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“La casa del mago”, dal libro al palco per un evento unico al Teatro Palladium

Emanuele Trevi e Massimo Popolizio insieme per parlare di temi universali: le dinamiche familiari, il rapporto con la morte, l’eredità di una figura tanto importante nel suo campo quanto sfuggente nel privato

Quella che Emanuele Trevi prova a ricostruire nel suo libro più personale, La casa del mago, non è solo la storia del suo rapporto con il padre Mario. Piuttosto, è una mappa interiore, un tentativo di trovare delle coordinate. Singolare e forse non del tutto casuale il fatto che l’imperscrutabile genitore sia stato anche uno dei più grandi psicanalisti italiani, tra i massimi esponenti della corrente junghiana nel nostro Paese. Il 19 ottobre scorso, in un evento speciale al Teatro Palladium di Roma, Trevi ha discusso molti dei temi trattati ne La casa del mago, pubblicato nel 2023 per Ponte alle Grazie. L’autore ha avuto un contraltare d’eccezione –Massimo Popolizio– in grado di dare voce ai punti salienti del libro, cogliendo le minime sfumature di senso, di umore, e spesso evidenziando i lati grotteschi di certe dinamiche familiari, tratteggiate in modo minuzioso e rese quasi visibili dalla pennellata espressiva di un interprete fuoriclasse (non che ci fossero dubbi di sorta).

La letture dei capitoli si susseguono, alternate al commento dell’autore, mentre si delinea la complessa e sfuggente personalità del padre. L’allestimento del palco, semplice e schematico con due scrivanie nere dietro le quali siedono i due, l’attore e l’autore, sembra qualcosa a metà tra un laboratorio scientifico e la stanza di un analista. Il pubblico è attento a ogni parola e apprezza particolarmente l’ironia di alcuni passaggi: “‘Lo sai com’è fatto’. Quando mia madre mi parlava di mio padre ci metteva poco ad arrivare al punto, sempre lo stesso: per affrontare qualunque faccenda con quell’uomo enigmatico, con quel cubo di Rubik sorridente e baffuto, bisognava sapere come-era-fatto. […] Ma una persona, rimuginavo io, perchè dovrebbe essere fatta in un certo modo costringendo gli altri, per il loro bene, a saperlo? Non potremmo essere fatti tutti alla stessa maniere, e buonanotte?” Le risate, copiose, non dimostrano soltanto bravura nel racconto ed efficacia comunicativa, ma tradiscono un’identificazione personale degli spettatori. È così che la sala del Palladium diventa un’enorme e terapeutica cassa di risonanza.

Concita De Gregorio ha definito Emanuele Trevi “Un ipnotista. Con geometrica svagatezza ti conduce sul palmo della sua stessa mano” e in questo viaggio svagato nella memoria di un uomo tanto longevo quanto prolifico sul piano professionale c’è spazio anche per la memoria storica, che nel caso di Mario Trevi è stata legata in modo indissolubile a quella personale. Il dramma della Shoah, con la persecuzione nazifascista della sua intera famiglia, di origine ebraica, poi l’adesione alla lotta partigiana e la militanza nell’esercito di liberazione e, una volta finita la guerra, l’insegnamento della storia in un liceo di Formia, tutto ha contribuito alla sua decisione, definitiva e influente, di consacrare la carriera alla sua più grande passione, la psicologia. Probabilmente, la chiave della sua attitudine ad aiutare le persone è stata proprio la sua vita, l’aver conosciuto il dolore nella sua più emblematica espressione, trasformandolo in forza vitale, in cura per l’altro.

E se è vero che la mela non cade mai troppo lontano dall’albero, anche Emanuele Trevi -tra le altre cose, vincitore al Premio Strega 2021 con Due vite– ha ricevuto in eredità una certa propensione all’aiuto, scontornando con intelligenza e leggerezza fatti umani personali ma universali, che risuonano nei pensieri e forse fanno sentire meno soli. La metafora di Antonio Scurati a proposito de La casa del mago basti a sintetizzare il concetto: “Emanuele Trevi, il figlio del ‘mago’, è anche lui un mago. Questo libro è il suo incantesimo”.

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La casa del mago – A cura di  Massimo Popolizio e Emanuele Trevi – Con:  Massimo Popolizio e Emanuele Trevi Produzione: Accademia Italiana del Flauto e Compagnia Umberto Orsini – Teatro Palladium di Roma 19 Ottobre 2025 Prima assoluta

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