Croisette.
Tra i titoli più attesi in concorso per la Palma d’Oro spicca Eddington di Ari Aster, autore di culto già noto per Hereditary, Midsommar e C’est la vie. Il film, un horror psicologico dalle tinte western girato in una cittadina del New Mexico durante la pandemia, racconta lo scontro tra Ted, il sindaco (interpretato da Joaquin Phoenix già vincitore della Palma d’oro a Cannes nel 2017 con Beautiful day e premio Oscar nel 2020 per Joker), e lo sceriffo Joe (Pedro Pascal, interprete di serie di successo come Game of thrones, The mandalorian, The last of U.S), deciso a candidarsi a sindaco dopo essersi rifiutato di indossare la mascherina in un supermercato. Una scelta che scatena una spirale di tensioni sociali e personali.

Joaquim Phoenix e Pedro Pascal in Eddington
Nel cast anche Emma Stone, premio Oscar per La La Land e protagonista di Povere creature. Il film è fortemente politico e violento, con riferimenti espliciti a figure reali come Donald Trump, George Floyd, Hillary Clinton e Anthony Fauci. La campagna elettorale per le presidenziali USA del 2020 fa da sfondo a un dramma che trasforma la piccola Eddington in simbolo nazionale di un malessere diffuso, diventando specchio virale delle contraddizioni di un intero paese.