Nella splendida città dei Sassi, a Matera, è stato presentato lo scorso 19 dicembre il libro “La regina delle rose” di Isabel Russinova, liberamente ispirato alla vita di Giovanna di Savoia e di Boris, zar di Bulgaria. Giovanna, figlia del re Vittorio Emanuele III re d’Italia e di Elena di Montenegro, fu una principessa sensibile umile, discreta, ma forte della sua fede, che tanto fece per il suo popolo e per questo zarina tanto amata.
L’evento, che si è svolto presso la Biblioteca Provinciale “T. Stigliani”, è stato patrocinato dalla Provincia di Matera, dall’Associazione Donn@ Basilicata, in collaborazione con l’Ambasciata Bulgara in Italia, l’Associazione Culturale Bravò, la Fondazione Matera Basilicata, Stati generali delle Donne, Libreria Di Giulio e Palazzo Gattini “Luxury Hotel”, incastonandosi nell’ambito della manifestazione Capitali Europee della Cultura 2019 – con il gemellaggio Matera – Plovdiv.
In un luogo suggestivo come quello dei Sassi, formato dai due quartieri di Matera (Sasso Caveoso e Sasso Barisano), Patrimonio Mondiale dell’Umanità, si è svolto dunque l’incontro con l’attrice e scrittrice Isabel Russinova, Direttore Artistico del progetto “Quartieri Contemporanei” , con la presenza di Piero Marrese – Presidente della Provincia di Matera, Anna Amenta – Consigliere delegato della Cultura Provincia di Matera, Anna Elena Viggiano – Direttore Artistico di “Donn@ Basilicata”, Rodolfo Martinelli Carraresi – Vice Presidente del Sindacato dei Giornalisti del Lazio e Concetta Sarlo della “Fondazione Matera Basilicata 2019”. Tra gli ospiti in sala, tra l’altro, anche l’attore Pino Quartullo.
Il libro “La Regina delle Rose”, edito da Armando Curcio editore, ha già riscosso notevole successo. L’opera non solo narra di una bella e forte storia d’amore, basandosi su attente ricerche storiche dell’autrice che ne tracciano il tempestoso e tragico periodo dell’Europa che va dal 1927 al 1943, ma è intrisa pure di racconti tramandati dai famigliari della Russinova, protagonisti della vicenda e vicini alla casa reale.
La stessa scrittrice in una nota finale della sua opera dichiara «Il popolo bulgaro non ha mai dimenticato la sua regina, ha continuato ad amarla e nell’autunno del 1993, dopo la caduta del regime, Giovanna è potuta tornare a Sofia e ricordare i cinquant’anni dalla scomparsa del suo amato Boris».