Proiettato al finissage della Mostra BRICS alla Casa Russa a Roma
Giovedì 31 ottobre alle ore 18:30 alla Casa Russa a Roma, in occasione del finissage della mostra Russia and BRICS countries in the cultural dimension: THE NEW ART OF THE NEW WORLD, gli organizzatori hanno dato spazio a un evento nell’evento, quello di interconnessione tra la Mostra d’Arte e il Festival Cinematografico.
I paesi BRICS si distinguono per una cultura unica e originale e molti di loro possiedono un’industria cinematografica molto sviluppata; e come ha affermato il Presidente Putin al Summit di Kazan’, nei Festival cinematografici in Russia ha voluto coinvolgere anche i Paesi BRICS, perché i Festival raffigurano esempi d’intersezione tra cultura e diplomazia, costituiscono lo spazio adatto per lo scambio culturale e la comprensione reciproca e sono un luogo fondamentale per la promozione della diversità culturale.
La pellicola prescelta dalla Casa Russa a Roma, il film drammatico Kuba, Marina (Russia, 2023, 62 min.), è stata proiettata per la prima volta al XXII Festival Internazionale del Debutto Cinematografico “Spirit of Fire”, che si è tenuto a Khanty-Mansiysk, in Siberia, dal 23 al 26 marzo 2024 dove sono stati presentati i migliori film d’esordio di registi della Russia e di altri paesi del mondo. Questo Festival è stato dedicato alla presidenza russa dei BRICS nel 2024.
Il Presidente del Festival, Emir Nemanja Kusturica – regista, musicista e sceneggiatore bosniaco naturalizzato serbo – ha consegnato il premio del Presidente del Festival Golden Taiga al regista di Kuba, Marina, Konstantin Bogoslavsky.
Il Festival Cinematografico Internazionale Spirito del fuoco, si svolge in Russia da 22 anni e quest’anno il tema era rappresentato dal linguaggio speciale del cinema nazionale.
Kuba, Marina è stata proiettato alla Casa Russa a Roma in lingua originale con i sottotitoli in italiano dopo il video-messaggio del regista russo Konstantin Bogoslavskij che invitava il pubblico a una buona visione con la speranza che il suo particolare linguaggio potesse far breccia nel cuore dello spettatore italiano abituato ad altri linguaggi cinematografici.
Il regista e sceneggiatore, nato nel 1982, si è laureato nel 2005 in Progettazione architettonica e ambientale presso l’Accademia statale di architettura e arte di Rostov (RGAAI) e ha lavorato come architetto per molti anni. Nel 2020 si è diplomato al Dipartimento di regia della Scuola di Nuovo Cinema di Mosca (MSNK, laboratorio di Dmitry Mamulia) e il film Kuba, Marina rappresenta il suo progetto di laurea e il suo debutto alla regia in un lungometraggio.
Le riprese che si sono svolte a Mosca, nella regione di Mosca e nella regione di Tver’, sono state caratterizzate da una totale assenza di effetti speciali, e la trama si dipana apparentemente senza alcuna azione…
La pellicola non è stata strutturata come una storia in quanto tale, ma si tratta di un accenno. Il film stesso è, piuttosto, una promessa di un film, un embrione. Ed è proprio in questo linguaggio straniante che risiedono il suo radicalismo e la sua originalità, forse la particolarità che ha colpito uno come Kustirica, abituato al viaggio e al sogno, alla sua musica geniale e all’originalità dei suoi personaggi.
La protagonista del film è l’attrice Marina Ganakh, nota al pubblico teatrale per le commedie come Freak, 24 Plus e Fragile Times.
È lei che lega ogni passo della vicenda a causa di un misterioso messaggio scritto da una donna scomparsa, occasione per abbandonare la strada segnata dalla quotidianità, che la spinge a cambiare per sempre la sua vita di donna che lavora in un cantiere.
E forse il cantiere in costruzione rappresenta l’esistenza stessa, per comporre una realtà che non sarà mai troppo chiara, né coerente, magari misteriosa e forse anche inutile.
«Che cosa importa?», direbbe Kavafis:
«Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
in viaggio: che cos’altro ti aspetti?»
Il film rappresenta il viaggio simbolico di Kuba, ricco di metafore profonde che scandiscono il suo percorso interiore verso la scoperta e la crescita personale. Il cantiere di grandi dimensioni al quale sta lavorando è la rappresentazione vivida dell’esistenza: una costruzione continua e mai finita. È qui che Kuba si immerge alla ricerca di significati più profondi, come uno scopo che lo guidi, una verità nascosta che lo illumini o un nesso che dia senso alla sua presenza nel mondo. Ed è qui che imbatte nel messaggio misterioso di una ragazza scomparsa, occasione per mettersi in viaggio alla ricerca di una verità che sente di aver perso o mai davvero conosciuto, quella parte di lui rimasta inesplorata.
Non solo la ricerca di una persona, ma un’esplorazione di sé stesso, un cammino verso l’integrazione di quella parte profonda e nascosta che rappresenta la sua autenticità. Ogni passo che compie verso di lei è un passo verso una maggiore consapevolezza, mentre tenta di riconciliarsi con sé stesso. Una realtà difficile da trovare come difficile è trovare il bandolo della propria esistenza!
La scena della protagonista nuda che si addentra nelle acque rappresenta davvero l’elemento simbolico del perdersi nel sottosuolo delle proprie emozioni per riemergere nella propria intera bellezza!
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Kuba, Marina – Regia di Konstantine Bogoslavsky – Con: Marina Ganakh, Timofey Filin e Leonid Bichevin – Operatore: Grigory Maykov; Compositore: Daria Morgacheva – Direttore della fotografia: Grigorij Maikov – Scene e Costumi: Vera Baratova e Olga Melanich – Montaggio: Marina Donskaya, Konstantin Bogoslavsky – Prodotto da Farida Saitova, Konstantin Bogoslavsky, Egor Odintsov – Produzione e diritti: “Wind Film” con il supporto di MSNK – Centro Russo di Scienze e Cultura 31 ottobre 2024
Questo è il trailer del film: https://www.youtube.com/watch?v=hDI8F3jzSRs
Immagine di copertina: Marina Ganakh