Jean-Louis Trintignant: Il volto mite del cinema.

“Un timido di successo” è il titolo forse più aderente che i giornali anno dato per commentare la notizia della scomparsa a 91 anni nella sua bella fattoria in Provenza di Jean-Louis Trintignant, il grande attore francese interprete di tanti film di successo. Da E  Dio creò la donna” di Roger Vadim al fianco di Brigitte Bardot,  con la quale ebbe una  breve storia d’amore a  Un Uomo Una Donna” di Claude Lelouch con l’affascinante Anouk Aimée, da “Z  l’orgia del potere che diretto da Costa Gavras interpretò al fianco di Yves MontandIl Conformista uno dei film cult di Bernardo Bertolucci,  interpretato al fianco della sua grande amica Stefania Sandrelli , da Metti una sera a cena di Giuseppe Patroni Griffi fino al Deserto dei Tartari di Valerio Zurlini, anche se il successo arrivò con Il Sorpasso di Dino Risi al fianco di Vittorio Gassman. «In quel film erano una coppia perfetta», ha dichiarato il figlio del Mattatore, Alessandro. Lui giovane studente secchione, timido, incapace a ferragosto di studiare e Vittorio esuberante e pieno di voglia di vivere che lo rapisce per volare a bordo di una decapottabile da sogno. «Credo che Trintignant sia stato uno degli ultimi attori di quella generazione capace di emozionare».

Sobrio, bello ed elegante, gesti garbati, poco incline in verità al sorriso facile, l’unica volta che lo vidi ridere di gusto fu quando gli raccontai credo a Cannes quando Z di Costa Gravas nel ‘69 vinse il Gran Premio della Giuria e poi l’Oscar, i guai che derivarono alla società che distribuiva il film in Italia in occasione della “prima” al Barberini di Roma a causa dell’arrivo di Montand a Fiumicino bloccato alla dogana perché aveva dimenticato il passaporto che in partenza a Parigi nessuno aveva avuto il coraggio di chiedere.

Una vita cinematografica ricca di film, di premi in netto contrasto con la vita privata avvilita da vicende tristi come la morte a pochi mesi di vita della sua prima figlia e la morte violenta di Marie la primogenita uccisa di botte dal compagno Bertrand Cantat il front-man dei Noir Dèsir. “Sono morto il 1 agosto 2003, il giorno in cui Marie è morta. Dentro di me, tutto è distrutto», confidò alla giornalista Catherine Ceylac autrice del libro Alla vita, alla morte.

Di sé stesso sottintentendo la totale mancanza di esibizionismo diceva: «Sono una pagina bianca e non ho bisogno di fare troppo rumore».