La seconda serata di Teatri riflessi: Alla ricerca della drammaturgia perduta!

Ultimi sei corti in gara ieri sera sul palcoscenico allestito all’interno del Parco Comunale di Zafferana Etnea, dove questa sera verra proclamato il corto vincitore dell’ottava edizione di Teatri Riflessi decretato dalla Giuria Tecnica della Finale, rappresentata dal voto congiunto della Giuria della Stampa, la Giuria degli Operatori Culturali e Sociali del territorio e dalla Giuria Giovani. Altri riconoscimenti verranno assegnati per la miglior Drammaturgia Danza, migliore Drammaturgia Italiana e Straniera, migliore Interpretazione e miglior regia che andranno ad aggiungersi alle Menzioni della Giuria Giovani e della Stampa .


Makallè è stato il primo corto che ha aperto la seconda semifinale, drammaturgia e regia di Aurora Miriam Scala, Interpretazione di Carmela Buffa Calleo , produzione Bottega del pane. Lo spettacolo indaga il concetto dell’alterità all’interno di una famiglia tradizionale degli anni ’70, dove l’emancipazione della donna passa dall’approvazione dell’uomo e fa fatica ad imporre una nuova visione, svincolata da obblighi familiari e vecchie etichette.

A seguire The Vitruvian Human della compagnia Hungry Sharks CIE con le coreografie di Valentin Alfery, in scena Jennie-Love Navoret. La performance prende spunto dall’uomo vitruviano di Leonardo da Vinci portando avanti l’idea e il tentativo di idealizzare il corpo del danzatore, diventando ispirazione per liberare il movimento, la coreografia e l’improvvisazione.

The Vitruvian Human, compagnia Hungry Sharks CIE

Vice’ del Gruppo ELE, drammaturgia di Luana Toscano, Regia di Eugenio Patanè, Interpretato da Luana Toscano ed Elmo Ler, narra del rapporto tra madre e figlio e di tutte le fragilità che questo si porta dietro. Nell’impostazione scenica e nel disegno luci, strizza l’occhio al citazionismo verboso di Tarantino, affrontando temi spigolosi come il femminicidio e il contrasto generazionale.

Alldough di Machete Republik con la drammaturgia, coreografia, regia e interpretazione di Mariana Fagundes Oliveira e Teresa Doblinger, prende a pretesto la preparazione dello strudel per parlare di emancipazione delle donne nel loro ruolo sacrificale di casalinghe. Lo spettacolo risulta poco impattante nonostante il grande potenziale, mettendo a nudo la mancanza di coraggio e di azione delle due protagoniste. Resta tutto molto poetico e armonico, lasciando nello spettatore qualcosa di irrisolto del vorrei ma non posso!

A seguire Herz di ProEnglish Theatre of Ukraine, drammaturgia di Yurii Hudymenko, Regia di Poppy Franziska, Interpretazione di Kateryna Hordiienko, racconta dell’antica parola ucraina “Герць”, tradotto in inglese « Herz », termine che non esiste in nessun’altra lingua. Lo spettacolo sonda ed esplora i parallelismi tra il passato cosacco e l’Ucraina contemporanea, ma risulta essere un racconto macabro incoerente, privo di connessioni o di conclusioni logiche anche dal punto di vista dell’impostazione scenica oltre che “inopportuno” dal punto di vista politico.

ORFARM – La Fattoria degli Animali di Torre del drago aps


Il programma è stato completato dal corto ORFARM La Fattoria degli Animali di Torre del drago aps, drammaturgia di Luigi Facchino, dal romanzo di George Orwell con le coreografie e regia di Luigi Facchino. Protagonisti Francesco Latorre, Alessandro Valerio e Luigi Facchino. Lo spettacolo si sofferma sulla perdita dell’identità e sul concetto del non io. L’animale diventa uomo, ne acquisisce i vizi, incapace di scindere il bene dal male.  Allestimento scenico e interpretazione all’insegna della buona volontà da parte del corpo attoriale, con una drammaturgia troppo lacunosa che ha non ha colpito per originalità e linguaggio.

Un’edizione questa che ha presentato diverse criticità in fase di selezione e che ha messo a nudo la difficoltà di selezionare drammaturgie capaci di coinvolgere pubblico e critica, nonostante il grande lavoro organizzativo ma non sufficiente a realizzare un prodotto eterogeneo che dovrebbe ambire a una qualità superiore in fase di scrittura di testi risultati troppo fragili e a volte stranianti.

Questa sera il verdetto finale! Incrociamo i taccuini….