Un teatro in forte ripresa che ormai è parte integrante del quartiere Tuscolano e che sta lavorando per tornare al periodo pre pandemia. L’ottimismo è di casa al Roma dove la commedia rappresenta il tratto distintivo della programmazione.
Rita Forte, protagonista dello spettacolo di Capodanno Roma, racconta e canta, ha aperto ieri sera con un ricordo di Luciano Rossi recentemente scomparso, intonando Ammazzate Oh!, la presentazione della nuova stagione del Teatro Roma; la 14° firmata da Pietro Longhi che affiancherà il volto della bionda musicista, presenza musicale nell’indimenticato Tappeto volante condotto da Luciano Rispoli per oltre un decennio.
Un omaggio alla città eterna ispiratrice di pittori, scultori architetti, poeti ma anche di uomini e donne dello spettacolo come Sordi, Fabrizi, Petrolini, e Ferri. Una passeggiata tra canzoni e poesie per rendere un omaggio alla città più bella del mondo.
Il direttore Longhi come consuetudine di ogni stagione fa bis nella programmazione del Roma aprendo il cartellone il 13 ottobre in coppia con Edy Angelillo con Montagne russe di Eric Assous.
Uno spettacolo a tutto tondo che va a indagare all’interno degli equilibri coniugali e familiari che vede protagonista un uomo maturo e affascinante, “libero” dalla presenza della consorte momentaneamente fuori città e una giovane e avvenente donna che viene “rimorchiata” in un locale messicano. Giunti a casa di lui inizia un sali e scendi di situazioni tra commedia, il giallo e la commozione che mette a dura prova l’attempato maschio alfa che forse pensava che il diversivo coniugale fosse più semplice. Gran dispiego di mezzi per questa produzione che si avvale delle musiche scritte per l’occasione da Bungaro e delle scenografie di Alessandro Chiti. La regia è di Enrico Maria Lamanna.
Dal 9 al 19 novembre Niente panico, scritto e interpretato da Luca Latino, Flavio Moscatelli ed Enzio Passacantilli con la regia di Leonardo Buttaroni. Al momento del debutto in scena, gran parte del cast diserta totalmente lo spettacolo per cause sindacali, gettando nel panico i tre protagonisti. Cosa fare? Annullare o tentare di salvare il salvabile? Il dilemma assale gli assale il trio che scioglierà la riserva a beneficio del pubblico.
Alida Sacoor, Andrea Bizzarri, Giuseppe Abramo e Guido Goitre, il cast protagonista dal 24 novembre al 3 dicembre di Va tutto quasi bene scritto e diretto dallo stesso Bizzarri e prodotto da Redarto in collaborazione del Centro Teatrale Artigiano.
L’arrivo di un impresario interessato a ingaggiare una compagnia pronta al debutto, mette in agitazione una parte del cast, quella più bizzosa, mettendo a repentaglio i già precari equilibri, aggravati da un cambio costume della protagonista non concordato. Cambi in corsa e una serie di nuovi intrecci faranno prendere allo spettacolo una piega inaspettata. Risate garantite.
Pietro Longhi non ha mancato di ringraziare i ragazzi della Redarto, che da sei anni collaborano con il Teatro Roma per i laboratori teatrali che hanno visto crescere numericamente gli iscritti, nonostante la pandemia; consentendo in un bacino importante come quello del quartiere Tuscolano di essere un polo d’attrazione per tanti giovani spesso fuorviati dalle derive della rete, perché «in teatro si creano le relazioni, si cresce e soprattutto durante le lezioni i cellulari sono spenti».
Uno degli appuntamenti più attesi in stagione è sicuramente il ritorno sulle scene di Pippo Franco, questa volta in una versione del tutto inedita da come abbiamo imparato a conoscerlo, diviso tra Salone Margherita, cinema e il teatro leggero. Dal 7 al 17 dicembre accompagnato dal Maestro Giandomenico Anellino, Franco sarà in scena con Il grande viaggio, il suono e la parola accompagnando il pubblico attraverso un viaggio all’interno di noi stessi, grazie anche al supporto di proiezioni di alcune opere di grandi artisti del passato, per scoprire cosa ci cela dietro un’opera d’arte. Un’esperienza condivisa dove si andrà a scoprire la differenza tra la verità raccontata e quello che si vuole lasciare volutamente fuori da ciò che pensiamo sia la verità; un’interpretazione del nostro tempo dove non mancherà la cifra ironica dell’artista romano.
Leonardo Buttaroni dirigerà dal 12 al 24 gennaio Claudia Ferri, David Marzi ed Emiliano Maiorana in Walking Dead Comedy, commedia distopica che ipotizza una Roma invasa dagli zombie. Una british comedy che offre un caleidoscopio di situazioni grottesche attraverso il “saccheggio” intelligente di citazioni della filmografia horror, un genere che rappresenta da sempre la cifra registica di Buttaroni, veterano di spettacoli a tema.
Un alieno sotto il tetto scritto da Marco Capretti e Valter Delle Donne sarà in scena dal 26 gennaio al 4 febbraio con lo stesso Capretti affiancato da Francesca Nunzi e Fabrizio Gaetani.
Una commedia surreale che vede protagonisti una coppia (Nunzi e Gaetani) con lui grande appassionato di fantascienza, scrittore senza fortuna e una lei pragmatica che si trova a un certo punto del loro ménage coniugale a che fare con un terzo incomodo: un marziano che bussa alla loro porta. Finale esilarante ma non privo di spunti di riflessioni sulle difficoltà che stiamo attraversando dal punto di vista sociale e relazionale e che forse solo un alieno sarà in grado di capire le difficoltà del mondo che abitiamo.
Dal 9 al 25 febbraio ritornano Alberto Laurenti e Luciano Lembo con L’amore é Malincomico. Un’occasione per mettere a nudo i sentimenti, le fragilità, e le difficoltà patite in amore che spesso hanno fatto ammalare i poeti e arricchire gli psicologi. Un viaggio semiserio tra testi e musica sulle difficolta che tutti noi abbiamo incontrato innamorandoci di qualcuno.
Dopo il passaggio al Teatro Manzoni lo scorso anno, approda in cartellone I Mezzalira scritto da Agnese Fallongo (premio Enriquez quest’anno come miglior interprete femminile). Diretto da Raffaele Latagliata, I Mezzalira è una saga familiare dai toni brillanti della migliore commedia italiana che racconta le nostre radici e che mescola le tinte fosche del giallo a quelle del thriller; dove il racconto è affidato a Petrosino (Adriano Evangelisti) il più piccolo della famiglia in veste di voce narrante, che disegna un vero e proprio arco della sua esistenza, e che farà da contrappunto alla coppia Fallongo – Tiziano Caputo,modellata a immagine e somiglianza dei diseredati di verghiana memoria. Una compagnia che rappresenta senza dubbio una delle novità più interessanti del teatro italiano. Dall’1 al 3 marzo e dall’8 all’10 marzo.
Fuori abbonamento dal 12 al 17 marzo lo straniante La fabbrica dell’incubo (l’incubatrice), scritto e diretto Carmine Faraco e Gianfranco Phino che ne saranno anche gli interpreti accanto ad Angelo Carestia, Gabriele Marconi. Tra realtà e fantasia, colpi di scena, scambi di persona e addirittura viaggi tetradimensionali, trasporteranno gli spettatori in un cimitero di grandi star della musica (da Zucchero a Lucio Dalla e da Vasco Rossi a Francesco De Gregori), dove il protagonista, emulo di Dylan Dog si troverà alle prese con i suoi eterni dilemmi, ovvero i testi di questi cantautori che da sempre lo accompagnano nella sua vita.
Chiude la stagione Funny Money di Ray Cooney, una spumeggiante commedia degli equivoci, una delle tante campione di incassi al pari di Taxi a due piazze e Se devi dire una bugia dilla grossa scritte da Cooney. La pièce ruota intorno a un amletico interrogativo: Cosa fareste se vostro marito trovasse una valigetta contenente più di un milione di euro abbandonata sulla metropolitana? Un evento che rischia di mettere in crisi il rapporto tra moglie e marito che hanno idee ben diverse sul da farsi. La serenità rischia di essere sconvolta da un evento imprevisto soprattutto chi di colpo vorrebbe cambiare vita immaginando di volare in Messico con il malloppo! Diretto da Matteo Vacca e interpreto da Claudia Ferri, Martina Zuccarello, Elisa Pazi e Marco Fiorini e dallo stesso Matteo Vacca. In scena dal 3 al 12 maggio 2024.
Foto di copertina. Il direttore Pietro Longhi insieme a Rita Forte aprono la conferenza stampa.
Per gentile concessione di Enzo Maniccia.